Marano, la storia delle reliquie di San Giovanni Paolo II e della statua dedicata al papa polacco raccontata da don Giovanni Liccardo
In merito alle
reliquie di S. Giovanni Paolo II custodite nella parrocchia S. Castrese, nella
navata destra guardando l'altare centrale. Reliquie sconosciute alla stragrande
maggioranza della popolazione maranese, don Giovanni Liccardo, già parroco
della chiesa madre S. Castrese, già cappellano della casa circondariale di
Poggioreale mi scrive per raccontarmi la storia e, contestualmente, quella della
statua posta nel piazzale antistante la parrocchia intitolato al Santo.
La storia inizia così.
Quando fecero i lavori del parcheggio e della Villa comunale di fronte alla
parrocchia, chiesi che il piazzale fosse intitolato a Papa Giovanni Paolo II,
da poco volato al Cielo. Successivamente per rendere il ricordo più visibile,
feci deporre una grande statua del Papa al centro su una base e circondata da
un’aiuola. Quando mi accorsi che la statua, di materiale cementizio piano piano
si stava corrodendo, anche se i costruttori mi avevano assicurato che era
idrorepellente e quindi resistente alle intemperie, pensai di farne una di bronzo, aere perennius (più
duraturo del bronzo, ndr). Nel frattempo, un mio compagno di studi di origine
maranese, Salvatore Pennacchio, di madre maranese e padre giuglianese,
battezzato a Marano, già Nunzio Apostolico in India e Thailandia, fu nominato
Nunzio Apostolico a Varsavia. Era stato in Parrocchia da vescovo parecchie
volte. Lo invitai per San Castrese e gli comunicai l’intenzione, in occasione
del 40mo anniversario della mia ordinazione sacerdotale, di cambiare la statua
e farne una di bronzo. Fu molto contento, anche perché era stato destinato nella
Polonia di Papa Giovanni Paolo. Mi disse che lui aveva conoscenza in India di
una fonderia, e quindi poteva interessarsi, per avere anche un risparmio di
spese. Una statua di bronzo di quella portata costa. E così partimmo per il
progetto. Quando la statua fu realizzata, fu inviata via mare dall’India.
Organizzammo la giornata per la cerimonia, che fu presieduta da Monsignor Pennacchio.
La vecchia statua bianca fu restaurata e posta sul tetto della nostra Casa
della Gioia in Via Padreterno. Prima che ripartisse per la Polonia chiesi a
Monsignor Pennacchio se era possibile avere una reliquia di San Giovanni Paolo.
Ne parlò col Cardinale di Kracovia
Stanislao, ex segretario di Giovanni Paolo, facendogli vedere anche le foto
della piazza dedicata al Papa e della statua. Il Cardinale fu molto contento
della nostra devozione a San Giovanni Paolo, e diede a Monsignor Pennacchio le
reliquie oggi conservate sull’Altare che don Luigi, parroco di S. Castrese, con
tanto gusto e arte ha fatto allestire: un camice indossato dal Papa, una del
sangue dell’attentato in Piazza San Pietro è una con un po’ di capelli del
Papa. Una reliquia del sangue la diede a me, è la tengo custodita
gelosamente nella mia casa. Ogni reliquia è accompagnata da una lettera di
autenticità del Cardinale Segretario, che conserva tutti i cimeli e le reliquie
del Papa. Tanto ti ho narrato per dovere di cronaca. Monsignor Salvatore
Pennacchio è maranese doc perché nato e battezzato a Marano. Abbiamo fatto
alcuni anni di studio insieme nel seminario di Aversa e tiene molto alla nostra
Marano. Voglio ringraziare a nome di tutta la collettività maranese del dono
per questa narrazione che ha voluto fare Don Giovanni alla collettività
maranese, segno del proprio attaccamento e affetto al nostro territorio, nella
speranza che le reliquie di S. Giovanni Paolo II possano essere conosciute e
venerate dall'intera popolazione.
Michele
Izzo, giornalista