A Quarto bambine e bambini del popolo Saharawi sotto tutela dell'ONU accolti nei beni confiscati. Due bambini curati da una equipe del Santobono
Il sindaco del Comune di Quarto e consigliere
metropolitano delegato al Patrimonio e Beni comuni Antonio Sabino insieme ai
rappresentanti dell'Associazione "Bambini Senza Confini ETS" hanno
accolto per il secondo anno consecutivo, nel bene confiscato al clan Polverino
oggi ribattezzato "Albergo Diverso-B&B della Legalità", un gruppo
di 9 bambini e 4 bambine, oltre ad un accompagnatore e mediatore culturale, del
Popolo Saharawi.
Il Sindaco ha consegnato alcuni doni ai bambini e alle
bambine ed è in costante contatto con l’equipe dell’ospedale Santobono, dove
sono stati ricoverati 2 bambini per delicate operazioni chirurgiche impossibili
da compiere nel villaggio algerino che ospita i Saharawi.
“Sono onorato, come Sindaco di Quarto e anche a nome
della Città Metropolitana di Napoli - dice il sindaco Sabino - per
l’opportunità di incontrare questi bambini e bambine e porto i saluti
affettuosi dei cittadini e delle cittadine di Quarto. Per il secondo anno
consecutivo accogliamo questo popolo senza patria e questi piccoli ambasciatori
di pace. Abbiamo aperto i nostri beni confiscati ancora una volta per
realizzare belle iniziative sociali e renderemo stabile questa accoglienza e
amicizia verso il popolo della Repubblica Araba Democratica dei Saharawi.
Vedere questi bambini e queste bambine finalmente sorridere, vedere per la
prima volta il mare e fare un bagno nella piscina dei nostri beni confiscati mi
riempio di orgoglio e di felicità, come
Sindaco e come padre”.
Gli Saharawi, nonostante il riconoscimento dell'ONU
del proprio diritto all'autodeterminazione, per sfuggire alla guerra si sono
rifugiati in un campo profughi nel deserto algerino da dove continua ancora
oggi la propria strenua resistenza.
L’assessore con delega alle Politiche sociali e beni
confiscati,
Raffaella De Vivo ha evidenziato di “essere molto
contenta per questi bambini. Penso alla loro realtà, nati in campi profughi da
genitori a loro volta nati in campi profughi. Loro sono la prova provata di
cosa sia la guerra e l’assenza della libertà. Da Quarto nasce un messaggio di
pace”.
Il presidente dell’associazione Bambini Senza Confini,
professor Fulvio Rino, ha sottolineato il forte legame con la città flegrea.
“Quarto è una comunità amica - ha detto il presidente Rino - Questi bambini e
bambine Saharawi sono ambasciatori di pace. Mai nessuna amministrazione
comunale ci è stata così vicina come Quarto. I Saharawi sono la popolazione di
una repubblica democratica, ma senza territorio con un altissimo tasso di
alfabetizzazione, tra i più alti del mondo”.
Per l’associazione era presente anche il Consiglio
direttivo con Teresa Stellato e Gino
D’Oriano.
“Siamo molto grati al sindaco e al comune di Quarto
per l’ospitalità in questo Albergo Diverso che è un presidio di legalità - ha
sottolineato la Stellato - Abbiamo creato una rete solidale unica con visite
mediche gratuite per i bambini, prodotti agroalimentari regalati dalle aziende
flegrei, visite alle strutture della Marina militare. Ieri abbiamo sottoposto i
bambini alle prime cure nel reparto di pediatria dell’ospedale Santa Maria
delle Grazie di Pozzuoli. È una catena di solidarietà”. Alla conferenza stampa
ha partecipato anche l’Associazione Osservatorio per la Legalità. “ Siamo
insieme al Comune di Quarto in molte iniziative di legalità e ci complimentiamo
con questo sindaco che ha dato una svolta a questa cittadina. Noi ci occupiamo
di temi di legalità e il problema della gestione e riutilizzo dei beni
confiscati è un tema nazionale. Portiamo il modello Quarto in giro per
l’Italia. In altre realtà troviamo beni confiscati fatiscenti e abbandonati,
qui a Quarto i beni confiscati sono un gioiello che ospita associazioni e
attività sociali concrete” parole confermate dalla presidente dell’associazione
che gestisce Casa Mehari, Mariolina Trapanese: “Abbiamo creato una rete
solidale forte. Abbiamo accettato questa grandissima scommessa. Serve una rete
sempre più ampia e fitta. Così vince la società civile e l’antimafia sociale e
si sconfigge la criminalità”.
Un messaggio è stato inviato anche dal presidente
della Fondazione Polis della Regione Campania, don Tonino Palmese che ha
detto:”"Il fronte dei diritti umani e quello della lotta per la legalità
vanno di pari passo. I bambini sono tutti uguali, da qualsiasi parte del mondo
provengano rappresentano il tesoro più prezioso per l'umanità. Ospitare le
bambine e i bambini provenienti dal Saharawi rappresenta l'opera più alta del
riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie".
Nota stampa