In esclusiva altre foto storiche di Calvizzano, il sindaco galantuomo Revenaz: fu molto amato dai cittadini
Grazie al lavoro certosino
dell’architetto Maria Luisa Sabatino, presidente della Pro loco “Calvizzano- Il
mio Paese”, le foto, nel periodo dell’amministrazione Granata, vennero
pubblicate sul sito del Comune: si erano, però, perse le tracce. Le ha
recuperate Emanuele Ferrillo, 15enne appassionato di storia locale, un ragazzo
molto preparato che frequenta la parrocchia San Giacomo
Revenaz si spense ad ottobre 2016, all’età
di 84 anni, Alfredo Revenaz, uno dei più grandi sindaci che hanno
governato Calvizzano dal dopoguerra a oggi ed esponente di punta della
lista civica “La Campana”. Per chi l’ha conosciuto resta il sindaco del fare,
ma soprattutto uomo di grande umanità. Insomma, un esempio per tutti. L’attuale
casa comunale di largo Caracciolo e il campo sportivo furono costruiti durante
il suo mandato di Primo cittadino che durò ben nove anni: dal 1964 al 1973.
Revenaz gettò anche le basi per la realizzazione dell’edificio di via Aldo Moro
che ospita la scuola media.
Verso la fine del 1992 il mensile
maranese IdeaCittà, che, all’epoca, si occupava anche delle vicende
dell’hinterland giuglianese, intervistò un campione di circa 200 cittadini
calvizzanesi, chiedendogli quale sindaco (dal dopoguerra al periodo del
sondaggio) avesse meglio governato il paese. Al primo posto si classificò
Revenaz, ma si piazzarono bene anche Antonio Sabatino e Luigi Ricciardiello.
Furono in molti ad invocare il suo ritorno, poiché in quel periodo la città
viveva un momento di alto degrado sociale, politico e culturale.
Con Revenaz mossero i primi passi in
politica l’avvocato Franco Sabatino, Paolo Agliata (consigliere comunale
e assessore per diversi anni), Raimondo D’Ambra (fratello del Generale D’Ambra),
Lorenzo Grasso (parente del consigliere comunale Lorenzo Grasso), Domenico
Sabatino (detto Mimì e Runat), padre di Salvatore Sabatino, attuale
responsabile del Settore finanziario del Comune di Calvizzano. Invece, l’ex
vice- segretario nazionale del Psi ai tempi di Craxi, Giulio Di Donato, che
iniziò la sua carriera politica proprio a Calvizzano, con Revenaz strinse
un accordo politico, che, però, si ruppe dopo poco tempo. Revenaz, dopo la sua
esperienza amministrativa, andò ad abitare a Napoli (zona Santa Lucia) ma
continuò ad esercitare la sua professione di medico dentista nello studio di
via Conte Mirabelli. E’ stato anche un eccellente odontoiatra, tant’è che
l’ordine dei medici gli consegnò una medaglia d’oro come segno di riconoscimento
della sua professionalità. Adesso lo studio di Calvizzano è condotto dall’unico
suo figlio, Bruno Revenaz, che non è mai voluto andar via dal posto dove suo
padre ha esercitato per tanti anni la professione di dentista.
“Sono molto dispiaciuta per la morte del
dottore Revenaz, scrisse la poetessa Lia Ricciardiello su facebook – un vero
gentiluomo d’altri tempi. Quando è stato sindaco di Calvizzano ero una
fanciulla, ma ricordo che fu un uomo politico eccezionale, generoso e sempre
disposto a rendere Calvizzano migliore, rimettendoci di tasca sua e non
approfittando mai della sua posizione di Primo cittadino”.
Revenaz, prima di morire, espresse la
volontà che il suo addio venisse celebrato nella sua amata Calvizzano, la città
a cui ha dedicato gran parte della sua vita.
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