Calvizzano. Francesco e Giacomo, i “Cuori Silenziosi” del Villaggio di Dio

 

Da sinistra: Giacomo Felaco, Francesco Massaro

Nel Villaggio di Dio battono due cuori silenziosi ma instancabili: quelli di Francesco Massaro e Giacomo Felaco, veri pilastri della parrocchia di San Giacomo. Non amano i riflettori, ma il loro impegno parla forte e chiaro, raccontando una storia di dedizione, umiltà e amore per la comunità.

Il Villaggio di Dio, che oggi accoglie centinaia di persone in uno spazio rinnovato e pieno di calore, deve molto alla cura dei dettagli e alla passione con cui Francesco e Giacomo hanno lavorato, giorno dopo giorno. Dove prima c’era un parcheggio trascurato, oggi sorge un luogo pulito, ordinato e ricco di spiritualità e bellezza, almeno per tre settimane, la durata della kermesse lugliana.

Francesco Massaro, sacrestano meticoloso e uomo dal sorriso sempre pronto, è molto più di un semplice collaboratore parrocchiale. È un artigiano della fede, capace di trasformare con le sue mani e la sua fantasia anche gli spazi più anonimi. L’anno scorso ha guidato, con il supporto del gruppo teatrale, la creazione di un piccolo capolavoro culturale: una sala con cento nuovi posti a sedere, pensata per incontri, spettacoli e momenti di condivisione.

Giacomo Felaco, pensionato con una lunga esperienza nel campo elettrico, è l’esempio perfetto di come si possa essere utili anche dopo una vita di lavoro. La sua competenza tecnica, unita a una generosità fuori dal comune, lo rende un punto di riferimento insostituibile per la parrocchia. Da anni al fianco di don Ciro, Giacomo è sempre presente, pronto a rimboccarsi le maniche e a risolvere ogni problema con gentilezza e dedizione.

Sono uomini semplici, ma dal valore inestimabile. Non cercano applausi, ma meritano ogni elogio. Grazie a loro, il Villaggio di Dio non è solo un luogo, ma una vera esperienza di comunità, dove fede e impegno si intrecciano con il cuore pulsante del volontariato.

Francesco e Giacomo sono i protagonisti silenziosi di una grande opera collettiva. E oggi, con gratitudine, è giusto riconoscere il loro valore.

 

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