Addio Metropolitana del mare, benvenuta Monorotaia “Gronda Ovest”: il futuro dei Trasporti di Napoli Nord e le conseguenze per Calvizzano e Marano
Servizi a cura di Gianpaolo Cacciapuoti
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Conferenza stampa Palazzo San Giacomo. Ci sono i sindaci dei Comuni dell'area giuglianese (Villaricca, Qualiano e Giugliano) tranne quelli di Calvizzano e Mugnano |
Si è svolta ieri mattina, a Palazzo San Giacomo, la
conferenza stampa con cui il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessore ai
trasporti del Comune Edoardo Cosenza e il Consigliere metropolitano con delega
ai Trasporti Luciano Borrelli hanno presentato un piano di 2,5 miliardi di
Euro da finanziare con fondi del Ministero dei Trasporti.
Tra le opere presentate, vi è la Gronda Ovest,
che dovrà servire la popolazione dell’area di Napoli Nord della ex-provincia,
ovvero i comuni dell’hinterland giuglianese; che ha subito però una modifica
sostanziale.
Prima di mostrare il progetto attuale, facciamo un
breve excursus di questo progetto.
Il progetto della Metropolitana del mare
In tempi recenti, dalle proposte popolari si è
presentata una nuova occasione per il Trasporto pubblico locale: è nato infatti
il comitato “Una metropolitana per il mare” e il “MaranoLab”, la cui proposta è
totalmente innovativa rispetto alle precedenti: anziché rifarsi ai vecchi
tracciati delle linee non più esistenti e difficilmente praticabili, collegare
l’area nord da est verso ovest, collegando la stazione di Chiaiano,
della Linea 1, con quella di Licola, della Circumflegrea, due punti
nevralgici del trasporto pubblico metropolitano provinciale, che però non sono
efficientemente collegati alle popolazioni che ne fanno uso. Il tutto, seguendo
il tragitto dell’Alveo dei Camaldoli, l’alveo borbonico costruito ai
tempi di Carlo III di Borbone per lo scolo delle acque a nord di Napoli.
Questa proposta fa rumore, tanto rumore, e raggiunge momenti topici: il 3
marzo 2022, al PalaRaffaella di Calvizzano, viene proposto ufficialmente il
progetto della “Metropolitana del mare”, con l’intervento del
Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessore ai trasporti Edoardo Cosenza e
la presenza di quasi tutte le amministrazioni coinvolte (unica colpevole
assenza è quella del Commissario Straordinario di Marano).
https://www.youtube.com/watch?v=uSl1H1j3MrM
Progetto della “Metropolitana del mare”
presentato il 3 marzo 2022. Fonte: https://www.robertocalise.it/2022/03/03/tram-area-nord-di-napoli-lopera-che-mette-tutti-daccordo/
La proposta viene accolta, nuovamente, con tutto il
favore del caso, con la parola di Manfredi e Cosenza di fare il possibile per
poter finalmente fornire a un bacino di 300mila abitanti, lasciato in balìa del
traffico privato e delle inefficienze del trasporto su gomma per le peculiarità
urbanistiche della zona, un trasporto pubblico adeguato; ma il bordo buono di
quest’onda non finisce qui: due settimane dopo vi sono le Elezioni
metropolitane, in cui gli amministratori di tutta la Città Metropolitana eleggono
il nuovo Consiglio Metropolitano, e tra gli eletti vi sarà anche Luciano
Borrelli, allora vicesindaco di Calvizzano, e gli verrà data la delega
proprio dei Trasporti. Luciano Borrelli, favorevole al progetto, diventa quindi
l’uomo giusto al momento giusto, in grado di poter rendere le promesse di
Manfredi una possibilità concreta, se non una realtà.
I progetti iniziano infatti a diventare ufficiali: nel
dicembre 2022 viene redatto il PUMS, il Piano Urbano di Mobilità
Sostenibile, con cui la Città Metropolitana mette nero su bianco i progetti che
andrà a considerare e costruire per il trasporto urbano nell’ex-provincia,
quindi linee di trasporto, parcheggi, piste ciclabili.
La Metropolitana del Mare è tra questi, e viene chiamato per la prima volta “Gronda
Ovest”:
Progetto della “Gronda Ovest” presentato
nel PUMS 2022. Fonte: https://www.cittametropolitana.na.it/documents/10181/9755501/Relazione+di+Piano+-+Progetto+PUMS+CMNA.pdf/f1310fab-03d0-4084-b0d9-7412667769f1
Nel PUMS l’unica “incertezza” è decidere se una linea
del genere si dovesse sviluppare come Tram, linea bus o BRT (Bus Rapid Transit,
bus a sede riservata che girano come tram). Inoltre, Luciano Borrelli ci mette
una proposta aggiuntiva non indifferente: dato che assieme a questo progetto si
ipotizza anche una “Gronda Est” che da Giugliano arrivasse fino a Nola, è messo
per iscritto come proposta futura un “baffo di collegamento” tra
le due linee, che passi proprio per Calvizzano.
Si prospetta un progetto quindi molto importante:
l’approvazione definitiva del PUMS avviene il 28 dicembre 2023, e il 14
novembre 2024 la Città metropolitana stanzia i fondi per la sua definitiva
progettazione.
Il nuovo progetto
Arriviamo quindi a ieri, dove è stato presentato il
progetto definitivo, che cambia radicalmente.
Il progetto non propone più una linea tramviaria o su gomma che segua la
direttiva Chiaiano-Licola, ma bensì propone tutta un’altra soluzione: una monorotaia
sopraelevata. Questa non seguirà più il
percorso dell’Alveo dei Camaldoli, ma bensì sarà sovrapposta alla
Circumvallazione Esterna di Napoli, la superstrada che da Lago Patria
arriva a Cercola.
Monorotaia “Gronda Ovest” presentato dalla
Città Metropolitana di Napoli. Fonte: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/53301
Il tragitto sarà di circa 8km, e questo si snoderà in
7 fermate: da Scampia, zona Cupa Perillo, dove vi sarà
anche il deposito dei mezzi, si instrada a seguire dallo sbocco dell’Asse
Perimetrale Melito-Mugnano-Scampia e, seguendone il tragitto, avrà la fermata
di Mugnano Linea Arcobaleno (nodo di interscambio con la
linea Napoli-Giugliano-Aversa); Villaricca Via Enrico Fermi/Corso Italia (sulla
rotonda di Villaricca che incrocia la Circumvallazione Esterna con l’ingresso a
Giugliano e il Corso Italia in direzione Calvizzano-Marano); Villaricca
Via Napoli (nei pressi del Cimitero comunale di Villaricca); Corso
Campano (nei pressi della maxi-rotonda tra Qualiano e Giugliano); Nuovo
Ospedale Giugliano (dove secondo i piani della Regione Campania
sorgerà il nuovo nosocomio) e infine Via Santa Maria a Cubito
(nei pressi della rotonda del Centro Commerciale “Grande Sud”).
Il progetto prevede, o meglio ipotizza (data la
qualità dei disegni presentati), la costruzione della monorotaia sopraelevata
sfruttando lo spazio verde che corre a separare le carreggiate della strada
provinciale, sostituendo le alberature alte con alberi a fusto più basso,
aggiungendo rampicanti sui piloni e costruendo, laddove possibile, viali
alberati pedonali nelle zone sottostanti la monorotaia, rendendo quindi
calpestabili quelle zone ora di verde. La monorotaia, sempre secondo le
ipotesi, correrebbe su una sede circondata di barriere antirumore, in modo da
ridurre l’impatto ambientale con le abitazioni circostanti che pullulano nei
pressi della SP1.
Disegni presentati del progetto di
monorotaia “Gronda Ovest” in sezione. Fonte: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/53301
Il progetto così definito, sostanzialmente ottimizza
costi e logistica: anziché insistere lungo un percorso che sarebbe interno a
questi comuni, dall’elevata densità abitativa e dalle importanti difficoltà di
traffico, si propone di seguire la direttiva di un asse viario già ben
assestato che, per sue dimensioni, come può accogliere il traffico di veicoli
può essere in grado di accogliere per spazio un trasporto pubblico ad alta densità.
La scelta, inoltre, di una monorotaia sopraelevata è dettata dalla necessità di
dover occupare quanto meno spazio possibile, non eccedendo però nei costi (una
metropolitana sotterranea costerebbe troppo); proponendo un’opera dal costo di
“soli” 640 milioni di Euro; e servendo 215mila persone
su un bacino di 321mila.
Popolazione servita dalle stazioni della monorotaia “Gronda Ovest”. Fonte: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/53301
I limiti del nuovo progetto
Quest’opera sicuramente quindi presenta dei lati
positivi, senza considerare il futuro collegamento al nuovo Ospedale di
Giugliano che certamente sarà un valore aggiunto, e al Centro Commerciale
“Grande Sud” (rendendolo uno dei pochi centri commerciali ben collegati tramite
TPL, una cosa non indifferente che si speri diventi una moda); ma il cambio
sostanziale ha comunque imposto dei limiti alla portata del
progetto rispetto all’idea iniziale.
Se il progetto della Metropolitana del Mare infatti
collegava ben due linee, di cui una terminante praticamente nel nulla (la
Circumflegrea dovrebbe teoricamente giungere al capolinea comune alla Cumana di
Torregaveta, ma la bassa affluenza ha fatto sospendere il tratto finale),
questo nuovo progetto di Gronda sostanzialmente ha un unico punto di
interscambio con la Linea Arcobaleno, rendendola sì utile ma al
contempo non cogliendo a pieno la possibile intermodalità con le linee
preesistenti. Certo, c’è da dire che le posizioni scelte per le fermate e le
proposte fatte tengono in considerazione comunque questo aspetto presentandosi
comunque con delle aree parcheggio, ma il progetto così presentato non si
congiunge ad altro se non a Mugnano. La struttura della Circumvallazione
Esterna, che dal capolinea di Giugliano-Qualiano in poi si intreccia con l’Asse
Mediano, non permette facilmente nemmeno il raggiungimento della linea con la
fermata di Giugliano-Qualiano delle FS, in zona Ponte Riccio, fermandosi
a 3km circa da essa e sostanzialmente condannando nuovamente quella fermata a
“cattedrale nel deserto”.
Altro limite dato da questo progetto è dato dalla posizione
stessa: fatta esclusione per Villaricca e Giugliano, che hanno avuto
un’estensione tale lungo la “strada americana” da renderla parte integrante del
loro centro, la Circumvallazione Esterna corre per zone di confine, esterne ai
centri di maggiore densità abitativa, che comunque ne fanno ampio uso e si
riversano su di essa per spostarsi. Questo non la rende inutile, sia chiaro,
anzi se si dovesse costruire sarebbe una manna dal cielo per tutti i pendolari
dell’area Nord, che anziché doversi riversare in massa a Chiaiano o Piscinola
possono ridurre il loro tragitto a zone ben più vicine; ma una impostazione di
questo tipo richiederà comunque necessariamente un supporto aggiuntivo,
ovvero richiederà comunque un potenziamento del trasporto su gomma per
raggiungere le fermate della Gronda. Con tutta probabilità è anche per questo
che sono state pensate con dei parcheggi.
Infine, figlia di questa ultima considerazione, vi è
la limitazione di aver escluso delle zone da questo tipo di
collegamento direttamente, ovvero Varcaturo, Calvizzano e, soprattutto, Marano
di Napoli. Quest’ultima soprattutto si ritroverà coinvolta in modo
indiretto dalla Gronda, perché se nel progetto della Metropolitana del Mare si
auspicava quantomeno a una stazione a confine tra Marano e Mugnano, ora e ancora
sarà sostanzialmente “relegata” a collegarsi o come sempre a Chiaiano, o a
Mugnano, o a Villaricca. Non stupirebbe a questo punto un fermento da parte dei
consiglieri maranesi, che hanno visto il loro territorio da essere protagonista
e contribuente alla rinascita del trasporto a Nord di Napoli nel progetto
MiniMetrò (di cui Marano si addossò tutte le spese di costruzione della strada
intercomunale che doveva essere la sede del tram, che è diventata poi via
Raffaele Granata al fallimento di tutto) a essere escluso, o meglio messo in
panchina. Un destino ironico, per un comune che si ritroverebbe così circondato
da paesi collegati a un TPL a maggiore densità ma non collegato pari modo.
Destino comune a quello di Calvizzano, che con i suoi 12mila abitanti per
quanto piccolo non è certo da escludere da questo tipo di progetti (ci sono
comuni in zona vesuviana collegati dalle linee su ferro EAV che hanno pure meno
abitanti); però riceve un danno minore: pur avendo perso la possibilità di una
fermata all’interno del proprio territorio e al proprio servizio diretto, ha
almeno la fortuna di essere ben più vicina alle fermate in progetto rispetto a
Marano, basti pensare che tra la fermata Enrico/Fermi e il confine di
Calvizzano ci sono meno di 400 metri (non sono 400 metri dal centro però, da lì
la distanza arriva a 1,3km), e quindi la lamentela risulta più superflua.
Questo, ovviamente, comporterà anche la scomparsa dell’ipotesi del “baffo di
collegamento” passante per Calvizzano.
Stesso dicasi di Varcaturo, che oltre a essere una zona frequentabile in estate
per i suoi lidi ha anche un borgo abitato che si è ingrandito sempre più in
questi anni, diventando una delle tante frazioni semiautonome di Giugliano in
Campania, e che ha visto questo progetto confermarsi sfuggevole per la comunità
di questa zona; la poca densità abitativa però rende l’occasione perduta non un
grave danno, a patto sempre di uno sviluppo soddisfacente dei trasporti su
gomma, specie verso Licola, che si riconferma unico punto d’interscambio di
zona.
Queste esclusioni sicuramente limitano la portata di
questo progetto, che infatti esclude circa 1/3 del bacino d’utenza di tutta la
zona, ma hanno varie concause, che vanno dalla questione economica, a quella
progettuale, financo a quella politica; una situazione che potrebbe non essere
accolta con contentezza da tutta la politica locale.
In conclusione, questo progetto, nonostante le
limitazioni, è un’autentica perla per l’hinterland giuglianese, un’altra
occasione, dopo tante fallite, da non farsi scappare e da non perdere.
Questa volta, riuscirà a essere messo in pratica? Darà i risultati sperati?
Verrà modificato in modo da migliorare ulteriormente?
Gianpaolo Cacciapuoti