Aleida Guevara March figlia del rivoluzionario Ernesto Che Guevara in visita a Napoli, il sindaco De Magistris: “Ho più foto di tuo padre che di Mattarella”
A poco più di 53 anni dalla sua morte el Che
resta ancora l’emblema delle lotte per le libertà?
Circa cinquantaquattro anni fa (9 ottobre 1967) moriva in Bolivia Ernesto Che Guevara, più noto come el Che, ultimo rivoluzionario romantico e icona di una sinistra nostalgica: cosa rimane oggi della sua affascinante avventura? Jon Lee Anderson, il maggior biografo del rivoluzionario argentino, intervistato dal settimanale “il Venerdì di Repubblica, diede la seguente risposta:
“La popolarità di Che Guevara ha avuto i suoi andirivieni, le sue oscillazioni in questo mezzo secolo. Dopo la sua morte divenne una figura pop e un simbolo di rivolta in tutto il mondo fino all’inizio degli anni Ottanta. Negli anni Sessanta e Settanta era un cliché, in America il suo poster stava nei dormitori dei campus. Poi la sua fama si affievolì. Tornò in voga alla fine del secolo scorso quando venne recuperato il suo cadavere a Vallegrande, in Bolivia, e poi con l’inizio del boom turistico di Cuba e l’arrivo al potere di Ugo Chavez in Venezuela. Negli ultimi sei- sette anni è iniziata una nuova stagione di oblio ma credo che il Che, al di là dei coefficienti di vendita dei suoi gadget, sia ormai un archetipo universale come Icaro, e l’archetipo della ribellione e rimarrà il mito del guerrigliero universale per sempre”.
Al
di là del pensiero di ciascuno di noi sulla rivoluzione cheguevariana, per
cambiare i nostri territori la vera rivoluzione deve cominciare dentro di noi.