AFFARI DI FAMIGLIA (Fascismo e corruzione – seconda parte)

 


Dallo scrittore Enzo Salatiello riceviamo e pubblichiamo

Analizzeremmo ora gli affari della famiglia Mussolini, torna di nuovo fuori in modo prepotente il fratello Arnaldo. Il commissario alle Ferrovie Eduardo Torre, parla con Mussolini in una lettera a proposito della costruzione della tratto ferroviario Firenze-Bologna. Torre spiega che egli ha tentato di impedirne i lavori di realizzazione perché a suo avviso la ditta che doveva ancora aggiudicarsi l’appalto era già in stretti rapporti con il potere politico, ovvero con l’attore appaltante. Tutto questo agli occhi del Torre è corruzione. Dice ancora che poco dopo, arriva da lui un emissario di Arnaldo Mussolini con una missiva dove gli intima di non ostacolare i lavori perché da quest’appalto, il Mussolini (Arnaldo) ne ricaverà un provento di ben quindici milioni di lire! Tuttavia c’è anche chi si oppone a questo andazzo anche all’interno del loro ambito: Augusto Turati, segretario del Partito Nazionale fascista dal 1926 al 1930. Fornisce a Mussolini una doppia lista di gerarchi suddivisa per categorie, la prima è quella dei fessi e la seconda dei ladri. I cosiddetti fessi sono gli onesti e i secondi sono noti per le loro attività predatorie. Mussolini, farà eliminare dalla scena italiana Turati con l’accusa (falsa) di omosessualità. Turati sarà confinato a Rodi e non tornerà mai più alla vita pubblica. Il duce ha una figlia che rispecchia pienamente l’ingordigia del padre. Edda Mussolini Ciano. La violenza verbale, e comportamentale, i capricci, i vizi, specialmente quello del gioco d’azzardo, l’avidità, gli atteggiamenti sprezzanti e spicci fanno di questa donna una delle più detestate del tempo! Si dice che forse non è neanche figlia alla legittima moglie Rachele ma a Margherita Sarfatti. Sposata al ricchissimo e mediocre conte Ciano, formano una coppia ben integrata. Mentre il marito specula allegramente su acquisti a prezzi stracciati di intere caserme da demolire a Roma, lei conduce una vita all’insegna della dissolutezza e dello spreco di danaro non suo!

Il duce come si sa, ebbe numerose amanti, l’ultima, la giovane Claretta Petacci, ebbe da lui una specie di vitalizio stabile per alcuni anni fino all’epilogo di Piazzale Loreto dove anche lei finì fucilata. Duecentomila lire al mese!  Una somma che arrivava dai fondi dello Stato per mano del suo sottosegretario Guido Buffarini Guidi. Il duce finanziava anche le perdite di gioco della vorace figlia ma, questa, insaziabile e ingorda, odiava la Petacci non perchè gelosa del padre ma per la semplice ragione che vedeva come una pericolosa antagonista dell’arraffamento di soldi non guadagnati e sottratti allo Stato. L’odio di Edda cresce quando il padre finanzia anche il fratello di Claretta: Marcello, un faccendiere che si barcamena tra improbabili affari e imprese a perdere. Il marito di Edda, è uno speculatore senza ritegno, i tedeschi tramite l’acquisizione di dossier, accuseranno il conte di aver invaso l’Albania solo per sfruttare le miniere di quel Paese tramite società da lui detenute e per installare casini e bordelli per lucrarci sopra! Gente spregevole! Anche sulle guerre precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, come quella contro l’Etiopia, gli industriali si buttano famelici sull’affare e il lato più odioso, si faranno affari anche con i gas all’Iprite che massacreranno le popolazioni africane. Tra l’altro, Mussolini per finanziare l’impresa, vende alcuni pozzi petroliferi nel Kurdistan iracheno di proprietà dell’Agip agli americani! Una mossa più idiota non si poteva certo realizzare! Alla luce poi del fatto che la benzina per le operazioni in Etiopia la comprerà dagli stessi americani! Mossa degna di uno stratega militare che portò la nazione allo sfascio! Nell’ottobre del 1942, un agente segreto riferisce che una voce sparsa da qualcuno dice che Mussolini e Ciano stanno spostando soldi per cinque miliardi di lire! Probabilmente pensano già alla ritirata perché la guerra ha imboccato la via della disfatta. Anche la figlia Edda provvede al dopo. Secondo un’informativa riservata, avrebbe portato in Spagna milioni e gioielli, soldi trafugati chissà dove a danno della povera popolazione italiana che sta patendo le pene dell’inferno con fame, lutti e sofferenze di ogni genere. Anche da fonti vaticane arrivano voci sconcertanti: Mussolini, sempre nel 1942, avrebbe accreditato sul conto dello IOR (Istituto Opere Religiose) circa sessanta milioni con l’ordine di trasferirli negli USA! La notizia è sconcertante! Il duce porterebbe soldi nel Paese nemico con il qualche ci si sta ammazzando a vicenda! Soldi che salteranno fuori dopo la sua morte perché la banca vaticana l restituirà all’Italia consegnandoli a Ivanoe Bonomi capo del governo dell’Italia post bellica. Ma la vicenda più turpe e schifosa è il mercimonio di documenti salvacondotto venduti a carissimo prezzo ai cittadini di fede ed etnia ebraica italiani. Con le vergognose leggi razziali del 1938, si istituì una commissione che provvedeva al processo di arianizzazione di cittadini ebrei qualora le condizioni secondo quelle leggi lo permettessero. I gerarchi e i funzionari vessavano con richieste esorbitanti di soldi quelli che tentavano disperatamente di salvarsi dalla deportazione e dalla rovina. Un altro aspetto era quello di impossessarsi dei beni dei deportati ebrei. A tal proposito c’è una richiesta al duce che fa ribrezzo della sorella di Claretta Petacci, Miriam di San Servolo, come si faceva chiamare con il suo nome d’arte, un’attricetta di infime capacità, chiese al dittatore di girare a suo marito intestandogliela, un’azienda tolta a un cittadino ebreo deportato. Questo è il livello morale di quell’Italia, questo lo squallore etico che una banda di famelici razzisti e malfattori misero in atto con a capo il loro degno condottiero precipitando l’Italia nella rovina, nella catastrofe economica e politica, condannandola al destino di Paese occupato e dominato da potenze straniere! Questo fu il Fascismo. Altro che onesti e retti servitori dello Stato. In tutto questo non bisogna dimenticare le colpe gravissime e determinanti di una casa reale arraffatrice di soldi e troni altrui che è scappata via con la cassa del maltolto dopo la disfatta abbandonando al suo destino un popolo stremato, affamato e pieno di lutti!

Enzo Salatiello

 


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