Marano. Via Vicinale Santa Maria al Pigno, completati i lavori di realizzazione del collettore fognario: ora va asfaltata prima che frani di nuovo
Via Vicinale Santa Maria al Pigno: foto scattata ieri 19 ottobre 2021 |
I fondi sono stati reperiti a giugno scorso grazie all’impegno dell’ex
assessore Francesco Rea: contestualmente sono stati affidati anche i lavori
complementari di regimentazione delle acque meteoriche e di asfaltatura
Terminati i lavori per la realizzazione della condotta
fognaria in via Vicinale Santa Maria a Pigno (la strada senza uscita che inizia
all’incrocio con via Cupa dei Cani: da queste parti era prevista la mega
lottizzazione C14), ora va messa in sicurezza (totale e definitiva
regimentazione delle acque meteoriche) ed asfaltata, per evitare che, anche
quest’anno, con l’arrivo delle piogge, frani di nuovo, trascinando a valle
fango e detriti. Da dove sono stati attinti i soldi? Dal cospicuo ribasso d’asta
(circa 341mila euro) della gara per la messa in sicurezza dal rischio idraulico
di località San Marco, opera finanziata con fondi ministeriali per 1milione
di euro, i cui lavori sono già stati assegnati (ma non ancora iniziati) alla
CLEI Soc. coop. che ha praticato un ribasso del 38,889% sull’importo a base d’asta
di 810mila706,39 euro (oltre oneri per la sicurezza). Trattasi, dunque, di
lavori complementari che sono stati affidati sempre alla CLEI Soc. Cooperativa
(det. 306 del 9-06 2021, a firma dell’ex dirigente dell’Area Lavori pubblici,
arch. Elena Biagia Mucerino) per l’importo netto di 220mila euro (iva
inclusa al 10%), in quanto è stato applicato lo stesso ribasso del 38,889% (sull’importo
a base d’asta di 304mila902 euro) di quello praticato sui lavori di messa in
sicurezza dal rischio idraulico di
località San Marco. Ora manca solo la firma del contratto. Ricordiamo che sia i
lavori di messa in sicurezza di via Vicinale Santa Maria al Pigno (realizzazione
collettore fognario) che quelli di messa in sicurezza dal rischio idraulico (regimentazione
acque meteoriche) di località San Marco, son stati finanziati con una parte dei
4milioni di euro di fondi del Ministero dell’Interno, ottenuti con decreto
interministeriale del 30-12-2019 dall’ex amministrazione Visconti (terminata
anticipatamente per scioglimento del Consiglio comunale) per la messa in
sicurezza del territorio. Ecco perché si
è potuto procedere, come ci è stato riferito da un tecnico del Comune, all’affidamento
dei lavori complementari (regimentazione acque meteoriche e asfaltatura via
Vicinale) alla medesima impresa affidataria dell’appalto principale (messa in
sicurezza dal rischio idraulico di località San Marco).
Approfondimento lavori
di realizzazione del collettore fognario
Sfumati i 300 mila euro chiesti a Città Metropolitana
per la messa in sicurezza e il ripristino funzionale di via Vicinale Santa
Maria a Pigno, il Comune corse ai ripari, utilizzando 537mila euro dei
4 milioni di fondi del Ministero dell’Interno, ottenuti con decreto
interministeriale del 30-12-2019. La progettazione esecutiva, direzione e
coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione venne
affidata a Giovanni Paragliola, ingegnere si supporto tecnico presso il Comune
di Marano, Area Lavori pubblici, per un importo di 37mila695,53 euro (comprensivo
di CNPAIA, cassa nazionale previdenza e assistenza, per gli architetti e
ingegneri). Rup (Responsabile unico del procedimento), ing. Giovanni
Napoli, ex responsabile del settore Lavori Pubblici (ora responsabile del
settore Urbanistica), collaboratore al Rup, Domenico Iorio.
I lavori, invece, vennero affidati ad agosto 2020,
tramite gara d’appalto su Mepa (Mercato elettronico pubbliche amministrazioni)
alla soc. Sharon srls con sede in via Aniello Falcone, per un importo complessivo
di 364mila116,73 euro (iva inclusa), che praticò un ribasso
del 20,10% su un importo a base d’asta di 411mila273,42 euro. Tre le offerte
pervenute. L’economia d’asta, pari a 80mila284,23 euro, dopo apposita
delibera di indirizzo dell’ex esecutivo Visconti, venne utilizzata
per realizzare un pezzo di condotta fognaria non previsto nel progetto
originario, senza il quale sarebbe stato escluso dalla regimentazione delle
acque reflue l’ultimo edificio presente lungo il pendio
collinare.