Via Ritiro, in questo vecchio deposito c'era una volta la Little Star |
Ci sono storie che non appartengono solo a
chi le ha vissute, ma a un intero tempo, a una generazione, a una comunità che
in quell’istante ha saputo guardare oltre. Little Star non è stata solo una
discoteca a Calvizzano: è stata un’idea folle, un progetto nato dal niente e
dal tutto, figlio di entusiasmo adolescenziale, di incoscienza costruttiva, di
libertà creativa. È stata l’irruzione del sogno nel reale, proprio lì dove
nessuno lo aspettava, in uno spigolo di via Ritiro, tra le mangiatoie di una vecchia
stalla e fili elettrici rubati ai tetti.
All’inizio degli anni ’80, tre ragazzi di
17 anni, e poi altri sei, e poi ancora decine, misero insieme ciò che avevano:
mani, idee, disobbedienza gentile, voglia di esserci. Non c’erano soldi, ma
c’era visione. Non c’era un locale, ma un deposito polveroso. Non c’erano
mezzi, ma c’erano voci, corpi, amicizie, rifiuti sentimentali, piastrellisti
improvvisati, luci psichedeliche autocostruite, un wc salvato da un cantiere e
poi abbattuto per fare spazio a un guardaroba. Tutto era da inventare, e tutto
fu inventato.
Il Little Star non fu un locale, fu un laboratorio di sogni. Una domenica di novembre si accese la luce di quell’utopia concreta, e da lì non si spense più, neanche quando l’avventura si chiuse sotto il peso del suo stesso successo. Perché ogni centimetro di quella pista rialzata, ogni cartone da uova appeso al soffitto, ogni bicchiere di coca a 100 lire, è rimasto incollato alla memoria di chi c’era (e persino di chi è arrivato dopo, ascoltando i racconti).
Questa non è nostalgia: è memoria viva. È
la prova che i sogni non hanno misura, né valore economico, né durata
stabilita. Non esistono sogni piccoli o grandi, ma solo quelli che si ha il
coraggio di inseguire, anche se a mani nude e con ventimila lire in tasca.
E allora, in un’epoca in cui tutto sembra
già scritto o calcolato, è bello ricordare che a volte basta una stalla, nove
ragazzi e un’idea per accendere una stella.
Vi lascio con uno dei “riempipista” del
Little Star.
Bei sogni a tutti.