I cialtroni e gli invidiosi non vanno in Paradiso...

 

Repetita iuvant, dicevano i latini. Nel corso della nostra ventennale esperienza di editori e di giornalisti, attraverso il periodico L’attesa, siamo stati il punto di riferimento dell’informazione di Marano e dintorni. Abbiamo sfornato decine di giornalisti, bravi e meno bravi, che, con grande umiltà, hanno saputo apprendere questo affascinante mestiere: tutti educati e rispettosi verso chi gli ha insegnato i rudimenti della professione. Purtroppo, c’è sempre la pecora zoppa: il figlio putativo che rinnega i genitori adottivi. Qualcuno che, probabilmente. credendo di essere il mammasantissima dell’informazione locale, trova buona ogni occasione per definirsi grande giornalista, colui che prevede con largo anticipo, meglio di Nostradamus, le vicende politico-amministrative che attanagliano la bistrattata periferia dell’area a nord ovest di Napoli. Forse, più in là, si vanterà anche di poter dare del “tu” al Padreterno… Non ci sarebbe da meravigliarsi, è un’epoca confusa, dove i ruoli sono quasi saltati.

Gli altri giornalisti dell’hinterland? Quasi tutti copioni e schiappe o diffusori di fake news. E’ mai possibile che questo signore, con cadenza quasi quotidiana, cerca di evidenziare solo errori e “malefatte” (secondo la sua becera visione manichea che lo porta a decidere chi sono i buoni o i cattivi) di colleghi, a suo dire, lecchini del potere? Ma fatt ‘nu poc ‘e c…tuoi. Questo non è giornalismo, è linciaggio mediatico. Per fortuna  ci sono i lettori, i nostri unici giudici, che emettono il loro verdetto ogni giorno, decidendo se leggerci o no.

Mi.Ro.

 

 

 

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