Maggio 1992
E’ la prima volta che ci interessiamo di un pittore
che è già scomparso. Ma l’artista di cui ci occupiamo questa volta merita ben
di più di un necrologio o di un sintetico ricordo. Michele Mari, infatti, è
stato un pittore molto seguito e amato a Marano per le sue indubbie capacità
artistiche, ma anche perché era un uomo sensibile alle problematiche che hanno
investito la nostra città negli ultimi decenni. Lui se ne è fatto testimone
sottile e intrigante, lasciando in alcuni suoi quadri tracce di una memoria
storica che altrimenti sarebbe andata perduta. La sua prima mostra risale al
1956, dopo di che ha partecipato a numerose collettive riscuotendo sempre
unanimi consensi di critica e di pubblico. Ha, infatti, esposto al
provveditorato agli Studi di Napoli, al Palazzo delle esposizioni di Roma e al
Vomero conseguendo diplomi di merito, medaglie, coppe e premi ad ogni
occasione. Le sue opere figurano in collezioni private italiane e straniere:
alcune si trovano a Marano presso la casa comunale e nella parrocchia Spirito Santo.
Svariati i soggetti a lui cari: personaggi del mondo popolare, scugnizzi,
zingare, volti intensi di anonimi cittadini maranesi, e poi paesaggi, scene di
lavoro, squarci di una realtà quotidiana e tranquilla. Efficaci e suggestivi i
panorami di cittadine campane: Castelvolturno, Agropoli, San Marco di
Castellabate, Balvano in Lucania. Non mancano vedute di Marano, molte delle
quali rappresentano ormai l’unica testimonianza di oggetti, monumenti, paesaggi
barbaramente distrutti o devastati dall’incontenibile scempio edilizio operato
negli ultimi anni. Con nostalgia vediamo le “Cento cammarelle”, un antico
castello feudale che sorgeva nei pressi
del cimitero, prima di essere abbattuto per i soliti motivi e tra l’indifferenza
delle autorità. E ancora la lussureggiante pineta di Calvizzano, che ha
lasciato il posto a ben più fruttuosi palazzoni di cemento.
Ma il Mari era anche un abile scultore dal tocco
delicato, capace di dare ai volti che plasmava su bronzo e alabastrino un’espressività
estremamente realistica. La sua versatilità gli ha concesso anche di essere un
buon autore di canzoni e poesie.
Angela Mallardo
Ringraziamo il signor Giovanni Biondi,
titolare dell’Eliografia Biondi, pronipote
dell’artista Mari, buonanima, per le foto che ci ha inviato