Calvizzano, utilizzo manufatti acquisiti al patrimonio comunale per abusivismo edilizio: quali sono le intenzioni dell’amministrazione?

 

Come mai maggioranza e opposizione, in questi quattro anni e oltre cinque mesi di consiliatura non hanno ancora affrontato il tema dei beni acquisiti al patrimonio comunale per abusivismo edilizio? Nel frattempo, è stata fatta una ricognizione di tali beni? Se sì, quanti ne sono e quale sarà la loro sorte? Nel contempo, se non è stato  redatto apposito regolamento sulla disciplina degli immobili e degli appezzamenti di terreno acquisiti al patrimonio comunale (da quello che ci è stato riferito al Comune, non ci sono beni confiscati alla criminalità organizzata), l’amministrazione dovrebbe attivarsi in tal senso. Va ricordato che il Consiglio comunale potrà discrezionalmente escludere la necessità di procedere alla demolizione, quando ravvisi l’esistenza di prevalenti interessi pubblici al suo mantenimento e sempre che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici o ambientali. Siccome il Comune, tranne l’edificio ex Ipab, programmato per ospitare la nuova caserma dei Carabinieri, non dispone di immobili da destinare a usi sociali e culturali, come ad esempio la realizzazione di un Museo della Rivoluzione Partenopea, previsto nei programmi elettorali delle liste Calvizzano Riparte con Pirozzi Sindaco e Legalità Possibile, si potrebbe prendere in considerazione l’utilizzo di alcune di queste strutture per raggiungere gli obiettivi. Ci rendiamo conto che trattasi di una tematica ostica, ma, prima o poi, bisognerà pur affrontarla. Al momento, tale argomento è stato sviscerato solo da Movimento Futura (discusso anche in un incontro con il sindaco), una formazione politica senza rappresentanti in seno al Consiglio comunale, che non può, dunque, presentare interrogazioni e mozioni.  

 

 

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