Marianella, alla ricerca dell’arco “sepolto”: risale agli inizi del ‘700, si recava a pregare Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. La zona è piena di reperti archeologici


Il reperto coperto da erbacce

Breve filmato

A Marianella (quartiere napoletano confinante con i quartieri di Chiaiano e Piscinola), in un appezzamento di terreno situato nei pressi della stazione del metrò collinare di Chiaiano, c’è un arco risalente agli inizi del ‘700: come ci hanno riferito alcune persone anziane del posto, si recava a pregare, da giovane, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori,  nato il 27 settembre 1696 a  Marianella, residenza estiva  della nobile famiglia De Liguori. Del reperto (“l’arctiell e Sant’Alfonso, come lo chiamano da queste parti), di grande valore storico-religioso ne hanno sentito parlare anche il parroco della chiesa San Giovanni Battista di Marianella e padre Ciro, superiore della comunità Redentorista di Marianella, da noi interpellati a ottobre 2021, ma è pure riportata in un libro su Marianella, pubblicato diversi anni fa che non siamo riusciti a procurarcelo. Tre anni fa ci recammo sul posto per vedere il reperto storico da vicino e fotografarlo, grazie a una guida speciale: il colono di uno dei diversi appezzamenti di terreno di proprietà dei Nobili Como (in vita è rimasta la baronessa Olga che abita alla Riviera di Chiaia, l’altra sorella, Bianca, è deceduta alcuni anni fa: entrambe senza figli), proprietari anche dell’antica Masseria Carderito, ubicata, in questa zona ricca di storia: a pochi metri c’è una villa agricola risalente al I-II secolo d.C., venuta alla luce negli anni ’80:  alcuni anni fa è stata oggetto di restauro conservativo, ma nell'area il degrado la fa da padrone. Non riuscimmo a vedere l’arco, poiché era  sepolto (oggi lo è ancora) da rovi ed erbacce. Sarebbe interessante riportarlo alla luce.  

Area reperti di epoca romana

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