Palazzo Di Somma |
Per la nuova caserma dei carabinieri, nel giro di 6 anni, sono cambiati di continuo crono programma e fonte di finanziamento. L’ex amministrazione Salatiello aveva previsto, dopo vari spostamenti, di costruirla ex novo nel 2018, finanziandola attraverso la contrazione di un mutuo di 700mila euro: doveva essere realizzata nell’area della villetta all'epoca abbandonata di via Sandro Pertini. Il parere sfavorevole (tramutato in favorevole un’ora prima che iniziasse il Consiglio comunale) al bilancio di previsione 2016 del revisore dei conti di quel periodo mutò completamente le cose. Sostanzialmente il revisore aveva prescritto di rettificare le incoerenze emerse tra i documenti di programmazione (Dup, programma triennale delle opere pubbliche, bilancio di previsione 2016-2018 e obiettivi di finanza pubblica). Così l’opera pubblica venne spostata al 2016, da ubicare sempre nella villetta comunale don Peppino Cerullo, e finanziata per 600mila euro con gli incassi previsti dal piano delle alienazioni (la cosiddetta trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà). Cosa praticamente impossibile, poiché al Comune, nel frattempo, si erano arenati sulla trasformazione del diritto di superficie. Poi, la realizzazione del presidio di legalità fu spostata al 2019 e sarebbe dovuta sorgere nel Palazzo Di Somma (di fronte alla pasticceria Rispo) che, ovviamente, doveva essere prima acquisito con il retrostante terreno dal Comune per adibirlo a uso pubblico, come previsto negli indirizzi del preliminare di Piano urbanistico di quel periodo. Fonte di finanziamento, pari a 600mila euro, una parte dei proventi della trasformazione del diritto di superficie. Nel frattempo era stato dato mandato al responsabile del Settore Patrimonio, Nello Abbate, di reperire locali (alloggi di servizio) da adibire, nelle more che venisse costruita la nuova caserma, a temporanea dimora dei militari, visto che quelli ubicati presso la locale Stazione dei Carabinieri di via Aldo Moro, non rappresentavano un’idonea sistemazione. Poi, nel Piano triennale dei lavori pubblici di giugno 2018 fu prevista nel 2020. Dall’ultimo Piano del lavori pubblici, approvato il 7 agosto 2020 dagli ex commissari straordinari, venne completamente cancellata. Insomma, pure per questa opera ha fallito la politica: l’ex amministrazione se non avesse speso 350 mila euro per il servizio civico, a nostro avviso inutile (poteva essere molto ridimensionato con evidenti risparmi per l'Ente), e sprecato tantissimi altri soldi per altre iniziative inutili, a quest’ora la città avrebbe sicuramente avuto la caserma dei carabinieri.
Calvizzano, alla manifestazione di interesse per l’individuazione di un immobile da adibire a caserma dei Carabinieri ci furono tre adesioni: nessuna venne presa in considerazione
L’articolo che pubblicammo all’epoca
Tre le adesioni alla manifestazione di interesse lanciata dalla Prefettura per reperire locali da adibire a caserma dei Carabinieri. Avrebbero presentato le loro offerte i proprietari dei locali ex Ciat, quelli di uno stabile di via Mirabelli (di fronte all’ufficio postale), Agotrin e Chianese, proprietari dei locali dove attualmente alloggiano i carabinieri. Ma dalla Prefettura non è mai arrivato l'ok. Ricordiamo le caratteristiche. Si cercavano locali che avessero una superficie di circa mille metri quadrati così suddivisi: 40 mq per autorimessa, 150mq per uffici, 15 mq. per magazzini, 515 mq. per alloggi, 261mq altro.