Scontro Meloni-De Luca e parodia ai danni dei telespettatori di LA7, esempi di polarizzazione del dibattito politico
La parodia ai danni dei telespettatori di LA7 (Meloni:
“Cari telespettatori, è da un po’ che non ci si vede”) e la querelle con il
governatore della Campania, Vincenzo De Luca, evidenziano un tratto della
campagna elettorale per le prossime europee che è sempre più comune negli
ultimi anni: la polarizzazione del dibattito. La Premier Meloni, attraverso il
coup de théâtre (nel salutare De Luca a Caivano ha detto: "sono quella
stronza della Meloni") che ha lasciato tutti interdetti, ha adottato una
strategia politica utile a galvanizzare la sua base elettorale, senza considerare che questo potesse alienarle il consenso dell'elettore moderato indeciso.
Nel caso specifico dello scontro dialettico avvenuto a Caivano, la Meloni ha
utilizzato l'attacco frontale preparato ad arte a favore di telecamera contro
De Luca per galvanizzare i suoi elettori, che hanno elaborato quelle immagini
al pari di una curva di tifosi o di una comitiva adolescenziale. Questa
vicenda, congiuntamente all'attacco ai telespettatori di LA7, è l'ennesima
evidenza che la classe politica in uno scenario di bassa affluenza punta
esclusivamente sul proprio elettorato storico (inteso come elettorato di area,
non di partito), senza sentire la necessità di attaccare nuovi spazi elettorali
tra gli indecisi e tra i delusi. Quindi la rincorsa al voto si concentra sulla
contesa dell'elettorato con i partiti della stessa area, partendo dal vantaggio
che questi sono potenzialmente più semplici da conquistare. La degenerazione di
questo fenomeno, però, è la polarizzazione del dibattito, dove ognuno pur di
risultare più credibile al proprio elettorato o si spinge nella dialettica
violenta contro lo schieramento opposto, come nel caso dello scontro con De
Luca o dell'attacco ad un pubblico tradizionalmente poco affezionato alla
destra, oppure assume posizioni estreme su temi divisivi (Political posturing),
anche attraverso candidatura di personalità controverse.
Giuseppe Cerullo