Deposito di Piscinola, con la nuova strada che costeggerà il deposito si potrebbe creare un asse viario parallelo a via Santa Maria a Cubito? Un’ipotesi a riguardo

 

Nel precedente articolo è stato mostrato il progetto di espansione del deposito ANM di Piscinola, e si è mostrato come da un lato creerà una nuova viabilità che collegherà via Francesco Crispi con via Santa Maria a Cubito, l’asse principale di collegamento a Nord di Napoli verso Marano e Qualiano, e dall’altro eliminerà una viabilità con del potenziale quale il collegamento tra via Crispi a Mugnano e via Spinelli a Chiaiano. Sebbene questa via infatti fosse molto stretta e avesse come punto di collegamento il vecchio ponte dell’Alifana, stretto e vetusto, un suo potenziamento avrebbe potuto permettere per chi venisse da Mugnano di aggirare la strada verso Chiaiano, sbucando in Corso Giovanni Antonio Campano senza passare per il Bivio di Mugnano.

Non tutto il male, però, viene per nuocere, anzi: questi lavori assicureranno una strada non di poco conto, ma se la inserissimo in un contesto più ampio potrebbe addirittura permettere di aggirare via Santa Maria a Cubito da Marano a Chiaiano; e in questo articolo vi mostro questo ipotetico collegamento che, con tratti relativamente brevi di nuove strade, permetterebbero ciò.

Partiamo da Marano, e precisamente dalla Rotonda del Titanic: come detto in un precedente articolo sulle possibili alternative a via Santa Maria a Cubito, da via Eugenio Montale ci si scontra con un muro di abitazioni che costeggiano via Napoli, cosa che ora come ora comporterebbe al più utilizzare via Bivio, una strada di Mugnano al confine con Marano che corrispondeva al sedime ferroviario dell’Alifana Bassa che dal Bivio di Mugnano entrava in quella che oggi è via Giovanni Falcone.

Consideriamo tuttavia come punto di partenza la traversa che, in via Eugenio Montale, permette di accedere al Campo Marziano.

Andando in direzione via Napoli e cercando di essere paralleli a via Bivio, si riesce a essere radenti a delle abitazioni senza che siano d’intralcio. L’unico problema lo si incontra proprio all’arrivo a via Napoli, dove la presenza di edifici ne bloccherebbe lo sbocco… E invece no: sbucando di fianco via Bivio, l’ostacolo è presentato non da una proprietà qualsiasi, bensì dal vecchio fabbricato della casa cantoniera del passaggio a livello dell’Alifana Bassa del Bivio di Mugnano; una proprietà ora privata ma sostanzialmente inutilizzata. Con l’esproprio e la demolizione del vecchio fabbricato abbandonato, qualora fosse possibile ovviamente, si otterrebbe così un primo tratto di strada che porterebbe da Marano a Mugnano evitando via Santa Maria a Cubito.

Da qui, inoltre, si può proseguire in via Antica di Chiaiano, una via che è stata resa ben percorribile non meno di 15 anni fa, e che permette di raggiungere anche via Francesco Crispi, che come sappiamo sarà allargata dal Comune di Mugnano con un’opera del valore di 1,5 milioni di €.
Senza però raggiungere l’imbocco di via Crispi in via Papa, si può già ottenere un collegamento in grado di poter saltare un altro ampio tratto di via Santa Maria a Cubito arrivando all’imbocco con la Masseria Torricelli: in questo punto, infatti, si è non troppo lontani dalla strada privata D’Amore, dove sbucherà la strada che costeggerà il nuovo deposito ANM.

L’ingresso alla Masseria Torricelli in via Antica di Chiaiano

Sebbene la strada privata d’Amore sia costeggiata ambo i lati da abitazioni, presenta ancora delle aree non costruite, e proprio una sarebbe praticamente di fronte all’ingresso della nuova via del Deposito; si potrebbe quindi effettuare un’ulteriore strada di collegamento, e poter così saltare un altro pezzo della strada tra Marano e Chiaiano, arrivando in pratica all’incrocio che porta alla via Cupa del Cane e anche dall’altra parte di via Francesco Crispi, con la nuova viabilità.

Questa però non è l’unica ipotesi: l’imbocco della Masseria Torricelli porta a un tracciato sterrato, praticamente un alveo, che in passato è stato un tratturo di collegamento a Napoli in epoca romana e che in epoca più recente è stato sedime ferroviario anch’esso dell’Alifana. Volendo creare una viabilità più lineare, si potrebbe perfino costruire la strada proprio seguendo questo tratturo, e così si sbucherebbe in via Francesco Crispi direttamente.

Già così la strada permetterebbe di risparmiare o fare meglio defluire il traffico di metà via Santa Maria a Cubito, e già così sarebbe una manna dal cielo; ma si potrebbe anche andare oltre. Il nuovo deposito avrà una viabilità ben definita che passerà lungo il suo perimetro, ma anche la parte del deposito già presente ce l’ha: parliamo di via Cupa della Filanda, una strada che collega Mugnano e Marianella e che dalla rotonda di Corso Giovanni Antonio Campano permetterebbe di arrivare fino a via Nuova Metropolitana, ovvero alla metro di Mugnano della Linea Arcobaleno. Il condizionale è d’obbligo: dopo il tratto di Piscinola, la strada (che come lascia intendere il nome non è di natali recenti) sostanzialmente si interrompe, con il suo antico tracciato ancora visibile (specie via satellite, grazie anche al fatto che gli scavi della Linea Arcobaleno ne hanno seguito il tracciato) ma non percorribile perché ridotto a meno di uno sterrato.

Via Cupa della Filanda, inoltre, non passa troppo lontano da via Francesco Crispi, e tra le due strade non vi sono che aree agricole. Partendo quindi da via Francesco Crispi, si potrebbe quindi completare il perimetro attorno al deposito ANM collegandola a via Cupa della Filanda, e da qui si potrebbe arrivare quindi in Corso Giovanni Antonio Campano, saltando interamente via Santa Maria a Cubito.

In alto, via Francesco Crispi provenendo dalla nuova via del Deposito ANM: dietro quella curva si raggiunge via Cupa della Filanda.
In basso, via Cupa della Filanda a Piscinola, oltre la parte qui visibile la strada diventa uno sterrato fino a via Nuova Metropolitana, a Mugnano.

Il risultato è quindi una strada di 1820m circa, poco più lunga dell’attuale rettilineo di via Santa Maria a Cubito; e che permetterebbe così di raggiungere sia la stazione di Piscinola-Scampia (che si trova poco avanti la rotonda di Corso Campano), sia la stazione di Chiaiano (poiché si è poco distanti da Viale dei Ciliegi, con cui arrivare in via Emilio Scaglione).

Si tratterebbe in totale di costruire 1275m di strada, divisi in tre pezzi: tra via Eugenio Montale e via Napoli, tra via Antica di Chiaiano e Strada Privata D’Amore (che verrà espropriata dal Comune di Napoli per il deposito), da via Francesco Crispi a via Cupa della Filanda.

Oltre gli espropri di terreno necessari per la costruzione della sede stradale, in sostanza ci sarebbero solo tre espropri particolari da fare: i primi due sono tra via Napoli e la Rotonda del Titanic, e corrispondono alla casa cantoniera dell’Alifana e a un pezzo di giardino pavimentato di pertinenza di una proprietà privata.

Il terzo esproprio, facoltativo ma conveniente, corrisponde a quello di una piccola parte di una proprietà privata agricola in via Antica di Chiaiano, nei pressi della biforcazione della strada che costeggia così un antico palazzo presente lì. Con questo esproprio, si potrebbe allargare leggermente la carreggiata destra, permettendo anche la costruzione di un marciapiede.

Una strada del genere sarebbe una grande alternativa all’attuale viabilità: permetterebbe infatti da Marano di avere un’ulteriore strada da percorrere per raggiungere Chiaiano, dando un’alternativa anche a tutta la viabilità proveniente da Calvizzano e Mugnano (zona Corso Italia); mentre lungo il suo percorso permetterebbe da Mugnano (zona via Papa-via Francesco Crispi) di raggiungere Scampia e Piscinola in modo alternativo alla via Aldo Moro-Vicinale Tavernola San Pietro, dove sbucherà anche l’uscita dell’Asse Perimetrale di Cupa Perillo (fino a oggi occupato da un campo rom).

Questa strada, di pertinenza del comune di Mugnano e della VIII Municipalità di Napoli, arriverebbe a creare una intera viabilità alternativa addirittura da Qualiano-Villaricca, se si considera il suo innesto con un’altra strada, ovvero la strada del Lagno, mediante via Giuseppe Di Vittorio.

Ripeto: sono solo ipotesi

Gianpaolo Cacciapuoti








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