Calvizzano. Il sindaco risponde a Reset e chiama indirettamente in causa Movimento Futura, che replica: “sull’ex IPAB ristabiliamo la verità”
A Calvizzano si riapre il confronto sulla destinazione
dell’ex IPAB di Via Ritiro, con toni sempre più accesi. Dopo un post pubblicato
dal gruppo Reset, il sindaco interviene pubblicamente per difendere il progetto
della nuova caserma dei Carabinieri. Nella sua replica, pur senza nominarli, il
primo cittadino fa riferimento esplicito a chi ha “raccolto firme” e “proposto
sedi alternative inadeguate” per ostacolare il progetto. Un riferimento che
Movimento Futura ha interpretato come un attacco indiretto e a cui ha deciso di
rispondere pubblicamente.
Movimento Futura, unica forza politica ad aver promosso una raccolta firme per difendere la destinazione socio-culturale dell’ex IPAB, replica con una lunga nota per chiarire la propria posizione. “L’edificio di Via Ritiro è nato per una funzione sociale – scrive l’associazione – e dopo anni di abbandono, grazie all’intervento dei commissari della Prefettura, era stato destinato a diventare un Polo della socialità e della cultura, con fondi pubblici già in parte utilizzati per la sua ristrutturazione”.
Secondo il Movimento, trasformare oggi quella struttura in una caserma significherebbe “privare la comunità di Calvizzano di un’opportunità unica” per la rigenerazione sociale e urbana del centro storico. “Non siamo contrari alla presenza dell’Arma – chiariscono – ma riteniamo che debba essere trovata una sede più idonea e funzionale. Abbiamo anche avanzato proposte alternative”.
Il sindaco, dal canto suo, rivendica il lavoro svolto dall’amministrazione per rendere finalmente possibile la costruzione della caserma, grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Interno e la Prefettura. “C’è chi ha fatto di tutto per bloccare il progetto – ha scritto – avanzando proposte inaccettabili e firmando appelli per impedire che Calvizzano avesse un presidio stabile di legalità”.
Ma per Movimento Futura la questione non è tra legalità e cultura, bensì sulla visione di città. “L’ex IPAB potrebbe diventare per Calvizzano ciò che FOQUS è per i Quartieri Spagnoli di Napoli: un centro vitale di cultura, inclusione e formazione, capace di attivare economia sociale e partecipazione dal basso".
Il dibattito continua e si fa sempre più politico. Mentre l’amministrazione punta sulla sicurezza e sul presidio dell’Arma, Movimento Futura insiste sulla vocazione originaria dell’ex IPAB e su un modello di sviluppo basato su cultura e welfare. A restare nel mezzo, ancora una volta, sono i cittadini, in attesa di vedere quale sarà il futuro reale di uno degli edifici simbolo della città.
Il sindaco Pirozzi partecipa con entusiasmo
all’intitolazione di una caserma in un altro comune, elogiando legalità,
sacrificio e presenza dello Stato. Parole nobili, certo.
Ma a Calvizzano, invece, la realtà è ben diversa: non
abbiamo nemmeno una caserma.
La struttura dell’ex IPAB in via Ritiro – risalente al
1788 – avrebbe dovuto ospitarla.
Il risultato? Niente caserma. Nessun presidio di
legalità.
Un edificio storico abbandonato e un finanziamento
pubblico ad oggi buttato al vento.
Serve meno retorica e più fatti per Calvizzano. I
cittadini meritano presenza vera dello Stato, non solo post celebrativi per
eventi lontani.
Il post del sindaco
In queste ore mi è capitato di leggere l’ennesimo post dell’opposizione che, invece di proporre soluzioni o avanzare idee per la città, si preoccupa di denigrare la mia persona con sarcasmo e insinuazioni. Si ironizza persino sulla mia commozione durante la cerimonia di intitolazione della caserma dei Carabinieri a Giuseppe Covino a Monteforte Irpino, come se provare emozione di fronte al sacrificio di chi ha servito lo Stato sia motivo di scherno e non di orgoglio. Chi conoscesse davvero la storia del carabiniere Covino forse capirebbe che c’è ben poco da ridere.
Sono stato fiero di rappresentare Calvizzano in una
cerimonia così importante, unico sindaco del nostro comprensorio e di tutta la
provincia di Napoli presente, su invito della commissione straordinaria di un
ente sciolto per mafia. Ma evidentemente, certi riconoscimenti danno fastidio a
chi è abituato a guardare il mondo con miopia politica, sempre pronto a
sminuire, mai a costruire.
Mentre alcuni si dedicano all’arte sterile della
polemica da tastiera, io e la mia amministrazione abbiamo scelto di impegnarci
davvero per il territorio. La caserma dei Carabinieri a Calvizzano, che per
qualcuno è sempre stata solo un miraggio buono per riempire i programmi
elettorali e poi dimenticato, sta finalmente diventando realtà. Non grazie alle
chiacchiere da social, ma al lavoro concreto portato avanti in silenzio –
spesso controvento – insieme al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, con l’attenzione
del Governo Meloni, e grazie alla collaborazione determinante dell’ex Prefetto
di Napoli Palomba e dell’attuale Prefetto Michele di Bari.
Non è stato un percorso facile, e lo sappiamo tutti:
causa difficoltà tecniche e burocratiche. C’è però chi ha fatto di tutto per
bloccare il progetto, arrivando persino a raccogliere firme, lanciare appelli,
avanzare proposte inaccettabili per collocare la caserma in un parco pubblico
di qualche migliaia di metri quadri, assolutamente inadatto e fuori dai
parametri previsti dall’Arma. Sempre i soliti, pronti a dire “no” a tutto solo
per favorire interessi di pochi a discapito della collettività.
A questi personaggi – che oggi improvvisamente
riscoprono la passione per la legalità e fanno finta di volerci dare lezioni di
coerenza – rispondo con i fatti. Da chi ha tentato di affossare la caserma dei
Carabinieri a Calvizzano non accetto né inviti né prediche: hanno avuto anni
per dimostrare qualcosa, e tutto quello che hanno prodotto sono state polemiche
e ostacoli.
Noi invece non abbiamo mai mollato, nonostante tutto.
Abbiamo scelto di lavorare sodo e portare a casa un risultato che la nostra
città attende da troppo tempo: un presidio stabile di legalità, costruito su
impegno, serietà e responsabilità – non sulle chiacchiere vuote di chi spera
solo nel fallimento altrui.
Calvizzano merita di più, e finalmente lo avrà. Questo
è il vero senso del nostro lavoro, oggi come domani.
La risposta di Movimento Futura
IL MOVIMENTO FUTURA INTENDE FARE CHIAREZZA SULLA QUESTIONE DELL'EDIFICIO EX IPAB E DELLA CASERMA DEI CARABINIERI, RISTABILENDO LA VERITA' SUI FATTI E SULLE NOSTRE POSIZIONI. E' NOSTRO OBIETTIVO FORNIRE UNA VISIONE LUCIDA E TRASPARENTE DELLA SITUAZIONE, PER CONSENTIRE AI CITTADINI DI COMPRENDERE LE IMPLICAZIONI DI QUESTA VICENDA.
QUESTIONE EX IPAB:
Occorre puntare su laboratori sociali di attività dove
si insegni la legalità ed i suoi benefici, come ad esempio era previsto di fare
nella struttura dell’ex IPAB di Via Ritiro Polo socio-sanitario e della
cultura. La struttura di Via Ritiro dovrebbe essere utilizzata per fornire
servizi che vanno incontro alle esigenze dei cittadini di Calvizzano, così come
definita dai commissari della PREFETTURA nella relazione tecnica.
Dare opportunità per la risoluzione dei problemi di
natura Socio-sanitari, aiutare mamme e bambini in difficoltà “casa famiglia”,
creare momenti di condivisione, crescita sociale e culturale, “Polo della
socialità e della cultura. Storicamente l’ex IPAB nasce per una funzione
sociale.
L’edificio ex IPAB, per lunghi anni è rimasto
abbandonato e solo a seguito di una delibera fatta dai commissari straordinari,
è stato deciso di destinare il suo utilizzo come “Polo della socialità e della
cultura”. A tale scopo sono stati stanziati 2milioni e 300mila euro, in parte
già utilizzati per la ristrutturazione ed il suo recupero. Successivamente, a
seguito di quanto deciso dall’attuale amministrazione comunale, all’ex IPAB si
vuole cambiare la destinazione d’uso fissata dai commissari, per farne una
caserma dei Carabinieri.
Ricordiamo che, questa struttura, è ubicata nella
parte vecchia di Calvizzano in una strada, Via Ritiro, a soli 500 metri di
distanza in linea d’aria, dalla Caserma dei Carabinieri di Marano di Napoli.
Come Associazione Movimento Futura riteniamo che
l’attuale orientamento dell’amministrazione comunale sia sbagliato poiché
priverebbe la nostra cittadina di una struttura, unica nella zona.
CASERMA DEI CARABINIERI:
La questione non va posta se è opportuno il Polo della
socialità e della cultura o la caserma dei Carabinieri. Riteniamo giusto avere
la caserma dei Carabinieri ma in un’altra sede più idonea alle esigenze
dell’Arma, ED ABBIAMO FATTO ANCHE DELLE PROPOSTE alternative IN TAL SENSO, ma è
ancora di più vitale e fondamentale importanza la realizzazione del POLO DELLA
SOCIALITA’ E DELLA CULTURA come volano di sviluppo del territorio e di
educazione alla legalità non solo per Calvizzano ma dell’intera area metropolitana
di Napoli Nord, puntando ad una rigenerazione di tutta l’area su un modello già
esistente a Napoli, il PROGETTO FOQUS Fondazione Quartieri SPAGNOLI, dove l’ex
Istituto Montecalvario è stato rigenerato e trasformato in un polo di comunità
produttiva, creativa, di cura e formazione della persona che partecipa al
cambiamento dei Quartieri Spagnoli iniziato nel 2013.
Ecco l’Istituto EX IPAB potrebbe rappresentare per
Calvizzano un rilancio socio culturale e di riqualificazione urbanistica.
NOSTRE PROPOSTE:
La nostra proposta per la gestione della struttura ex
IPAB:
E’ di orientarsi a nuove forme di gestione, quali le
Cooperative di giovani, Società miste ed associazioni, senza gravare sulle
casse comunali.
Segreteria Movimento Futura