Nel 2020 la coordinatrice di
Sinistra Italiana Fanelli presentò una mozione in Consiglio bocciata dall’ex
amministrazione Visconti
L’interrogazione
Al Presidente del Consiglio Comunale di
Marano
Al Sindaco di Marano
Alla segretaria generale del Comune di
Marano
La sottoscritta consigliera comunale, Stefania Fanelli ai
sensi degli art. 51 e 52 del vigente regolamento di consiglio comunale, chiede
che venga posto nella prima
seduta utile di QUESTION TIME AL
consiglio comunale, all’ordine del giorno la
seguente interrogazione
QUESTION TIME: ATTIVITA' DI BONIFICA
DISCARICA ABUSIVA CAVA LICCARDO
Premesso che
- La
“Terra dei Fuochi” è un'area del nostro territorio che attraversa le province
di Napoli e
Caserta e da anni è sottoposta a gravi
problematiche legate all'inquinamento ambientale, derivante da incendi di
rifiuti, abbandono di materiali tossici e scarichi incontrollati;
- La
Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, nella sentenza del 30 gennaio 2025
relativa al caso
Cannavacciuolo e Altri contro Italia
(ricorso n. 51767/14 e altri), ha riconosciuto l'esistenza di un rischio per la
vita degli abitanti della "Terra dei Fuochi", definendolo
"sufficientemente grave, reale e accertabile", qualificandolo come
"imminente";
adeguate per affrontare il fenomeno dello
smaltimento e dell'incendio illegale di rifiuti, spesso operato da gruppi
criminali organizzati, nelle aree della Campania note come "Terra dei
Fuochi". Di conseguenza, è stato stabilito che entro due anni dalla
pubblicazione della sentenza, le autorità italiane devono elaborare una
strategia che includa misure di riqualificazione ambientale, l'istituzione di
un meccanismo di monitoraggio indipendente e la creazione di una piattaforma
informativa pubblica;
A rafforzare ulteriormente questo quadro
drammatico, nel febbraio 2021, la Procura della
Repubblica di Napoli Nord, in
collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, ha pubblicato un rapporto
che sancisce, per la prima volta in sede giudiziaria, l’esistenza di un nesso
causale tra la presenza di siti abusivi di rifiuti e l’insorgenza di patologie
tumorali e che, pertanto, tale rapporto conferma la correlazione tra
l’inquinamento ambientale e patologie quali il tumore alla mammella, l’asma, le
leucemie e le malformazioni congenite;
- il disastro ambientale in Campania non è
dunque il frutto di uno "stile di vita scorretto", ma il risultato di
una gestione criminale e negligente del territorio sulle spalle della salute
dei cittadini;
Considerato che
Alla luce di una sentenza "storica" della Procura della Repubblica Area Nord che ha definitivamente sanciton
quanto l'incremento delle
patologie tumorali nella nostra regione dipenda
dallo scempio ambientale perpetrato dalle lobby dei rifiuti : un sistema
fatto di camorra, imprenditoria corrotta e politica omertosa o connivente che
hanno avvelenato i nostri territori.
Non c'è più un minuto da perdere per mettere in campo le
soluzioni: bonifiche immediate, efficaci, trasparenti, soggette a controllo dei
cittadini.
I consiglieri comunali di maggioranza
dell' amministrazione Visconti dopo aver CIECAMENTE BOCCIATO la UNA MOZIONE di indirizzo che
presentai sottoscritta da tutti i
consiglieri comunali di opposizione ( CHE ALLEGO ALLA PRESENTE ) discussa
il 24 febbraio del 2020 in consiglio comunale per la
BONIFICA DELLA DISCARICA ABUSIVA NELLA
CAVA LICCARDO assunsero l' impegno ad avviare l' iter per la caratterizzazione
coinvolgendo l' ex Ministro Costa ed il deputato locale Andrea Caso ( parole testuali registrate al verbale di
consiglio comunale). Successivamente ho interrogato più volte il Sindaco in
consiglio comunale rispetto a quell'
impegno mancato . Le uniche risposte
" stiamo vedendo,".
Intanto la Procura di Napoli Nord IERI E LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO OGGI hanno
dato ragione a tutti quei movimenti che denunciavano il nesso di
causalità tra aumento di neoplasie e devastazione ambientale. Mai avviata
la caratTerizzazione dei suoli inquinati e
le bonifiche.
Ho sollecitato piu' volte anche l'attuale
responsabile di settore- Ufficio ambiente ad intervenire
Tutto cio' premesso
Si interroga il Sindaco su quale azione sia stata INTRAPRESA O SI INTENDE INTRAPRENDERE AFFINCHE ' SI AVVI la CARATTERIZZAZIONE DEI
SUOLI E LA RELATIVA BONIFICA
Ecco il testo che presentai
MOZIONE DI INDIRIZZO BONIFICA DISCARICA ABUSIVA VIA CUPA DEL
CANE-CAVA LICCARDO- TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA-DISASTRO AMBIENTALE
Premesso
-che nell' aprile 2008, a seguito
di un incendio nel sito in località
Via Cupa del Cane, l' ARPAC rilevò
che nel sito stesso vi era stato un sbancamento dei rifiuti in un'area diversa da quella per cui era stata
rilasciata regolare autorizzazione nel 2006 , da parte dell' Arpac stessa,
totalmente priva di tutte le misure ambientali per poter allestire un sito di
trasparenza temporaneo dei rifiuti
- che a seguito di contenzioso tra il Comune di Marano ed il proprietario
del sito è stata emessa sentenza
di condanna da parte della Corte
d'appello di Napoli n. 1572/15 che intimava inoltre al proprietario del sito
la bonifica dell'area ed il ripristino dello stato dei luoghi
-che il 12 luglio 2017 si è verificato
un ulteriore incendio nel sito con l'emissione di fumarole ed odori nauseabondi che ha
portato ad una serie di denunce ed esposti da parte dei cittadini
- che ad ottobre 2017 furono effettuati dei sopralluoghi da parte dell'Arpa, dei dirigenti e
funzionari dell'ufficio igiene urbana
del Comune di Marano alla presenza dei giornalisti del Tg3 Campania in virtù della costante ed allarmante preoccupazione
dei cittadini
-che in data 10 ottobre e successivamente 2017 il Comune di
Marano a provveduto a
diffidare il proprietario del sito a
provvedere ad horas alla caratterizzazione
dell' ammasso dei rifiuti e delle
matrici e successiva bonifica
proprio in ottemperanza alle
sentenze emesse in considerazione
anche della nuova normativa , legge 68 / 2015 la cosiddetta legge sugli
ecoreati
-Che a fine ottobre 2017 fu effettuato un ulteriore sopralluogo
da parte del professore Stefano Tonziello, per il comitato tecnico
scientifico della Rete di Cittadinanza
e comunità, i cui risultati
furono illustrati in una relazione lasciata agli atti al
Comune di Marano
ed alla Commissione Parlamentare speciale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti
durante l'audizione della seduta
del 13 novembre 2017, a cui ha partecipato la scrivente
prima firmataria
-che tale relazione evidenziava
che dall'indagine ispettiva si evinceva lo stato di abbandono in cui persisteva, e persiste, la gestione
del sito, con tratti di membrana
hdpe lacerata e bruciata che
usciva da pezzi di suolo, mancanza di sistema di recupero di biogas, sistema di
drenaggio ed impermeabilizzazione inadeguata
non gestita
-che per bonifica si intende
l'insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle stesse presenti nel
suolo, sottosuolo e nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai
valori delle concentrazioni della soglia
di rischio ( art. 240 D. Lgs 152 / 06)
- che dai vari sopralluoghi effettuati
dalle diverse autorità emerge che ciò
che è stato realizzato, ed accertato ai vari livelli nelle
sentenze, non è un sistema
di trasferenza temporanea o
centro di stoccaggio provvisorio di
rifiuti ma una vera e propria discarica abusiva e così va trattata
- che in data 5 giugno 2008 con protocollo
informatico n. 18366 il Comune di
Marano, ufficio igiene urbana a seguito
delle continue denunce ed esposti
dei cittadini ( protocollo n.
0007281 del 1 marzo 2018) , a seguito dei vari
incontri di cui si redatto regolare verbale, in virtù delle mancate risposte alle diffide inviate al titolare
del sito e decorsi quindi i trenta giorni previsti , ha inviato formale nota alla direzione generale per
l'ambiente della Regione Campania, all'
Arpac, a città metropolitana, alla Compagnia dei Carabinieri di Marano, per
chiedere , ai sensi dell'art.
250 del D.Lgs 152 / 06 , l'attivazione di un tavolo di confronto e successiva conferenza dei servizi onde procedere alla caratterizzazione dei rifiuti
e successiva bonifica
-che a quella nota non è mai arrivata
alcuna risposta
- che nel corso dei mesi altri miasmi e fumarole sono state avvertite dai cittadini
e dai comitati ambientalisti durante la visita per la verifica dei
lavori di timbratura presso la discarica di Chiaiano ( ex cava del Poligono)
-che successivamente il Comune
di Marano a firma del Sindaco e del dirigente dell'ufficio igiene urbana ha inviato
ulteriore nota alla Regione Campania
per comunicare lo stato di
dissesto finanziario ai sensi
dell'allegato 10 del piano regionale per le bonifiche art.17 comma 6 e
quindi dell'impossibilità nel procedere
con gli interventi di bonifica e ripristino ambientale
-che in virtù del piano regionale per le bonifiche,
allegato 10 art. 17 comma 7, per i
Comuni in dissesto è la
Regione Campania che è
tenuta a procedere con gli interventi ai sensi
del richiamato art.250 del D. Lgs
152 / 06
- che la nostra area metropolitana, area a
Nord di Napoli insieme a quella a Sud di Caserta è denominata
Terra dei FUOCHI, la MALA TERRA per i milioni di tonnellate di
rifiuti tossici smaltiti illegalmente ed interrati
nel territorio
- che discariche illegali, colonne di fumo nero, rifiuti
tossici interrati, hanno messo una pietra tombale sui nostri territori
condannando a morte questa terra ed i suoi abitanti
- che l'Istituto superiore della sanità ha
segnalato che nella terra dei
FUOCHI c'e' un'incidenza di di
tumori del 15 % in più rispetto alla media nazionale e che i dati
sulla mortalità da neoplasie
nei bambini sono allarmanti nell'intera area Nord.
Tutto ciò premesso
Il Consiglio Comunale
impegna il Sindaco, quale primo
garante della Salute pubblica, e la giunta a convocare la conferenza
dei servizi con la Regione Campania
al fine di procedere con gli
interventi di bonifica
ai sensi del piano regionale per le bonifiche allegato 10 art. 17 comma
7 . Il Consiglio comunale da mandato
all'amministrazione di comunicare
periodicamente al Consiglio lo stato di avanzamento dei lavori.
Consigliera Comunale
Stefania Fanelli