Identità e vocazione (economica) da dare a Calvizzano, il nostro blog ne parla da anni

Interno Palazzo Ducale dove si presuppone sia avvenuta la cattura dell'ammiraglio Caracciolo

“Calvizzano, un museo per avere un’ identità”, così titolammo un articolo pubblicato da calvizzanoweb a marzo 2018: ve lo riproponiamo

 Continua il nostro dibattito sulla costruzione di una identità economica per la nostra città, da sempre  considerata una realtà dormitorio che offre poco a chi la vive e a chi la frequenta. Ma uno a Calvizzano che ci viene a fare? E’ la domanda che dovrebbero porsi tutti coloro che sono intenzionati ad  amministrare il paese nei prossimi anni.  Diventa, dunque, prioritario andare alla ricerca di una identità economica per creare quelle condizioni necessarie ad attirare cittadini da ogni parte della Regione e perché no da tutta Italia, per una crescita sociale ed economica della città. Come? A nostro avviso, lanciando un progetto duraturo che possa creare le condizioni di sviluppo, nel caso specifico la rivalutazione del patrimonio storico-culturale per fare in modo che assurga ad attrattore turistico.

I reperti storici, le belle chiese si trovano in tanti posti della provincia napoletana, tra  cui anche Calvizzano, ma un museo della rivoluzione partenopea costituirebbe un attrattore unico nel suo genere e di proporzioni culturali notevolissime. La proposta venne fatta alcuni anni fa dall’appassionato di storia locale, Giuseppe Pezone, e noi, come blog, la sposammo in toto, tant’è che l’abbiamo più  volte rilanciata, per farla recepire e tradurre in progetto dalla nuova classe dirigente calvizzanese che andrebbe a insediarsi al Comune. Un museo da realizzare in un appartamento del Palazzo ducale dove fu catturato l’ammiraglio Francesco Caracciolo (uno dei protagonisti della rivolta napoletana del 1799) mentre si nascondeva in una botola tra la soffitta ed il  soppegno. Tempo fa il proprietario dello stabile si rese disponibile a farci fotografare il reperto storico, poi, all’improvviso, si tirò indietro, senza averci mai fornito una spiegazione plausibile. Speriamo che il cimelio non sia stato “manomesso”, in quanto sarebbe stato arrecato un danno incommensurabile al patrimonio storico-culturale cittadino e nazionale. D’altronde, non si può effettuare alcun lavoro senza il parere della Soprintendenza ai Beni Culturali e architettonici.
Per Pezone, la  realizzazione  di un museo della Rivoluzione Partenopea, proprio  nelle stanze del palazzo ove  fu catturato Caracciolo (di origini calvizzanesi), potrebbe rappresentare  per Calvizzano, sia pure simbolicamente, una sorta di riabilitazione morale  nei confronti dell’ammiraglio.
Non solo: essendo un’opera del genere un’autentica originalità (nessuno ci ha mai pensato) diventerebbe un attrattore turistico fenomenale per studiosi, scolaresche e appassionati di questo scorcio di storia rivoluzionaria. Come mai, negli anni addietro, quando era più semplice ottenere finanziamenti, l’idea progettuale non è stata mai valutata attentamente? Adesso si spera che, in vista delle prossime elezioni, qualche formazione politica la prenda in considerazione e la inserisca nel suo programma elettorale. D’altronde per concretizzarla non occorrono neanche grandi investimenti, ma solo tanta buona volontà.

Nel 2020, sia la lista Legalità Possibile con Oscar Pisani sindaco e Calvizzano Riparte con Pirozzi sindaco hanno inserito nei rispettivi programmi elettorali la realizzazione di un museo dedicato alla rivoluzione partenopea e all'ammiraglio Caracciolo. A oggi,  sono stati realizzati solo due murales dedicati a Caracciolo. Del museo ancora non vi è traccia.




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