Mugnano, da “Lilliput-Cidis” a “Lilliput-Il Mirto” continua anche per il triennio 2021-2023 la gestione del centro accoglienza richiedenti asilo e rifugiati: Comune beneficiario di un contributo di 2milioni240mila475 euro

 


L’amministrazione Sarnataro ha deciso di portare avanti anche per il triennio 2021-2023 il progetto SAI (ex Siproimi-Sprar), in partneriato con alcune cooperative sociali, che prevede la gestione  del centro accoglienza richiedenti asilo e rifugiati. Nel 2020, dunque, è stata fatta richiesta al Ministero dell’Interno che ha disposto il rifinanziamento del progetto dall’1/01/2021 fino al 31-12-2023 per un importo annuale di 746mila825 euro (2milioni240mila475 euro per l’intero triennio).

Per saperne di più, ho bussato più volte al portone dell’edificio (ex succursale liceo scientifico Segrè di Marano) di via Sacro Cuore, dove alloggiano  circa 50 rifugiati. La terza volta (ovviamente in tre giorni diversi) mi è andata bene: ha aperto un signore che mi ha chiesto, in maniera garbata, cosa volessi. Gli ho risposto  di essere un giornalista interessato a scrivere un articolo sul Centro di accoglienza. Ha replicato dicendomi che avrebbe dovuto prima parlarne al Comune, dopodiché, a stretto giro, mi avrebbe contattato per fissare un appuntamento. Sto ancora aspettando. Egregio signore, il motivo della mia visita era unicamente finalizzato a descrivere le attività di integrazione che svolgono quotidianamente gli ospiti della struttura. Tutto qui. Perché non mi ha più chiamato? Eppure la limpidezza dovrebbe essere d’obbligo per chi gestisce fondi pubblici. Ma qual è il costo per l’accoglienza dei richiedenti asilo in Italia? Stando ai dati riportati dal quotidiano “Il Sole 24 Ore, le Prefetture offrono la cifra massima di 35 euro a persona al giorno (45 euro per minori). Come vengono spesi questi soldi? I servizi offerti variano a seconda dei bandi, ma sono in genere essenziali: pulizia, vitto, beni di prima necessità (lenzuoli, vestiti ecc.), servizi di mediazione linguistica e culturale, una tessera di ricarica telefonica all’arrivo. Ai migranti spetta un pocket money di 2,50 euro al giorno, inoltre, come ci ha riferito un esperto del settore da noi interpellato, ricevono una quota mensile per l’abbigliamento che si aggirerebbe intorno a 30 euro, più una buonuscita fino a un max di 250 euro alla fine del percorso che varia da un minimo di 6 mesi a un anno. Il resto serve a pagare strutture, operatori e i costi indiretti.

 Approfondimento

Con decreto del Direttore Centrale del Dipartimento per le Libertà Civili e per l’immigrazione (prot. N.1990 del 6 febbraio 2018), presso il Ministero dell’Interno, si è disposto, a favore del Comune di Mugnano, di un contributo annuale di 747mila825mila euro, di cui al Decreto del Ministro dell’Interno del 10 agosto 2016, che disciplina le modalità di accesso da parte degli Enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per la predisposizione dei servizi di accoglienza per i richiedenti  e i beneficiari di protezione internazionale e per i titolari di permesso umanitario, nonché l’approvazione delle linee guide per il funzionamento del Sistema di Protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati (Sprar, poi Siproimi, dulcis in fundo SAI). Alla luce di quanto sopra, Il Comune di Mugnano ha presentato richiesta di finanziamento in partneriato  con l’ATS (Associazione Temporanea di Scopo) con le Cooperative sociali Lilliput e Cidis. Il finanziamento è stato riconosciuto e il servizio è stato assegnato, tramite gara, a Lilliput-Cidis dal 2018 al 2020. Nel contempo, è stata fatta richiesta di rinnovo per altri tre anni: con decreto del Ministero di ottobre 2020 si è disposto il rifinanziamento dall’1/01/2021 fino al 31-12-2023 per un importo annuale di 746mila825 euro (2milioni240mila475 euro per l’intero triennio).

La gestione del centro accoglienza è stata affidata all’ATI (Associazione temporanea di imprese) “Lilliput- Il Mirto”

La gara d’appalto, mediante procedura aperta, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo), per l’affidamento del servizio di accoglienza integrata per richiedenti asilo politico, è stata indetta con determina del 17 novembre 2020, a firma del responsabile del Settore Servizi Sociali, dott. Claudio Taraschi. Con determina 544 del 30 marzo 2021 è stata aggiudicata in via definitiva alla costituenda Cooperativa Lilliput (mandataria, presidente Giovanni Tagliaferri), con sede in via Mandracchio a Nazaret, 29 Napoli, “Il Mirto (mandante, presidente Alessia Marra) con sede a Mugnano di Napoli, via Carlo Rosselli I traversa n.3, unica partecipante.

In data 26 maggio 2021, è stata costituita l’Associazione Temporanea di Impresa tra le due società cooperative “Lilliput- Il Mirto”.

A settembre 2021, vista la fattura di 369mila678,37 euro (esente iva) inviata al Comune dalla Cooperativa Lilliput, ente capofila dell’ATI, è stato liquidato il primo acconto dei 746mila825 euro.  

SAI, ex-SIPROIMI ed ex-SPRAR: come cambia l’accoglienza (fonte Il Samaritano”



SAI, Sistema di accoglienza e integrazione, è l’acronimo che indica il nuovo sistema di accoglienza previsto dal D.L. 130/2020, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 ottobre 2020. Il SAI sostituisce il SIPROIMI, introdotto dal primo Decreto Sicurezza nel 2018, che a sua volta aveva rimpiazzato il modello SPRAR.
A queste modifiche nomenclative corrispondono diverse modalità di intendere l’accoglienza, che allargano o respingono le maglie dei possibili beneficiari.

Due diversi livelli di accoglienza

Il modello SAI tende a ricalcare quello degli SPRAR, Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati, reintroducendo la possibilità per i richiedenti asilo di accedere ai percorsi della seconda accoglienza, in un’ottica inclusiva e richiamando il precedente modello virtuoso di accoglienza. Con le modifiche apportate dal D.L. 113/2018, meglio noto come primo Decreto Sicurezza del 2018, lo SPRAR è diventato SIPROIMI, Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati, comportando l’esclusione dei richiedenti asilo.

L’art. 4 del D.L. 130/2020 che introduce il modello SAI, che pure intende riavvicinarsi al modello SPRAR, prevede due livelli differenziati di erogazione dei servizi:

  • primo livello, destinato ai richiedenti asilo cui sono destinati “prestazioni di accoglienza materiale, l’assistenza sanitaria, l’assistenza sociale e psicologica, la mediazione linguistico-culturale, la somministrazione di corsi di lingua italiana e i servizi di orientamento legale e al territorio”;
  • secondo livello, destinati ai titolari di protezione internazionale e “finalizzati all’integrazione, tra cui si comprendono, oltre quelli previsti al primo livello, l’orientamento al lavoro e la formazione professionale”.

 

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