Un
progressivo smantellamento dei servizi assistenziali destinati alle persone con
disturbi psichici: questo l’allarme e nel contempo l’accusa lanciata dalla Cgil
Campania che stigmatizza le scelte manageriali dell’ente. Le doglianze del
sindacato sono contenute in una missiva inviata al Dipartimento Salute Mentale
dell’Asl Napoli 2 Nord, alla Direzione generale della stessa azienda sanitaria,
al Prefetto di Napoli e alla Direzione generale Tutela della Salute della
Regione. La Cgil parla espressamente di «criticità assistenziale e
occupazionale nella branca della psichiatria» facendo in particolare
riferimento alla chiusura parziale o totale delle strutture residenziali e
centri diurni di Giugliano, Qualiano, Mugnano, Melito, Villaricca e, più di recente,
quella della Residenza Dedalo di Bacoli e del Sir Icaro di Pozzuoli.
«Con un’operazione
complessiva si sta smantellando tutto quanto nel corso dell’ultimo ventennio è
stato garantito dalla grande professionalità degli operatori – scrivono il
segretario regionale Cgil Nicola Ricci e il segretario regionale Fp Cgil
Alfredo Garzi Cosentino. Le scelte regionali, ribadiscono, in assenza di altre
attività paragonabili e sostitutive, creano un «disagio non quantificabile» a
pazienti e famiglie in zone complicate come quella flegrea e la provincia a
nord di Napoli. Senza dimenticare la ricaduta occupazionale: centri chiusi
significa anche personale senza più lavoro. Un dramma nel dramma.
Nella missiva la Cgil chiede
la convocazione «con urgenza» di un tavolo di confronto per la ricerca di
soluzioni che garantiscano la continuità del servizio, al fine di evitare un
vuoto assistenziale pesante e un «pesante abuso» su un territorio difficile.
Bianca Bianco, Fonte
Comunicare il Sociale