Il 20 dicembre 2016 il cantautore Pasquale Musella presentò il suo CD al teatro Alfieri di Marano: il ricavato venne devoluto all’associazione “Camilla la Stella che Brilla”
“La Finestra”, uno dei brani più belli, a nostro avviso, inseriti nel CD. Cliccare sopra per ascoltare
Rivangare vecchi ricordi tornando sui luoghi dell’infanzia felice, quando si giocava a pallone per intere ore della giornata, senza avvertire la stanchezza e ritornare a casa felici. Questo il filo conduttore del primo lavoro discografico del nostro concittadino Pasquale Musella che venne presentato martedì 20 dicembre, ore 20.30, al teatro Alfieri di Marano. I brani del CD, ritenuti molto raffinati da chi ebbe il piacere di ascoltarli in anteprima, furono registrati nella casa discografica maranese Synfonica Records del maestro Mario Simeoli, tra l’altro anche arrangiatore dei pezzi musicali scritti da Musella, ma eseguiti per la maggior parte da un altro artista calvizzanese: l’attore Fabio Izzo. Titolo del Cd: “Via Provinciale N. 15”, la strada dove abitava da giovane Musella, grande appassionato di Bob Dylan.
Il ricavato della vendita del CD venne devoluto all’associazione “Camilla la stella che brilla”.
Pasquale Musella, 51 anni, libero professionista, oltre a coltivare da quando aveva i calzoni corti la passione per la musica e la composizione, è amante della corsa podistica: nel 2011 ha fondato la società sportiva A.S.D. Atletica leggera Runners Calvizzano (con sede in via dei Mille, 3), di cui è presidente. Da uomo di sinistra, continua a profondere il suo impegno politico, sociale e ambientalista con l’associazione Movimento Futura che ha fondato insieme a Peppe Anatrella.
Nel disco di Pasquale Musella si respirano tutte le “culture” del mondo
La recensione che scrisse per noi Enzo Salatiello
Ho aspettato un po’ prima di cominciare a scrivere le mie impressioni su questo primo disco di Pasquale Musella: “VIA PROVINCIALE 15”. L’amicizia fraterna e il bene che voglio a Pasqualino m’impediva di trovare la giusta via per poter analizzare in modo distaccato questo bel disco. Il periodo di cui parliamo sono gli anni ’80. Vivevamo, noi ventenni d’allora, la fine dell’utopia di un mondo democratico, pacifico e progressista. Gli anni ’60 non li avevamo vissuti ma conoscemmo il crepuscolo dell’ideologia (per certi versi salvifico) grazie alla stupida autoreferenzialità di chi, nel frattempo, aveva “fatto carriera” dimenticandosi dei sogni e delle speranze. Pasquale è sempre stato gravido zeppo di cose belle. La sua mente generava in continuazione idee e riflessioni orientate a spinte nobili di pensiero. Le sue inquietudini erano il faro illuminante per me. Era l’unico tra noi che respirava “tutte le culture” del mondo. Egli ha sempre avuto, da bambino un legame speciale con l’Africa, quella grossa, grossissima “Mamma dolorante” come la definisce lui nella stupenda poesia “Compagno immigrato” contenuta nel suo disco e dedicata a un ragazzo ghanese che conobbe nell’estate del 1990, ci furono i mondiali di calcio, l’ambiente intorno alla nazionale eragià di tipo “Forzitalico”. Infatti, i germi velenosi de berlusconismo, come dice Pasqualino, avevano messo già radici. Torniamo al disco, che non voglio qui dettagliare se non soffermarmi su qualcuna delle sue belle canzoni cantate tra l’altro in modo impeccabile da Fabio Izzo. La prima che incontriamo è l’identità stessa di tutto il lavoro: “VIA PROVINCIALE 15”. Questa canzone è il suo biglietto da visita, solo chi lo conosce sa da cosa è nata ma, tutti possono apprezzarne le storie e le immagini che ci arrivano dalle sue parole. “COMPAGNO IMMIGRATO” è, invece, il suo “manifesto intellettuale”: là c’è tutto Pasquale Musella. Le sue idee e il quadro che ha sempre avuto del mondo. Egli in questa poesia, afferma il suo indissolubile legame con la “Mamma degli uomini”: L’Africa “IL TEMPO NON ESISTE” è uno scherzo musicale nato con un processo inverso, se negli altri casi erano i musicisti a mettere le note alle poesie di Pasquale qui sono questi ultimi a chiedere a Pasquale di misurarsi con un pezzo musicale e rivestirlo con parole e versi e ci è riuscito benissimo! Il pezzo musicale ha dellesonorità e un impianto vagamente Jazz. “LA FINESTRA” è un varco dell’anima aperto su un mondo abbracciato in un istante, il tempo di un pensiero che va e vola lontano, immagini e riflessioni che si succedono una dopo l’altra, c’era un mondo da scavalcare e sembrava solo ieri, infatti, il mondo, lo ha scavalcato, tutto è a posto e lui a volte resta ancora a quella finestra ascoltando “NO DONNA, NONPIANGERE” di Bob Marley! La canzone è un piccolo omaggio al suo idolo musicale, ha un impianto vagamente “Reggae”. “TEMPO RUBATO”è un dolcissimo dialogo intimo, personale col papà che non c’è più. Quel padre che col lavoro più suggestivo del mondo: il falegname, tirò su la sua famiglia. Raffaele, eroe vero di un mondo fatto di dura fatica e sacrificio. Ricordo un mattino di almeno trenta anni fa, io ero in macchina con mio padre e lo scorgemmo che andava a piedi al lavoro, aveva l’auto in panne, non se ne fece un grosso problema e si avviò a piedi. Non era vicino ma, qualche chilometro! “LA SERA DI NATALE”. Una tagliente analisi sulle ipocrisie del Natale e le nostre contraddizioni, mentre le chiese gremite celebrano un “rito stanco” tragedie della povertà hanno luogo lungo le piste di fuga dei disperati del mondo: il mare. Bambini e bambole persi per sempre tra le onde. L’autore chiede al Natale di non abbandonarsi a una formale e vuota liturgia ma di uscire dalle chiese e andare incontro alla sofferenza. Le altre sono complementari al racconto del mondo di Pasquale Musella. Che dire? Bravo Pasquale e complimenti a te e al maestro Mario Simeoli, a Fabio Izzo, Marco Giustino e Francesco Marziani che hanno reso possibile il disco.
Enzo Salatiello