“Rigenera Campania, Rigenera Marano”: il convegno informativo sulla proposta di legge regionale si è svolto sabato 27 gennaio presso il Palazzo Comunale di Marano di Napoli

 

Sabato 27 gennaio 2024 si è svolto presso la Sala Cavallo del Comune di Marano di Napoli un convegno-incontro, organizzato dalla Consigliera di minoranza e attivista di Sinistra Italiana Stefania Fanelli, per illustrare alla cittadinanza il disegno di legge regionale RIGENERA CAMPANIA per il contrasto ai cambiamenti climatici. Nell’ambito del Maranese è, peraltro, emersa la necessità e possibilità concreta di istituire un Parco Integrato Urbano con il Bosco della Salandra, il grande polmone verde del territorio.

Nel corso del dibattimento, che ha visto una viva e nutrita partecipazione cittadina, motivo comune agli interventi è l’urgenza della politica e della collettività di assumersi la responsabilità di mutare il paradigma di un modello di produzione agricola e di mercato malato di profitto e produttivismo.

Impegno civico e politico che diviene quanto mai pressante in un’era geologica dilaniata dall’emergenza della crisi climatica, che non sta distruggendo unicamente il Pianeta, ma registra effetti pericolosi sulla salute collettiva e che, senza inversioni di rotta, mette in discussione la stessa vita sulla Terra nei decenni a venire.

Il meccanismo costituzionale di proposta partecipata, che la realizzazione di tale disegno di legge vanta, è fortemente significativo della volontà di fornire alla comunità gli strumenti necessari per una mobilitazione consapevole funzionale alla lotta per la salvaguardia dell’ambiente e del futuro dell’umanità, infondendole una rinnovata fiducia nelle istituzioni e nelle forze politiche, in un tempo di scetticismo della cittadinanza e di repulsione degli organi politici dai processi di partecipazione.

Sono intervenuti nel dibattimento, moderato dalla consigliera Stefania Fanelli: Gianfranco Nappi, Direttore Infiniti Mondi; Francesco Escalona, Presidente dell’Associazione NuRige Campania; Francesco Panzetti, membro dell’Assemblea Regionale di Sinistra Italiana, Amedeo Aula, attivista di UGS (Unione Giovani di Sinistra); l’Associazione Salandra Lovers, organizzazione ambientalista impegnata sul territorio comunale per la salvaguardia e la valorizzazione del prezioso Bosco della Salandra.

I relatori hanno variamente esaminato le dinamiche politico-economiche che hanno condotto al disastro idro-geologico e alla pericolosa crisi climatica, indagandone gli aspetti socio-antropologici e le conseguenze concrete sulla vita delle comunità.

Filo conduttore il tema della cura, inteso come pratica politica, come impegno sociale: la cura di madre terra, la cura delle ferite dei territori, la riscoperta della bellezza.

Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante nel davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione a rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore” (Peppino Impastato).

Nella sfera dell’ambientalismo si inseriscono, chiaramente, lo sfruttamento di energie rinnovabili (la sola Campania produce il 10% dell’eolico in Italia), la riduzione dell’impiego di combustibili fossili, ma anche la gestione pubblica dell’acqua, il diritto all’abitare e alla casa, la necessità di porre un freno al consumo del suolo, che diviene in questo sistema l’oggetto privilegiato di speculazione.

Il futuro della società umana passa, dunque, attraverso la lotta collettiva, la valorizzazione dei territori e il recupero della memoria e dell’identità.

Martina Maja

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