Invece a Villaricca i reperti del villaggio preistorico non sono stati interrati: l’area è recintata ed è visibile al pubblico
Reperti venuti alla luce nel 2010 a Villaricca |
Nel parco
Urbano di Corso Italia in Villaricca, nel 2010, furono scoperti interessanti
reperti storici, ma, secondo gli archeologi, ce ne potrebbero essere altri
anche nel territorio calvizzanese. Nel corso degli scavi, infatti, vennero
alla luce ritrovamenti risalenti, secondo gli studiosi, a 1800 anni avanti
Cristo. Si tratta delle percorrenze di carri, rimaste impresse sul terreno per
circa 4mila anni, a una profondità di 60 centimetri, di resti di focolari e di
circoli usati verosimilmente per recintare bestiame. Tutto ciò
appassionò storici e archeologi della Sovrintendenza per i Beni
archeologici di Napoli, che, per diversi anni, hanno continuando a setacciare
la zona, per trarre elementi nuovi sui modelli di vita di un tempo. Accanto
alla zona protostorica, poi, vennero rinvenuti nuovi insediamenti produttivi,
risalenti all’epoca romana, tra cui un’enorme vasca ben conservata, profonda
circa due metri e rivestita da un’opera reticolata, con cubetti di tufo
posizionati a rombo, secondo la classica figura della costruzione romana.
A fianco (l’area è recintata) è
visibile una continuazione dell’opera: s’intravede un secondo recipiente che
fungerebbe da vaso comunicante con il primo. I vicini tratti di canalizzazione,
rinvenuti alla stessa profondità, fanno intuire la prosecuzione verso l’alveo
Camaldoli, in territorio calvizzanese (area adibita, secondo il nuovo Puc, a
parco urbano), dove potrebbe trovarsi altro materiale storico.
”E’ probabile – afferma Antonio Guarino,
architetto maranese e appassionato di archeologia - che il sottosuolo
interessato alle tracce lasciate dalla storia, abbracci in un territorio più
vasto, che va oltre l’alveo, poiché questo enorme canale non esisteva prima
dell’800, epoca in cui fu realizzato dai Borboni, al fine di incanalare e
regimentare le acque di origine meteorica, proveniente dalla collina dei
Camaldoli”.
Così è stato: ciò che aveva detto Guarino si è avverato.
“Grazie agli
scavi di Acqua Campania, nella zona di Calvizzano sono venute fuori delle
evidenze molto interessanti tra cui una grande masseria di epoca imperiale”.
E’ quanto
dichiarato in anteprima a Teleclubitalia, a novembre 2023, dalla dottoressa
Simona Formola, funzionario della Soprintendenza.
Ma
qual è la novità. La zona dove sono stati
individuati i reperti si trova nei pressi dell’Alveo Camaldoli, poco distante
dal villaggio preistorico scoperto nel 2010 a Villaricca, durante la
realizzazione del Parco Urbano di Corso Italia.
Fummo i primi a ipotizzare che dall’altro lato dell’alveo, in località Calvizzano, ci poteva essere altro materiale di interesse storico. Per saperne di più, nel 2011, ponemmo il quesito all’architetto Antonio Guarino, maranese, appassionato di archeologia.
L’articolo che pubblicammo nel 2011
La dottoressa Formola, funzionario della Soprintendenza, intervistata da Teleclubitalia