Calvizzanoweb, “Tu chiamalo se vuoi…”giornaletto”: repetita iuvant

 

Il 2 luglio 2009 nasceva Calvizzanoweb

A distanza di qualche settimana siamo costretti a ripetere buona parte di un articolo intitolato “Tu chiamalo se vuoi...giornaletto”. Torniamo sull’argomento, perché c’è ancora qualche cialtrone che continua a offenderci, affibbiandoci epiteti infamanti. Lancia continue frecciate velenose, ovviamente senza fare nomi e cognomi, atteggiamento tipico dei codardi. Non gradisce il nostro modo di fare informazione. Ma perché non ti fai i c...tuoi? Ma il problema vero è che, tranne qualche caso sporadico, nessuno ci difende. Sono pochi coloro che hanno il coraggio di esporsi. Purtroppo, da queste parti, qualunque cosa di negativo accada, soprattutto negli ultimi tempi, è come se non fosse mai accaduta. Eppure la critica costruttiva dovrebbe essere il sale della democrazia: contribuisce  a far crescere le nostre comunità sempre più "depresse", in tutti i sensi. Tornando al nostro ruolo nel panorama dell'informazione locale, abbiamo, purtroppo, il “vizietto” di curare gli approfondimenti, il che comporta uno studio capillare e certosino di atti e documenti: bisogna stare molto attenti, altrimenti si rischia la querela. Siamo tra i pochi ad andare oltre la notizia, arricchendola, quasi sempre, con dovizia di particolari. Proprio ieri abbiamo approfondito la questione restyling corso Mirabelli a Calvizzano e dedicato un reportage allo storico Palazzo Battagliese di Marano, rispettivamente con 4 e due articoli. Due settimane fa  abbiamo fatto il punto della situazione sui campi sportivi di Marano-Mugnano-Calvizzano-Villaricca (9 articoli di approfondimento); abbiamo, inoltre, affrontato la questione fondi per la “ricostruzione post terremoto dell’80” (ex legge 219), su come verranno impiegati e quali opere pubbliche verranno realizzate a Marano (7 articoli). Questo modo di concepire l’informazione ci ha dato la soddisfazione di veder crescere il numero di lettori che cliccano quotidianamente su calvizzanoweb, nonostante abbiamo deciso di abolire, tranne qualche raro caso, la cronaca nera. Quando si è in pochi e si fa giornalismo solo per pura passione, per seguire tutti gli episodi di cronaca che accadono nel comprensorio, occorre una redazione con un certo numero di collaboratori. E questo non ce lo possiamo permettere. Non siamo amanti del copia e incolla. Nonostante tutto, purtroppo, c’è ancora qualche “disonesto” che continua ad offenderci, perseguendo un obiettivo ben preciso: quello di esporci al pubblico ludibrio, per ricavarne vantaggi di immagine. Tra questi, anche chi ci legge tutti i giorni, soprattutto per “studiare”: che cialtroni!

Red.

 

 

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