Il 17 gennaio di ogni anno a Napoli e in molti comuni della cintura
metropolitana, si svolge rito del “fucarazzo”, ossia “O Cippo ‘e Sant’Antuono”, in onore del santo del
Fuoco e protettore degli animali. Abbiamo colto dunque l’occasione per
riproporvi una lirica di Paolo Ferrillo dedicata alla tradizione del fucarazzo, ottimamente
declamata da sua sorella Gianna. Il refrain, “Sant’Antuono Sant’Antuono pigliate ‘o viecchio e dance ‘o nuovo!”, che ha un significato ben
preciso, “mettere da parte” vecchie suppellettili di legno non più necessarie e
alberi di Natale non più utilizzabili, potrebbe essere traslato alla politica.
Gli anziani, o meglio veterani, in politica servono, eccome, specialmente
quelli attivi e preparati, che mettono la loro esperienza al servizio dei
propri territori e dei giovani che intendono scendere nell'agone elettorale.
Non sono necessari (quindi se ne stiano a casa o facciano altre cose), invece,
coloro che non sanno neanche la differenza tra una determina e una delibera,
tra un atto di indirizzo e un atto gestionale, che non fanno proposte e non
lanciano idee. Insomma, quelli che nei consigli comunali scaldano solo le sedie
e, nonostante tutto, portano a casa lauti compensi. L’attivismo e la partecipazione devono una volta per
sempre farla da padroni se si vuole una crescita a 360 gradi dei territori
e la costruzione di una classe dirigente nuova, preparata e motivata che sappia
avvicinare i giovani e i delusi alla politica, quella vera, che mette al centro la persona, le sue
competenze e l’interesse delle città e dei paesi, rispetto a quelli personali.
Cose scritte e ripetute diverse volte, che valgono per tutte le realtà
territoriali “stagnanti”.
“Sant’Antuono
Sant’Antuono pigliate ‘o viecchio
e dance ‘o nuovo!”
Mi.Ro.