I “Biondi” di Calvizzano diedero lustro al loro cognome e onorarono il paese natio riaffermandone la rinomanza culturale
Notizie riportate nel libro su Francesco Di Biondo del sacerdote e storico calvizzanese Giacomo Di Maria
“I “Biondi” di Calvizzano (mi limito al secolo XVIII) erano di molto ingegno, diedero lustro al
loro cognome e onorarono il paese natio riaffermandone la rinomanza culturale.
Lo scrive il sacerdote e storico don Giacomo Di Maria nell’Appendice al libro “Francesco
Di Biondo, calvizzanese, sacerdote e poeta del ‘600”.
Domenico Biondi: nato da Luigi “dottor fisico” e Vincenza Castaldo a
Calvizzano il 10 dicembre 1855, fu assistente del celebre D’Antona fino al
1882. Dal 1886 al 1888 insegnò ufficialmente Istologia normale presso l’Istituto
di fisiologia di Breslavia. S’impose all’ammirazione degli studiosi e del mondo
universitario per una sua invenzione terapeutica, detta “reattivo del Biondi”.
Per altre informazioni vedi articolo pubblicato sul nostro blog.
Luigi Biondi: padre di Domenico, fu provetto medico condotto a
Calvizzano.
Mi diceva il compianto Comm. Dott. Gennaro Di Donato
(ex prefetto del Regno d’Italia) che il medico Luigi Biondi era molto
conosciuto e apprezzato nel “Circondario” specialmente a Napoli, dove aveva
sotto sua cura molti pazienti. Previde alla signora Vastarella Di Donato che il
figlioletto Gennarino sarebbe stato di grande intelligenza; è tale è stato
difatti il nostro illustre concittadino.
Anna: figlia di Luigi Biondi. Mi raccontava il sullodato
Di Donato che era stata maestra di canto alla corte della regina Elena. Visse
alla corte di Pietroburgo e “diede il canto alla passione di generazioni”. Per
la sua fama, portò il nome d’Italia e del nostro piccolo e stemmato Calvizzano
per il mondo, come lo portò il fratello Domenico.
Il Sac. Francesco Saverio Biondi: nato e battezzato il 21 settembre
1811, figlio di Domenico e Marianna Carandente, era un “buon” organista della
Ven.le Chiesa di Santa Maria delle Grazie, il cui ricordo è ancora vivo.
Ricevuto il “Viatico” in forma magna, morì all’età di circa 81 anni (e non 83
come è scritto nell’atto di morte) alle ore 13 del 24 luglio 1892. (Cfr.Libro
dei morti, Vol.X,f.118).