L'Asse Occidentale: una promessa vuota per Marano? Le grandi opere bypassano ancora i nostri cittadini

 

“In città si dovrebbe aprire subito un ampio dibattito fra cittadini, istituzioni e forze politiche per analizzare l’impatto di questa opera sul territorio e per capire come mai per la seconda volta Marano,  dopo l’episodio della cosiddetta Gronda, venga ignorata dalle istituzioni che propongono progetti di infrastrutture dei trasporti”

 

In nero, il tracciato di progetto (esclusi gli svincoli). In rosso: le strade gravate dal flusso di traffico dei pendolari che si muovono in direzione Chiaiano e del Rione Alto e viceversa

Ieri presso il teatro Vittorio Alfieri di Marano si è svolta la conferenza di presentazione della proposta di realizzazione del cosiddetto Asse Occidentale, alla presenza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dei Consiglieri regionali Mario Casillo e Pasquale Di Fenza e del Presidente dell’VIII Municipalità Nicola Nardella.

Il progetto è stato illustrato nei suoi aspetti generali, rimarcando come i tre svincoli previsti siano stati pensati per alleggerire il traffico a carico sia della Tangenziale nel tratto fra Capodimonte e Corso Malta, sia del Rione Alto-Zona ospedaliera; tuttavia come gruppo politico che è impegnato quotidianamente sul territorio e dialoga con quelli dei Comuni limitrofi e con le altre istituzioni, non possiamo non esprimere alcune perplessità e interrogativi che ci sono subito balzati all’occhio.

1.              Innanzitutto, l’Asse Occidentale è un’opera che era già prevista nel Progetto del sistema delle infrastrutture dei trasporti, messo a punto dal Comune di Napoli e indicato in un documento del 2009 come T41 - Occidentale, collegamento Scampia–via Cinthia —. Allora si previde uno stanziamento di circa 350 milioni di euro per la realizzazione, ma non se ne fece nulla (come accadde per numerosi altri progetti riguardanti la viabilità di Napoli); adesso si parla di 800 milioni ma ancora una volta non c’è ancora la copertura economica, nonostante il Presidente De Luca abbia promesso contrattazioni con il Ministero per avere subito la liquidità necessaria a far iniziare il Progetto di fattibilità tecnica ed economica.

2.              Durante la conferenza di ieri quest’opera è stata presentata dal Presidente De Luca come un intervento in grado di alleggerire il traffico “dell’area a nord di Napoli” (citiamo), ma evidentemente non di Marano, dal momento che l’Asse dovrebbe collegare la Perimetrale di Melito-Scampia con Viale dei Ciliegi (attualmente esiste solo la rampa per fare il percorso inverso) e quindi, con un tracciato in galleria a doppia canna, forare il pendio dei Camaldoli per innestarsi direttamente nello svincolo Camaldoli della Tangenziale. Questo consentirebbe di far bypassare il terribile imbuto di Via Nuova Toscanella (una strada urbana che non può sopportare la pressione di un traffico di tipo extra-urbano) almeno a chi proviene dai Comuni che hanno un facile accesso alla Circumvallazione esterna o all’Asse Mediano, ma non a chi, provenendo da Marano, Calvizzano o Qualiano, è costretto ad attraversare comunque la nostra città, imbottigliato nel traffico di Via Santa Maria a Cubito e del suo tratto interno a Marano (Corso Mediterraneo, Corso Umberto I, Via Merolla, Corso Europa).

3.              Temiamo che tale pressione del flusso veicolare possa addirittura aumentare, se la strada per giungere allo svincolo di entrata del futuro Asse Occidentale continuerà ad essere la stessa di oggi. Ci sembra quindi che non è pensata per la nostra città.

4.              Perché ieri De Luca, Casillo e Di Fenza — tre rappresentanti della Regione — sono venuti a raccontare proprio a Marano di un’opera che non ci riguarda? Perché, soprattutto, lo hanno fatto in assenza della Città Metropolitana? Perché non è stato invitato il consigliere con delega ai trasporti e alla viabilità del nostro comprensorio?

5.              Il Presidente della Regione ha introdotto la conferenza di ieri pomeriggio dicendo che l’impegno per Napoli dell’istituzione di cui è a capo è incentrato sulla sanità e sui trasporti. A noi di Sinistra Italiana (e alla maggioranza dei cittadini) sembra che sia l’una che l’altra sono servizi profondamente inefficienti e continuamente sull’orlo del collasso: dal disastro Circumvesuviana e Cumana ai tempi di attesa per le prestazioni sanitarie (Sinistra Italiana presenterà a breve il Libro nero sulla Sanità campana), fino alle bonifiche della Terra dei Fuochi mai avviate.

6.              In città si dovrebbe aprire subito un ampio dibattito fra cittadini, istituzioni e forze politiche per analizzare l’impatto di questa opera sul territorio e per capire come mai per la seconda volta Marano — dopo l’episodio della cosiddetta Gronda — venga ignorata dalle istituzioni che propongono progetti di infrastrutture dei trasporti.

7.              Sinistra Italiana Marano ribadisce l’esigenza di un collegamento che metta questa parte della Città Metropolitana in contatto diretto con la Tangenziale di Napoli, ma questo può avvenire solo sgravando il più possibile l’unica arteria urbana che soffre una pressione veicolare inaccettabile e che penalizza pesantemente la vita dei cittadini.

Rimaniamo con un solo dubbio: l’evento organizzato ieri da De Luca, Casillo e Di Fenza era un incontro di discussione su un progetto concreto e di interesse della nostra città oppure una passerella elettorale, dato l’approssimarsi della campagna per il rinnovo delle cariche in Regione?

Sinistra Italiana Marano di Napoli e La Città dei Diritti

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