Nel 1980 don Giacomo Di Maria pubblicò un libro sulla storia di San Ludovico d’Angiò, in occasione del decimo anniversario della costruzione della chiesa di Marano, sorta nei pressi dell’ex mercato ortofrutticolo. In quegli anni era parroco il compianto don Mimì Galluccio”
Don Giacomo collaborò attivamente alla realizzazione della Chiesa. Un ruolo
importante lo ebbe don Luigi Ferrillo
Per amore della storia e per un senso di gratitudine,
don Giacomino, così lo ricordiamo con affetto, ha voluto lasciare memoria di un
momento importante per la comunità maranese: la nascita della Chiesa dedicata a
San Ludovico d’Angiò.
Era il 1970. In quella zona periferica, un tempo solo
un ammasso di palazzi rettangolari, mancava qualcosa di essenziale: il calore
del “focolare di Dio”. Non c’erano chiese, né spazi dedicati alla crescita
spirituale e sociale. Era un quartiere freddo, non solo per l’architettura, ma
per l’assenza di un punto di riferimento comunitario.
Fu grazie allo zelo instancabile di don Vittorio
Cascella, allora Vicario Foraneo, e alla disponibilità di Monsignor Felice
Pirozzi, Amministratore Arcivescovile della Curia di Napoli (oggi ricordato
nella pace della Casa del Padre) che si poté avviare la costruzione di una
nuova chiesa. Un contributo importante venne anche da don Giacomino stesso, che
all’epoca prestava servizio sacerdotale nel rione Sacro Cuore di Gesù.
Quella chiesetta, restaurata e dotata dei servizi
essenziali, divenne Parrocchia con un decreto datato 12 marzo 1968. Fu
inizialmente affidata a don Crescenzo Grasso e successivamente a don Luigi
Ferrillo, incaricato di seguire spiritualmente il quartiere in espansione. In
quell’occasione, il Beneficio Parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, originariamente
situato alla Pietra del Pesce, nel cuore di Napoli, fu trasferito per “il bene
delle anime” proprio nella nuova chiesa del Sacro Cuore, in via
Marano-Calvizzano, nel Comune di Marano.
Una volta completata la costruzione del nuovo complesso parrocchiale, la comunità prese ufficialmente il nome di “Santa Maria delle Grazie in San Ludovico d’Angiò”. Questo titolo fu scelto su proposta di don Giacomino e convalidato da don Ferrillo, anche per esaudire il desiderio del dottor Luciano Chianese e delle sue sorelle. In memoria del padre, essi avevano facilitato l’acquisto del terreno su cui sarebbe sorta la nuova chiesa.
Fu un’opera di fede, di amore per il territorio e di
collaborazione tra sacerdoti e laici. Ancora oggi, questa chiesa resta segno
visibile di quella dedizione e di quel sogno condiviso.
Ringraziamenti
Ringraziamo l’avvocato Giuseppe Granata, ex sindaco di
Calvizzano, e sua moglie Angela Di Maria (nipote di don Giacomo) per averci
messo a disposizione il libro San Ludovico d’Angiò. Si tratta di un’autentica
esclusiva, essendo trascorsi 45 anni dalla sua pubblicazione: un’opera ormai
divenuta una vera rarità.