Purtroppo può capitare che un primo cittadino venga a mancare quando è ancora in carica, lasciando non solo il posto vacante ma anche un certo clamore, a prescindere dal giudizio sul suo operato politico.
A Calvizzano è capitato, anche recentemente, di avere
un evento del genere, ma nella storia ormai bicentenaria dell’amministrazione
comunale, non è stato un evento unico. Oggi vi mostrerò, in ordine cronologico,
quali sono stati i sindaci che, ahiloro, sono passati a miglior vita durante lo
svolgimento del loro compito di primo cittadino.
Il caso più remoto di cui abbiamo certa notizia di
decesso in carica, è quello di Ovidio Cavallo:
https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua215986/w6RjKr1
Come si può leggere dall’attestato di morte, è
deceduto la sera del 26 aprile 1865. A farci capire che sia lui il sindaco,
sono due cose: innanzitutto, perché tutti gli atti, questo compreso, a partire
da questo non sono più firmati da lui, infatti a sostituirlo nel ruolo di primo
cittadino sarà tale Giuseppe Castaldi, fino al dicembre 1865, quando
sarà sostituito dal cavalier Girolamo Cavallo.
Il secondo indizio, è dato dal libro di Luigi Di Maro,
Calvizzano ieri e oggi, sprazzi di storia, in cui la consiliatura è
definita come terminata proprio nell’aprile 1865, per poi avere un salto al
dicembre 1865.
Chissà se questo Giuseppe Castaldi era imparentato con
Umberto Castaldi, imprenditore calvizzanese che aprì il primo
biscottificio del paese, che fu anche l’ultimo sindaco pre-fascista e il primo
podestà fascista (dal 1924 al 1929)…
Firma del sindaco Giuseppe Castaldi (es. https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua215986/5vWQVEO )
Il secondo sindaco che venne a mancare mentre era in
carica, fu Annibale Mirabelli: fratello del senatore Giuseppe, fu eletto
sindaco per Regio Decreto nell’ottobre 1874, dopo la prima gestione
commissariale del paese da parte di Vito Potenzieri, giudice conciliatore di
Calvizzano. Sebbene il Regio Decreto prevedeva una nomina solo triennale,
Annibale Mirabelli governò per ben 22 anni, fino al 16 luglio 1896, anno in
cui, secondo la genealogia dell’erede dei Mirabelli Bruno Davide, e il “Libro
di memoria” della famiglia Mirabelli, morì di cistite. Non ci è dato sapere
chi lo sostituì immediatamente dopo, ma nel settembre 1896, e per tre anni
successivi fino al marzo 1899, divenne sindaco Gennaro Mirabelli, figlio del
senatore Giuseppe.
Gazzetta Ufficiale n. 298 del 15 dicembre 1874, pagina 1 – Decreto Regio che elegge Annibale Mirabelli sindaco di Calvizzano ( https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario1/1/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=18741215&numeroGazzetta=298&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&numPagina=1&edizione=0&rangeAnni=preRsi )
Passiamo direttamente all’epoca repubblicana, e a
morire in carica fu uno dei primissimi sindaci post-guerra: parliamo di Gaetano
Morra. Nato il 29 giugno 1905, di professione medico, da una famiglia di
medici e avvocati molto rinomata in paese, perfino legata a San Giuseppe
Moscati (ebbe come padrino di cresima proprio il santo), nel giugno del 1952
venne eletto sindaco di Calvizzano con una lista civica di destra; e morì a
Milano il 25 settembre 1955, per le complicanze di una operazione al cervello
molto difficile. A trainare la giunta alla fine del mandato (che fino agli anni
60’ era solo di 4 anni), fu, secondo sempre Luigi Di Maro, Arturo Grasso.
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Gaetano Morra |
Infine, arriviamo ai giorni nostri e non possiamo non
citare quindi Giuseppe Salatiello. Salatiello era un nome affermatissimo
in paese: la sua prima esperienza da primo cittadino ebbe inizio nel 1992,
quando fu scelto come sindaco dopo la crisi della giunta socialista di Luigi
Ricciardiello, che cadde.
Arrivati alle prime elezioni dirette del 1993, con ancora il simbolo della DC
(destinata a scomparire sotto la scure di Tangentopoli poco dopo assieme a
tutti i partiti storici della Prima Repubblica), riuscì a vincere contro il
candidato del PDS e a completare interamente la consiliatura. Nel 1997, replicò
il risultato con una lista civica, il “Polo per Calvizzano”. Questo suo record
fu interrotto dalla vittoria, nel 2001, di Mario Morra, figlio proprio di
Gaetano, con la lista di centro “Insieme per cambiare”; ma rimase comunque in
consiglio comunale, risultando sempre eletto. Nel 2013, poi, ritornò sullo
scranno del Primo cittadino, vincendo con la lista civica “Per Calvizzano”. Improvvisamente,
però, morì il 26 luglio 2017, all’Ospedale San Giuliano di Giugliano, per un
arresto cardiocircolatorio.
A sostituirlo, fu il vicesindaco Lorenzo Grasso, fino allo scioglimento del
comune per infiltrazioni camorristiche, il primo della storia del paese, il 17
aprile 2018.
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Giuseppe Salatiello |
Per quanto non allegra, anche questa è parte, rispettosissima, della storia politica calvizzanese.
Gianpaolo Cacciapuoti