Ributtati sotto terra i “tesori” archeologici di epoca romana rinvenuti nell’area Marano-Mugnano-Calvizzano
Marano
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L'archeologo Davide Fabris mostra l'opera quasi reticolata del II secolo a.C. |
A novembre 1997, alla prima traversa Città Giardino furono riportati alla luce dai tecnici della Soprintendenza di Napoli importanti reperti archeologici. Furono rinvenute diverse cisterne, una tomba del 2° secolo a.C. e riaffiorarono alcuni cunicoli e resti di una villa di epoca romana che, nel tempo, è stata via via adattata e utilizzata fino al quarto secolo d.C. Furono, però, sepolti di nuovo, impietosamente. La Soprintendenza, in mancanza di fondi, non poté proseguire gli scavi, per cui riseppellì tutte le vestigia.
Mugnano
A gennaio 2022 furono rinvenuti resti di epoca romana nell’area di via Montale dove sorgerà il Parco sensoriale: La Soprintendenza, come ci riferì l’architetto Gaetano Di Maro, progettista e direttore dei lavori della mega opera pubblica, diede l’ok alla sepoltura delle vestigia per mancanza di fondi.
Calvizzano
La zona dove vennero rinvenuti i reperti poi sotterrati |
Nel 2011, durante i lavori di scavo per la
realizzazione di un nuovo collettore fognario in via Calamandrei (zona San
Pietro), emerse un pezzo di storia dal sottosuolo. Si tratta di una vecchia
strada romana (probabilmente un’arteria dell’antica via Consolare Campana)
venuta alla luce proprio davanti a un ex deposito di carburanti. All’epoca il
direttore dei lavori, oltre a sospendere le attività, investì subito la
Soprintendenza ai Beni Archeologici della Provincia di Napoli e Caserta che,
dopo un periodo di studio, diede il nulla osta alla ripresa dei lavori a
condizione che venissero seguiti sotto il controllo costante di personale
tecnico qualificato, da scegliere tra i collaboratori esterni accreditati
presso la Soprintendenza stessa. Soprintendenza che diede l’ok alla sepoltura.
Scoperta in via San Pietro
Ottobre 2023: importante scoperta
storico-archeologica a Calvizzano, in località San Pietro, si tratta di una
tomba risalente a 2mila anni fa. E’ venuta alla luce durante gli scavi per il
raddoppio della condotta idrica di Acqua Campania Spa. La Soprintendenza ha
dato l’ok alla sepoltura.