Tammaro-Amato, all’ufficio tecnico di Calvizzano lavorano due professionisti di qualità: una coppia molto affiatata e i risultati stanno arrivando
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Da sinistra: Amato e Tammaro |
Questa foto e quest’articolo desteranno sicuramente
scalpore sotto l’aspetto mediatico e non mancheranno sicuramente i soliti mugugni,
ma l’informazione non può essere solo ed esclusivamente critica, deve anche saper
elogiare quando si presenta l’occasione:
questa si chiama “onestà intellettuale”, quella che qualche
amministratore di vertice si vanta di avere ma che, finora, ha dimostrato di
non avere.
In una società
democratica, il giornalista non registra solo la notizia, ma le dà un senso. E
noi le stiamo dando un senso, perché sia l’ing. Giovanni Amato, sovraordinato al
Comune di Calvizzano (per gli ultimi 6 mesi, un vero peccato: che persona stupenda!), sia l’ing. Lorenzo Tammaro, responsabile
del Settore Tecnico-Manutentivo e ad interim dell’Ufficio Urbanistica, professionisti
seri e preparati, stanno facendo un ottimo lavoro, nonostante le difficoltà legate
alla carenza di personale e a qualche ritardo, dipendente da altri fattori. Ora spetta a loro
gestire il complesso iter del progetto di rigenerazione urbana in partnership con Monte di
Procida, finanziato per 5milioni di euro con fondi Pnrr, poiché Calvizzano è il
Comune capofila. Un
dato che deve far riflettere: nel 2021, all’ing. Tammaro furono assegnati 27
obiettivi (18 per il settore Tecnico e 9 per quello Urbanistica), roba da
record, perché all’Ufficio tecnico ci sono solo due dipendenti di categoria D (da
un mese circa è stato assunto 1
istruttore amministrativo a tempo determinato, part time 24 ore), Giuseppe D’Angelo e il capo Ufficio, ing. Lorenzo Tammaro (mentre all'Ufficio Urbanistica c'è solo il geometra Lorenzo Ordichella) che sono
insufficienti a garantire in modo efficace ed efficiente l'espletamento dei
servizi affidati, tra i quali, fino a qualche settimana fa, anche quello di
provvedere al pagamento delle bollette dei consumi energetici. Chi ci conosce
sa bene che il nostro metodo di lavoro è sempre lo stesso: consegnare
ai cittadini e alla storia i fatti (comodi e scomodi) e i punti di vista (belli
e brutti), elogiando o criticando, a seconda delle circostanze. Insomma, non facciamo sconti a nessuno, ma