Riproponiamo questo articolo per ricordare la memoria di Maurizio Maturo, un grande sindaco, dato che il suo nome è stato fatto sia nel comunicato stampa dell’attuale sindaco Luigi Sarnataro che in quello di 13 consiglieri di maggioranza sulla stesura del preliminare del piano urbanistico
Il compianto sindaco di Mugnano Maurizio Maturo rappresentò degnamente la cosiddetta “primavera” dei sindaci: gli assegnarono la scorta perché subì minacce di morte dalla camorra
Gli ex sindaci di Mugnano e Melito parteciparono al convegno sulla camorra che si svolse a Marano (settembre 1996), nell’ambito della festa dei comunisti “Rossodisera”, sul tema “La città libera, governare i Comuni a rischio contro la criminalità organizzata, nonostante la criminalità organizzata”. Al dibattito, moderato dal giornalista Antonio Menna, intervennero anche gli on. Gambale e Donise, all’epoca parlamentari dell’Ulivo, e l’on. Tullio Grimaldi, in quel periodo, vicepresidente del gruppo comunista alla Camera
“ Cambiare la mentalità, ma anche denunciare”
Sia per Maturo che per Tuccillo, entrambi intervistati dal giornale locale “L’attesa”, le due cose, amministrare contro la camorra e nonostante la camorra, non sono affatto in rotta di collisione. Quello che occorre è far crescere la coscienza civile dei cittadini.
“La malavita organizzata – disse Maturo – esiste laddove non esiste lo Stato. Contro la camorra e nonostante la camorra l’unica risposta è che bisogna semplicemente amministrare e, quando si trova l’ostacolo denunciare. Realizzando gli obiettivi che ci si è prefissi,, al 70-80 per cento si diventa automaticamente alternativi alle organizzazioni criminali. Inoltre, il nostro lavoro di sindaco deve essere soprattutto un lavoro culturale che punti al cambiamento della mentalità.
Ritornando alla denuncia – chiarì Maturo – anche quella è un’arte. Bisogna saperla fare. La si può fare di gruppo o insieme al sindaco. Ecco, io ho denunciato, sono stato anche minacciato, ma sono ancora qui”.