“Monorotaia” Gronda Ovest, da un’idea nata nel gruppo “Una metropolitana per il mare” un’altra proposta per il tracciato della futura metropolitana leggera

 


Torniamo a parlare della Gronda Ovest, ovvero la futura linea di metropolitana leggera il cui studio entro il 30 maggio verrà consegnato al MIT in cerca di un finanziamento.

Mentre è ancora fresco il dibattito fatto dall’associazione “Amici Insieme Napoli Nord” sul tema, un dibattito all’insegna della disponibilità da parte delle istituzioni a modificare il progetto attualmente in essere, in questo articolo si parla proprio di proposte sul tragitto (così come fatto in precedenza qui su Calvizzanoweb che, come detto anche da figure come Stefania Fanelli di “AVS” e “Marano La città dei diritti” sta stimolando il dibattito a riguardo).

Tutto parte dal gruppo “Una metropolitana per il mare” di Dario Vallone, il comitato che, assieme all’associazione “MaranoLab” di Alessandro Pace, nel 2022 sintetizzò la richiesta del Tram Veloce, la metropolitana leggera che seguendo l’Alveo dei Camaldoli avrebbe collegato Chiaiano e Licola e che poi è diventato la Gronda Ovest.

Il 6 febbraio, all’indomani della diffusione della proposta del Baffo di Collegamento, un membro del gruppo, Angela Marra, aveva partorito un’ulteriore proposta, che univa sia parte del progetto del MicroMetrò e del Baffo, sia una parte del progetto originario del Tram Veloce.

La proposta originale di Angela Marra. Fonte https://www.facebook.com/groups/510307033677935/posts/1372724967436133

Partendo da questa proposta, apportando delle correzioni, ho provato quindi a presentare un’idea su una variante del percorso della Gronda Ovest.


In questa variante del tracciato la differenza principale dall’idea di Angela Marra è che anziché collegarsi alla stazione di Villaricca Via Napoli, che non ci sarebbe più e il cui collegamento richiedeva il passaggio in un parco privato e privando la zona dei parcheggi nei dintorni del Cimitero Comunale, si collegherebbe direttamente alla stazione di Corso Campano, approfittando delle aree agricole che vi sono all'incrocio tra la cosiddetta "strada del Lagno" e il Corso Italia di Villaricca.
La scelta è stata fatta per due motivi:

-        In questo modo, si andrebbe a scongiurare l'idea, possibile secondo lo studio da inviare al MIT, che il tragitto tra Villaricca Enrico Fermi e Corso Campano sia a singolo binario, una questione che potrebbe nascere durante la Progettazione Esecutiva per l'alta presenza di edifici nei dintorni della SP1 in quel tratto

-        Il tragitto così definito permetterebbe di creare una stazione tra Qualiano Sud e Villaricca denominata "Villaricca Corso Italia", di modo che Qualiano si trovasse quindi "circondata" dalla Gronda, e quindi nei suoi punti cardine collegata, e che collegasse anche la zona di Villaricca nei pressi della Villa Comunale (dove vi trovarono anche reperti archeologici).

Il percorso della nuova variante

Il percorso della Gronda, nello specifico, sarebbe il seguente.

Si parte sempre dalla stazione di Villaricca Enrico Fermi: dalla fermata presente nei pressi del Bar Elite, partirebbe una diramazione che arriverebbe a raso in via Raffaele Granata, la strada costruita per ospitare il MicroMetrò, sfruttando le aree agricole che insistono in quel tratto. La stazione di Enrico Fermi, per questo tipo di collegamento, potrebbe essere costruita anziché dal lato del Bar Elite dal lato opposto, dove proprio dovrebbe avvenire la diramazione.

Il tragitto gira in via Quinto Orazio Flacco in direzione di Mugnano. Il tragitto proseguirebbe nelle aree agricole che si trovano dietro nei pressi di via Giuseppe Di Vittorio, seguendo una lingua di terra che divide i caseggiati della strada e le case delle traverse di via Eugenio Montale.

Dietro lo stadio comunale “Alberto Vallefuoco”, potrebbe sorgere la stazione di Mugnano Vallefuoco: una stazione che potrebbe avere due uscite, una proprio su via Eugenio Montale e una su via Giovanni Giolitti, la strada che costeggia l’ingresso dello stadio. Una stazione del genere non solo collegherebbe due punti del comune di Mugnano, ma fungerebbe da collegamento per l’area meridionale di Mugnano, che finora è stata troppo lontana dalla stazione della Linea Arcobaleno, ma che al contempo è anche lontana dalla stazione di Chiaiano della Linea 1. Lo spazio in cui potrebbe essere fatta la stazione avrebbe la possibilità anche di costruire aree parcheggio o usare quelle esistenti, permettendo così un collegamento intermodale pubblico e privato nel Comune di Mugnano, non troppo distante dalla centrale via Napoli.

Dietro lo stadio comunale “Alberto Vallefuoco”, potrebbe sorgere la stazione di Mugnano Vallefuoco: una stazione che potrebbe avere due uscite, una proprio su via Eugenio Montale e una su via Giovanni Giolitti, la strada che costeggia l’ingresso dello stadio. Una stazione del genere non solo collegherebbe due punti del comune di Mugnano, ma fungerebbe da collegamento per l’area meridionale di Mugnano, che finora è stata troppo lontana dalla stazione della Linea Arcobaleno, ma che al contempo è anche lontana dalla stazione di Chiaiano della Linea 1. Lo spazio in cui potrebbe essere fatta la stazione avrebbe la possibilità anche di costruire aree parcheggio o usare quelle esistenti, permettendo così un collegamento intermodale pubblico e privato nel Comune di Mugnano, non troppo distante dalla centrale via Napoli.

 Qui verrebbe la stazione di Marano, che collegherebbe il Distretto 38 dell'ASL Napoli 2 Nord, il PalaMarano, lo stadio comunale di Marano “Salvatore Nuvoletta”, e avrebbe a disposizione molte aree parcheggio per diventare area intermodale interna per tutta la periferia maranese. La stazione sarebbe anche al servizio dell'area archeologica della Chiesa di San Giacomo di Calvizzano, che potrebbe così essere finalmente scavata e diventerebbe attrattore culturale sia per Marano sia per Calvizzano.

La Gronda proseguirebbe poi in via Yasser Arafat fino all’incrocio con via Giovanni Falcone e via Raffaele Granata. Girando per quest’ultima via, in sede principalmente riservata si collega Calvizzano: sul tragitto, come nella proposta del Baffo, vi sarebbe la stazione di Calvizzano Alifana, che andrebbe a servire il centro di Calvizzano e permetterebbe il recupero e la valorizzazione della vecchia stazione di Mugnano-Calvizzano dell'Alifana, l'unica rimasta intatta da Napoli ad Aversa, in cui potrebbe nascere un museo a riguardo.

Proseguendo, la metro si ritroverebbe di nuovo all’incrocio con via Quinto Orazio Flacco, dove girerebbe e proseguirebbe in direzione dell’Alveo dei Camaldoli per proseguire verso il Corso Italia e lungo tutto il cosiddetto “Lagno” in direzione Calvizzano.

Proseguendo per questa strada, all’incrocio tra via Guglielmo Pepe, via Giuseppe Garibaldi e via Giuseppe Mazzini (l’incrocio del Lagno di Calvizzano), vi sarebbe la stazione di Calvizzano Lagno: questa stazione servirebbe l’area interna di Calvizzano e Villaricca, potendo servire la popolazione che abita nei dintorni fino al Distretto 39 dell’ASL Napoli 2 Nord.

La Gronda poi proseguirebbe lungo tutto il Lagno in direzione Villaricca, arrivando fino all’incrocio con il Corso Italia di Villaricca. Qui, in sostituzione della stazione di Villaricca Via Napoli, ci sarebbe un’altra stazione, ovvero quella sopracitata di “Villaricca Corso Italia”, che servirebbe la parte meridionale di Qualiano e gli abitanti di Villaricca nei dintorni della Villa Comunale (che tra l’altro risulterebbe collegata).

Infine, il tragitto proseguirebbe per le terre presenti in zona, per ricongiungersi con il tratto originario della Gronda all’incrocio di Via della Libertà con la SP1, e arrivando quindi alla stazione di Corso Campano, dove il percorso sarebbe infine uguale al progetto originario.

In totale, questa variante sostituisce 2,5km di tragitto lungo la Circumvallazione Esterna di Napoli con 6,5km di percorso in aree più interne, pur rimanendo nei limiti delle aree congestionate, permettendo un percorso principalmente riservato.

Secondo quanto detto da Luciano Borrelli, consigliere metropolitano di Napoli con delega ai Trasporti, il costo ipotizzato era di 80 milioni al km, per un percorso in sopraelevata. Con 2,5km in meno sul “doppio senso”, ci sarebbero 200 milioni di euro di risparmio; secondo lo studio presentato al MIT, la costruzione a raso invece costerebbe 35 milioni al km, e quindi questa variante di 6,8km comporterebbe una spesa aggiuntiva di 238 milioni di euro, portando così il costo totale ad avere un’aggiunta di soli 38 milioni di euro al capitolato totale; una proposta quindi almeno economicamente fattibile.

Gli svantaggi di questo percorso

Sebbene il tragitto avvicinerebbe molto di più la Gronda alla necessità dei cittadini, soprattutto di Calvizzano e Marano, questa soluzione potrebbe comunque avere degli svantaggi, e questo lo si può pensare immaginando quali sarebbero i flussi di traffico verso le stazioni.


Innanzitutto, Marano così avrebbe una sola stazione al suo servizio, cosa che comporterebbe un flusso molto importante verso quell'area (il Baffo di collegamento ne proponeva due, di cui una in condivisione con l'area del Bivio di Mugnano, e permetteva anche la creazione di una terza nell’area della Cupa dei Cani se fosse stato necessario con il prolungamento e la chiusura dell’anello del Baffo verso Cupa Perillo). Questa proposta potrebbe essere così poco caldeggiata dalla politica a Marano, che ha espresso più volte nella figura di Matteo Morra un poco appoggio sull’idea di una sola stazione di passaggio per Marano (una concezione quella di Matteo Morra che potrebbe, come già detto, essere considerata limitata e tendente a soddisfare le condizioni attuali senza considerare le condizioni future e i vantaggi che comporterebbe avere una stazione di Trasporto Rapido di Massa in zona).

La stazione di Mugnano Vallefuoco, inoltre, potrebbe non attirare abbastanza il traffico dell'area che insiste verso il Bivio di Mugnano, che quindi potrebbe avere poca attrattiva verso quella stazione. Una questione che non sarebbe eccessivamente penalizzante per la parte meridionale mugnanese, che comunque continuerebbe a collegarsi a Chiaiano tramite le linee bus, ma che avrebbe anche un collegamento aggiuntivo che porterebbe in egual tempo all’anello metropolitano napoletano (il tragitto da via Napoli a Chiaiano richiede circa 15 minuti tra camminamento e uso di un autobus all’ora di punta, la Gronda da Mugnano Vallefuoco alla stazione di Mugnano impiegherebbe, con una velocità di crociera di 50km/h, circa 8 minuti compresa le attese alle fermate, a cui si possono aggiungere altri 5 minuti circa di attesa di un treno alla stazione di Mugnano della Linea Arcobaleno).  

Analogamente, la stazione di Calvizzano Lagno potrebbe avere poca attrattiva nel traffico: rispetto alla stazione di Calvizzano Alifana, che pur essendo fuori il territorio calvizzanese è a 200m dall’ingresso del paese e soprattutto ha una viabilità che rende molto più facile raggiungerla, la stazione di Calvizzano Lagno anche se nel territorio calvizzanese è molto meno raggiungibile: la zona è infatti collegata al centro del paese mediante via Giuseppe Garibaldi (ex via Campo), una strada che lungo il suo tragitto non è per niente agevole per i pedoni.
L’ingresso è quello conosciuto come “la via della Madonnina”, per una nicchia votiva posta all’angolo, ed è una ex-carrettiera pavimentata, occlusa dai palazzi, larga meno di 3m e senza marciapiedi, in cui c’entrano giusto giusto le auto, lasciando i pedoni in balìa del loro passaggio. Più avanti c’è una curva a gomito con un incrocio con via Gaetano Morra e via Fratelli Russo; una strada che pur essendo a senso unico è pericolosa perché per la sua poca larghezza porta le auto a doversi un po’ allargare per curvare, rendendo rischioso l’attraversamento con il traffico veicolare.

Superato quel tratto, inoltre, la strada si allarga ma non ha dei marciapiedi agevoli: per il più della strada sono stretti, ostacolati da cabine elettriche o da palizzate in cemento per i collegamenti elettrici e telefonici (sono aree agricole, il passaggio dei cavi non è sotterraneo); in certi punti sono anche presenti solo da un lato e costringono all’attraversamento (senza strisce pedonali).

Superato quel tratto, inoltre, la strada si allarga ma non ha dei marciapiedi agevoli: per il più della strada sono stretti, ostacolati da cabine elettriche o da palizzate in cemento per i collegamenti elettrici e telefonici (sono aree agricole, il passaggio dei cavi non è sotterraneo); in certi punti sono anche presenti solo da un lato e costringono all’attraversamento (senza strisce pedonali).

Tra la fine di Via Napoli e la stazione di Corso Campano ci sono 1,6km.

Si tenga conto però che si tratta di svantaggi "relativi", nel senso proprio che nei fatti potrebbero non essere degli svantaggi o essere ben ignorabili (ad esempio, il fatto che in via Quinto Orazio Flacco il tram entri nell’incrocio due volte potrebbe benissimo portare alla nascita di un incrocio vero e proprio delle rotaie, che potrebbe sia permettere la nascita di corse “barrate” sia potrebbe portare a una lievitazione dei costi); ma il primo e l'ultimo punto potrebbero essere dei punti polemici per Marano e per Villaricca, che potrebbero reputare così insufficiente la proposta e per questo bocciarla (già la proposta del Baffo di Collegamento a Marano ha avuto non poche critiche perché è stata ben poco compresa la sua capacità di collegamento).

Ad ogni modo, questa proposta potrebbe essere un interessante risvolto per la Gronda Ovest, che è quanto di più fattibile ci sia al momento per ottenere un trasporto rapido in queste zone. Una proposta che permetterebbe non solo di ridisegnare il trasporto di massa primario, ma anche il trasporto di massa secondario, che oggi combacia col primario e che è svolto da sole linee di autobus: la presenza di queste stazioni permetterebbe infatti con una maggiore facilità la nascita di linee bus in grado di collegare in modo più rapido le zone periferiche, come San Rocco e Torre Caracciolo (che potrebbero puntare anche direttamente a Marano), Torretta-Scalzapecora e Castel Belvedere (che potrebbero rapidamente raggiungere Villaricca Corso Italia), San Pietro e Calvizzano (che avrebbero una linea circolare e breve).

Tre esempi di linee bus possibili grazie alla Gronda. Nell’ordine: San Rocco – Gronda di Marano, San Rocco – Vilaricca 2 – Gronda di Villaricca Corso Italia, Linea Circolare Calvizzano – Marano (passante per la stazione Gronda di Calvizzano Alifana). Gli orari sono tutti presi in un orario di punta (8:30 di lunedì).

La proposta non solo ha avuto il saluto favorevole di Dario Vallone, ma è stata anche presentata da quest’ultimo a Luciano Borrelli, come ha stesso detto sabato al dibattito avvenuto nel Teatro Alfieri di Marano. L’obiettivo non è ottenere le promesse da elezioni, che lasciano il tempo che trovano dato che sono diventate sempre più uno spettacolo teatrale anziché un progetto di governo: qui abbiamo davanti una questione burocratica e pratica, perciò avanti con le idee prima che sia troppo tardi e vengano spesi soldi a nostro nome ma non in nostro favore.




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