Chiusura Linea 1 da Frullone a Piscinola: le alternative secondo Gianpaolo Cacciapuoti, giovane studioso di trasporto locale

 

Ormai è ufficiale: dal 23 giugno al 15 settembre, le tre fermate in sopraelevata della Linea 1, Frullone, Chiaiano e Piscinola, saranno chiuse per l’intervento di sostituzione di uno dei due binari della tratta. Un’operazione ormai inderogabile, data la vetustà dell’infrastruttura che ormai è trentennale.

Questa operazione riguarderà stazioni che sono praticamente la porta d’accesso a Napoli da parte dell’area nord, un’area popolatissima, una città fuori la città con i suoi 350mila abitanti; e questo rende quindi ancora più imperativo trovare un modo per poter sopperire a questa mancanza. Purtroppo paghiamo lo scotto di una organizzazione del Trasporto Pubblico Locale di Massa che negli ultimi 60 anni ha pensato ben poco a essere capillare fuori dalla città di Napoli, e questo mentre queste zone erano coinvolte in una crescita smisurata e selvaggia. L’ANM ha già assicurato la presenza di autobus sostitutivi, ma la cronica carenza di autobus e autisti, che rincarerà la dose con le ferie estive, e la perenne presenza di traffico non permette di dormire sonni tranquilli su questa promessa.

Per questo motivo, con questo articolo si vuole indicare quali potrebbero essere le azioni aggiuntive che potrebbero appunto permettere di non subire questo disservizio, che a giorni dovrà avvenire.

Innanzitutto, i lavori che riguarderanno la Linea 1 saranno su un solo binario, non su entrambi; e quindi l'idea più "utopica" a cui si potrebbe mirare è chiedere di non interrompere il servizio ma di fornirlo in binario singolo a tratta alternata.

L’utopia sta nel fatto che questa è una richiesta probabilmente difficile da ottenere: sarebbe necessario una riformulazione del servizio, andrebbe verificato se l'infrastruttura è attrezzata con la segnaletica per poter permettere un percorso a doppio senso e se sia attrezzabile in tal senso in modo provvisorio, andrebbe verificata l'usura anche dell'altro binario e se è compatibile con questo tipo di esercizio, andrebbe fatto verificare se il tipo di lavoro effettuato renda possibile la circolazione in questo modo. Soprattutto, questo richiederebbe una rimodulazione da parte di ANM che certamente chiede del tempo burocratico, e per ufficializzare i lavori per il 23 significa che è già stato tutto deciso e far cambiare le cose richiederebbe tempo che potrebbero non avere e/o non voler spendere.

Se i lavori di sostituzione binario sono fatti come in RFI, dovrebbero utilizzare un treno rinnovatore, ovvero un treno che viaggia sui binari vecchi piazzando i binari nuovi, quindi senza uso alcuno dell'altro binario, ma tutto è da vedere. Nel caso foste interessati, questa è una presentazione che mostra come avviene questo tipo di sostituzioni sulla rete ferroviaria regionale: https://www.cifi.it/UplDocumenti/Venezia28052021/Slide%20Pizzinato.pdf.

Treno rinnovatore sulla linea TAV Milano-Bologna. Fonte Wikipedia

A favore di questa proposta, c’è il fatto che il binario lasciato fuori dai lavori sarà comunque utilizzato: il deposito dei treni è a Piscinola, quindi i treni in circolazione, a meno di lasciarli dentro la linea, dovrebbero andare tutti lì sempre; e quindi questo significa che il binario sarebbe percorribile. Se fosse così e fosse percorribile per raggiungere il deposito, dovrebbe esserlo anche per il servizio.
Per quanto riguarda le stazioni, inoltre, nel 2016 già avvennero dei lavori che richiesero l'uso su singolo binario di stazioni: la stazione di Frullone ebbe la banchina in direzione Garibaldi interdetta per lavori, e per diverse settimane i treni fermarono in ambo le direzioni sul binario direzione Piscinola. Non è detto che questo sia possibile farlo per tutta la lunghezza del tratto in sopraelevata, ma almeno in stazione questo sarebbe un problema affrontabile. Questo è un articolo che testimonia i lavori del 2016: https://www.napolike.it/funicolare-montesanto-e-stazione-frullone-chiuse-per-lavori.

C'è da dire comunque che questo non risolverebbe totalmente il problema: la cadenza delle corse tra Frullone e Piscinola sarebbe molto ridotta, quantomeno raddoppiata; e questo potrebbe anche inficiare su tutta la linea; questo a meno di una fantomatica organizzazione del servizio che permetta sia corse su tutta la tratta che appunto interrotte a Colli Aminei (ma comunque è qualcosa in più, considerato che ai Colli Aminei c’è anche lo stazionamento delle linee per l’area giuglianese e mugnanese).

Stazionamento autobus ai Colli Aminei. Fonte Google Maps

Di conseguenza, ammessa e non concessa questa proposta, rimane comunque la necessità di avere delle tratte sostitutive, che siano queste a totale o a parziale sostituzione della tratta. Come già ampiamente detto, la problematica delle linee sostitutive è il traffico e il personale; per questo, ci sono due possibili opzioni (non mutualmente escluse) a mio parere: chiedere l'auto di altre aziende che operano in ambito regionale (EAV, AIR, Aziende private) e dirottare la direzione del traffico dei pendolari.

Sulla prima opzione, non c'è molto da dire: dinanzi alla carenza di mezzi e personale, si richiede un potenziamento di quelle linee autobus che portano dalla provincia a Napoli che non siano solo le suburbane ANM ma anche le linee EAV e eventualmente anche linee provvisorie esercitate da AIR. Inoltre, sarebbe bene che il Consorzio Unicocampania per questi tre mesi stipuli dei contratti provvisori con aziende private per farle rientrare temporaneamente nel circolo come sostitutive della tratta della Linea 1, e/o che l'ANM le coinvolga a sue spese nel fare il servizio sostitutivo (come fa EAV con una certa frequenza quando si tratta di interruzioni delle sue tratte).
Unendo anche al servizio pubblico quello privato, rendendo però quello privato un sostitutivo temporaneo del pubblico (e quindi banalmente fruibile con I biglietti pubblici), sostanzialmente si farebbe rimanere costante il servizio perché si andrebbero a compensare le carenze per ferie di uno e dell'altro, almeno in termini di copertura.

Si pensi alle attuali linee che portano alla Zona Ospedaliera, che portano a Fuorigrotta da Scampia, che portano al Vomero: far circolare più gestori con la stessa tratta in un periodo dove c’è carenza di personale e mezzi per tutti sarebbe un modo per unire le forze e evitare il tracollo del traffico.

Un esempio di linee da potenziare ed estendere: la tratta Marano – Zona Ospedaliera, esercitata dalla linea 143 della ANM. Fonte Wikipedia

La seconda via è più strutturale, più di ampio raggio, ma potrebbe essere di grande aiuto: Chiaiano, Piscinola e Frullone non sono le uniche stazioni che portano dalla provincia a Napoli, ma certamente sono le più vicine e con la percorrenza maggiore. Altre stazioni in grado di poter, con un aumento del servizio e un servizio sostitutivo che porti a queste, sopperire temporaneamente a queste ci potrebbero quindi essere. Considerato che ci saranno lavori anche sulla tratta Campi Flegrei-Villa Literno della RFI (che rendono quindi inutilizzabili anche le stazioni di Giugliano-Qualiano e Quarto di Marano della rete ferroviaria regionale), a fare questi collegamenti rimangono le stazioni di Quarto della Circumflegrea e le stazioni di Aversa e di Casoria della RFI.
Concordando quindi un potenziamento di linee esistenti o creazione di nuove linee bus che appunto portino a queste fermate, tutti i pendolari delle zone interessate potrebbero così defluire verso Napoli verso altre vie. Le stazioni di Quarto in particolare hanno da poco un bel doppio binario e quindi potrebbero essere più in grado di poter sopportare il traffico da Calvizzano, Marano e Qualiano.

Sopra, la stazione EAV di Quarto Centro. Sotto, la stazione RFI di Casoria-Afragola. Fonte Google Maps

Marano attualmente ha già una linea EAV Marano-Quarto EAV ma ha una cadenza ridicola, andrebbe perciò ampiamente potenziata; e una volta fatto ciò la cadenza della Circumflegrea potrebbe essere d’aiuto, specie negli orari di punta, pur non essendo quella della Linea 1. Le stazioni RFI, invece, hanno una cadenza dei treni molto ridotta rispetto sia alla Circumflegrea sia alla Metropolitana, quindi sarebbe necessario concordare anche altre corse aggiuntive, se non addirittura un'estensione temporanea delle corse della Linea 2 da Garibaldi ad Aversa.

In conclusione, la questione è spinosa, ha varie possibili soluzioni ma pochissimo tempo per poter essere applicate, specie a causa della notizia data così a stretto giro. Ci si augura però una veloce presa di considerazione sia da parte delle istituzioni locali, sia da parte dell’ANM, e soprattutto si auspica un’apertura a voler risolvere nel miglior modo possibile questa problematica, magari coinvolgendo anche Città Metropolitana e Regione Campania per ovviare a quella che potrebbe essere un’estate durissima per i pendolari napoletani.

Gianpaolo Cacciapuoti





 


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