LA POSSIBILE STRADA DA INTRAPRENDERE ( in risposta al magistrato Davigo )

 La grande lezione per tutti di Papa Francesco, la sua dichiarazione sulle Unioni-Civili, "gli omosessuali sono figli di Dio ed hanno diritto ad una famiglia".

Dall’opinionista Franco De Magistris riceviamo e pubblichiamo



Qui a Bologna (dove mi trovo per motivi familiari), poche settimane fa, si è tenuto l'annuale  appuntamento col Festival dei Francescani che aveva come motivo  ispiratore "l'economia gentile", con l'obbiettivo primario di rimettere al centro il rispetto sempre della persona umana nell'interessenza dei suoi bisogni. Infatti, non esiste peggiore povertà  di quella che priva di un'occupazione e della dignità  del lavoro. Non a caso, poco tempo prima, Papa Francesco, proprio ad Assisi ha  firmato la sua Enciclica "Fratelli tutti", nella quale sono tracciate nuove strade di ripartenza per uno sviluppo più' equo, inclusivo e sostenibile, ultima la grande lezione per tutti, la sua dichiarazione sulle Unioni-Civili, "gli omosessuali sono figli di Dio ed hanno diritto ad una famiglia".

 

Il Papa sostiene con estrema chiarezza che aiutare i poveri con il denaro dev'essere sempre un rimedio provvisorio per far fronte all'emergenza. Ma il vero obbiettivo dovrebbe essere sempre  quello di consentire loro una vita degna mediante il lavoro.

Da qui bisogna partire, questi suggerimenti saranno recepiti?

La classe politica sarà  capace di rendersi portatrice di Idee innovative?

Di fronte alle ataviche diseguaglianze sociali e territoriali, alla mortificazione di talenti femminili, all'illegalità dell'economia in nero, che la fanno da padrone nel nostro Mezzogiorno, di fronte ad una burocrazia spesso inefficiente e soffocante, bisogna essere capaci  di mettere in campo risorse ed esperienze che spesso non siamo  in grado di valorizzare. Napoli si potrebbe definire portatrice del diverso e possibilmente del nuovo "con un Occhio attento" nell'elaborare, praticare  e rigettare  scelte politicamente in controtendenza alle direttive nazionali, con le elezioni  del Sindaco della Città: Achille Lauro, quando imperversava la Democrazia Cristiana; Maurizio Valenzi prima e Antonio Bassalino dopo, quando predominava il centro-sinistra; nella seconda Repubblica con il giustizialista Luigi De Magistris, per poi arrivare   nelle ultime elezioni politiche nazionali con un suffragio superiore     al 50% a favore del Movimento 5Stelle che ha portato in Parlamento una moltitudine di giovani, privi di alcuna esperienza politica, nella convinzione di intraprendere la strada giusta.

Quella medesima piazza che in questi giorni la si definisce polveriera con atti, se pur condannabili, contro l'ordine pubblico, restano azioni contro decisioni prese affrettatamente e maldestramente dal Governatore "sceriffo" per altrui fini.

Dimostrando per l'ennesima volta, come NAPOLI, con le sue contraddizioni, per un verso, comunque resta una polveriera permanente con i napoletani capofila di quel vasto popolo meridionale che attende ancora giustizia di come fu fatta l'UNITA D'ITALIA, dei  soprusi ed espropri subiti.                                                                                  Resta una questione nazionale e solo il superamento di essa può' appianare le divergenze esistenti tra Nord e Sud del Paese. Puntare tutto sull'emergenza a discapito di un Progetto Integrato di uno Sviluppo Economico, privilegiando il LAVORO, resta una miopia dell'attuale gruppo dirigente che pensa solo a calcoli elettorali.

Gli orientamenti della Regione Campania sembra che vadano nella direzione opposta, riferendoci ai fondi PICS - programmi integrati città'sostenibili- privi di una loro programmazione come quella delle infrastrutture e più' in generale di uno sviluppo territoriale, perché' come spesso da me sostenuto ed evidenziato, la funzione dell'Ente Regione, da Ente di Legiferazione e di Programmazione si  è trasformata, di fatto, ad Ente di Gestione.

Medesimi limiti li riscontriamo a livello di Governo Nazionale in cui,   per sommi capi, si provveda ad interventi emergenziali e non ad un Progetto di Sviluppo Integrato del Paese che metta al centro il lavoro ed un riequilibrio delle zone piu' deboli.  Alla luce di questi limiti, e divisioni persistenti delle forze in campo, bisogna pensare ad una Maggioranza di Governo più  ampia possibile che faccia propria l'utilizzo dei Fondi Comunitari di qualsiasi forma ci pervengano con l'attuazione di Riforme di Struttura tra le quali quella della Pubblica Amministrazione con un riordino degli Enti periferici, da non escludere l'idea di Macroregioni, territori possibilmente omogenei.

 

Maggiormente il  Mezzogiorno, comunque  l'intero Paese attende cambiamenti, come  il Mondo intero, più  volte invocato  da Papa Bergoglio. Non si può, sull'altare del profitto immolare ogni valore alternativo, ispirato dalla Finanza Globalizzata e, non prevedere il superamento delle disuguaglianze e delle ingiustizie nel Mondo.

Coniugare sapere e coraggio è la strada che ci permette di rendere il Paese più efficiente alle tematiche dell'oggi, liberarci di scorie frenanti, correggere gli errori del passato, rendere l'Italia Unitaria non solo Politica ma di Popolo. La consequenziale crescita del Paese sia sotto il profilo economico che politico ci permetterà  di onorare al meglio gli eventuali debiti acquisiti e riconquistare quel ruolo da comprimario che ci è dovuto nel contesto Europeo.

I processi storici sono, in alcuni casi, raccontati pieni di errori, spesso lo storico per rendersi buono al regime cerca di occultare o ammorbidire gli eventi o le cause, non vengono menzionate nella loro realtà: l'uomo è l'artefice delle sue accelerazioni o dei suoi ritardi!

Con la Pandemia nulla sarà  come prima, se sappiamo cogliere il significato tutto sarà più' giusto, tollerante e aperto di prima.

Potrei essere indotto in errore, ad una deviazione, dopo aver citato i suggerimenti di Papa Francesco rivolti al Mondo, citare un giudizio   del cronista giudiziario -il crudele addio di Frank Cimmini a Davigo-      "il merito cioè  la colpa sta tutta in mani pulite, la più  grande presa per i fondelli della storia giudiziaria dove ci furono mille pesi e mille misure che godeva di buona stima (eufemismo) perché  gli editori a causa delle loro attività imprenditoriali erano tutti sotto lo schiaffo del mitico Pool - il manuale Cencelli che lo ha messo al vertice dell'ANM:   i magistrati si considerano i migliori  e dicono peste e corna  dei politici ma in realta' non vedono l'ora di emularli", artefici dei disastri procurati con "Tangentopoli" al Paese.                                                                 In effetti, a mio parere, calzano a pennello, se pur nei rispettivi ruoli, sia Bergoglio che Cimmini, sono accomunati dai medesimi obbiettivi, dimostrando un coraggio non comune: il  Prete-Gesuita, venuto dal "Mondo lontano", nominato Papa per superare i ritardi della Chiesa, dimostra essere un "giocante di amore, di misericordia, di umanità; il giornalista, voce libera come tante altre, con il suo girovagare tra le varie testate nazionali e la folta barba considerarlo capofila di quella corrente di pensiero,  " un giocante di coraggio contro i poteri forti,  gli editori del paese" che hanno cercato e cercano di condizionare gli orientamenti che spesso vanno contro gli interessi  dei tanti per cui i due soggetti sono accumunati da quella "intellighenzia italica" che ha caratterizzato il superamento dei momenti più' bui dell'Italia.

 

Il Paese Italia ha bisogno di scelte coraggiose che vanno nella direzione di attuare Riforme di Struttura a partire da quella Fiscale, della Magistratura e della Pubblica Amministrazione e per le difficoltà esistenti anche di un Governo possibilmente di Salute Pubblica, ampio e costruttivo o di una maggioranza larga, che sposi la causa di un reale cambiamento attraverso una progettualità  dove il fattore lavoro è una priorità  per l'intero Paese, utilizzando tutte quelle risorse che la Comunità  Europea ci mette a disposizione.

Necessita, altresì  di un contributo fattivo delle vecchie e delle nuove generazioni che vogliano effettivamente il cambiamento.

 

Di una classe politica portatrice di idee innovative che sappia coniugare sapere e coraggio!

 

Franco De Magistris

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