Morra nella sede del comitato elettorale, poco prima dell'annuncio della sua vittoria al ballottaggio |
La lunga cavalcata, che ha visto ben otto candidati
sfidarsi ai nastri di partenza, ha nello storico esponente del PD il vincitore
della competizione elettorale, avendo quest'ultimo superato al ballottaggio il
candidato civico Izzo.
Nota dolente di questa tornata elettorale è stato il
dato dell'astensionismo (quasi il 70%), nonostante la sovrabbondante offerta
politica sul territorio, che è risultato maggiore rispetto al prima turno, come
da trend nazionale, facendo registrare, purtroppo, una delle peggiori
performance come valore assoluto in Italia.
Questo fenomeno, per l'appunto, dovrebbe far
riflettere ogni attore in cerca di un nuovo palcoscenico, dato l'inesistente
spazio politico dove poter fare incetta di consensi, attraverso la presa di
coscienza del disinteresse collettivo rispetto alla partecipazione attiva alla vita
di comunità.
Le ricerca delle cause alla base della scarsa
attitudine dei cittadini alla dedizione alla vita pubblica possono essere
ricercate in un grosso paniere colmo di singole motivazioni, dal quale ad ogni
estrazione sarà sempre prelevata una giustificazione plausibile.
Quello che bisogna scongiurare, però, è l'affermarsi
di un ethos che caratterizza i cittadini maranesi per la resistenza ad operare
azioni collettive perché ritenute vane rispetto alla modifica delle infime
condizioni esistenti.
Il risultato di queste elezioni, al contempo, ci
rappresenta un quadro abbastanza nitido, in cui risulta vincente colui che, in
un quadro di scarsa adesione della popolazione, riesce a mobilitare la propria
parte politica attraverso l'aggregazione di tutti i soggetti disponibili a
mediare una proposta più ampia ed inclusiva possibile.
La vittoria della democrazia, in una città che si è
disabituata alla scelta dei propri amministratori, dati i ripetuti
commissariamenti, può rappresentare un momento di svolta se accompagnato da
pratiche sane di dibattito, che non degenerano per l'eccessiva polarizzazione
della disputa politica.
La maggioranza, se vorrà vedere analizzato il proprio
operato in maniera equa, senza approcci condizionati dall'animosità, che
potrebbero apparire pretestuosi, dovrà essere sempre aperta al confronto sia
con la cittadinanza che con gli organi di stampa, al contempo le opposizioni,
che stanno saturando gli spazi mediatici con comunicati in cui si dichiarano
vigili sentinelle, dovranno produrre una reale proposta politica alternativa
sui temi.
Il primo passo di apertura, che segnerebbe un reale
cambio di passo rispetto alla asfittica condizione attuale della discussione
pubblica, potrebbe essere la conversione dei comitati elettorali in sedi di
partito permanenti o di associazioni, improntate alla messa in opera di
progetti a lungo termine e con sportelli per l'ascolto della comunità maranese.
Giuseppe Cerullo