Spazio autogestito gratis. Calvizzano al voto, l’avvocato Fabio Felaco candidato nella lista “Vinciamo per Calvizzano con Santopaolo sindaco”: “siamo uomini liberi con tanta voglia di cambiare il nostro paese”
Felaco, persona preparata, ma soprattutto squisita nel coltivare i rapporti
interpersonali, sempre con il sorriso sulla bocca e disponibile al dialogo (a differenza
di tantissimi e navigati politici locali sa curare egregiamente i
rapporti con la stampa), aveva iniziato giovanissimo il suo approccio con la
politica: nel 2008 si candidò con Granata, risultando, con 138 voti, il terzo
dei non eletti, ma Salatiello, all’epoca alleato di Granata, provvide piazzarlo
nel consiglio di amministrazione del Consorzio cimiteriale Mugnano-Calvizzano
dove ricoprì il ruolo di vice-presidente (in quel periodo si percepiva una
indennità mensile di poco superiore ai 700 euro lordi, oggi, invece, la carica
viene espletata senza alcun compenso); nel 2009 assurse al ruolo di
segretario cittadino dell’Udc e, nel 2013, fu uno dei 39 delegati
comunali del Pdl, nominati il 28 giugno dello stesso anno da Luigi Cesaro
(all’epoca coordinatore provinciale del Popolo della Libertà napoletano),
d’intesa con il coordinatore regionale, Nitto Palma. In pratica, Felaco, in
quel periodo svolse le funzioni di commissario cittadino, con il compito di
traghettare il partito fino alla fase congressuale, durante la quale furono
eletti i componenti del direttivo e il segretario.
“A breve – dichiarò Felaco al nostro blog – organizzeremo una
manifestazione a Calvizzano, dove interverranno anche Luigi Cesaro e Nitto
Palma: sarà l’occasione buona per presentare alla città la nuova sede del Pdl”.
Non se ne fece più nulla. Poi l’elezione di Salatiello a sindaco. A Felaco
gli furono affidati diversi incarichi legali, tra cui quello di curare la
transazione con Telecom, facendo risparmiare al Comune fior di quattrini,
inoltre venne delegato dal sindaco alla trattativa per il mantenimento
dell’Ufficio del Giudice di Pace di Marano. Da allora non si è visto e sentito
più.
Ricordiamo che Felaco, da giovane segretario cittadino dell’Udc, ebbe
il coraggio (anche se qualcuno parlò di farsa) di sospendere dal partito i
consiglieri comunali dell’epoca, Giuseppe Salatiello, Antonio Martiello e la
buonanima di Cristofaro Agliata , perché presero posizioni unilaterali, senza
averle concordate con il partito. Nella serata di lunedì 28 dicembre 2009,
infatti, i tre iscritti al partito di Casini si videro recapitare l’atto di
sospensione, dopo un’accesa riunione avvenuta all’interno della sede di Corso
Mirabelli.
La decisione scaturì dopo che Salatiello invitò, attraverso una lettera
protocollata al Comune, il sindaco dell’epoca Granata a revocare la delega di
assessore ad Antonio Sequino, anche lui, in quel periodo, iscritto al partito
di Casini. Granata agì subito, senza pensarci due volte.
Così Sequino, decise di formare insieme a Cavallo e D’Ambra un nuovo gruppo
politico, mettendo in imbarazzo lo stesso Felaco, che, però, pur ritenendo che
il gesto di Sequino fosse più grave di quello compiuto dai tre consiglieri
comunali, non lo sospese dal partito.
Insomma, lo spirito d’intraprendenza non gli è mai mancato.
Ecco un’intervista che Fabio Felaco concesse, nel 2008, al nostro blog, da
candidato della Lista Calvizzano Democratica, capeggiata dal candidato sindaco
dell’epoca Giuseppe Granata
Dottor Felaco, lei, al contrario di tanti giovani che non vogliono nemmeno
sentir nominare la parola politica, ha scelto l’impegno diretto, candidandosi
alle amministrative del 13-14 aprile. Da cosa è scaturita questa sua decisione?
“Ho notato che, negli ultimi anni, i giovani si allontanano dalla politica,
in quanto non riesce a dare risposte concrete ai problemi reali. Si parla tanto
di dare spazio ai giovani, ma, poi, si tesse affinché questi non abbiano voce.
Da qui la mia decisione di candidarmi: in qualità di giovane ho il dovere
morale di battermi affinché le nostre opinioni, i nostri problemi possano
essere vagliati seriamente dagli organi istituzionali che ci rappresentano”.
Come mai ha deciso di candidarsi con Granata?
“La mia adesione al programma è stata data circa due anni or sono: ho
scelto il progetto rappresentato dalla lista Granata, in quanto ritengo che sia
quello che ha come obiettivo primario lo sviluppo socio-economico del paese”.
Chi è il politico locale che stima di più?
“Obiettivamente bisogna dire che un politico, in quanto tale, dovrebbe
avere quantomeno alcune doti caratteriali fondamentali: una buona leadership,
un marcato carisma (forse la dote più importante), una capacità di mediazione,
soprattutto in momenti di particolare difficoltà; caratteristiche che, nel caso
vincessimo, dovranno palesarsi tra i leaders che compongono la compagine nella
quale mi trovo candidato”.
Che voto dà all’attuale amministrazione Pirozzi e come lo giustifica?
“Insufficiente. Questa è un’amministrazione demagogica, piena di falsi
moralisti e che ha espresso solo una politica di facciata: ci ha presi in giro,
facendoci credere che il piano urbanistico, ex piano regolatore generale, fosse
già stato approvato, invece si trattava solo di una proposta tecnicamente non
fattibile, quantomeno in questa consiliatura. Inoltre, l’amministrazione
Pirozzi, indebitandosi fino al collo, ha prosciugato le casse comunali.
Insomma, volendo sintetizzare, si tratta di un’amministrazione che ha fatto del
raggiro il suo baluardo”.
Come immagina la Calvizzano del futuro?
“Dovrà essere una Calvizzano libera dai pregiudizi, dalle incertezze,
dall’indifferenza: dovrà essere un paese che possa competere con le altre
realtà comprensoriali, senza essere esclusa dagli appuntamenti più importanti
che nel futuro ci aspettano”.
Sembra che queste aspettative, a nostro avviso, non si siano
per niente verificate.
Felaco, ad aprile scorso, durante l’emergenza Covid-19, fece un grande
gesto di solidarietà: per consentire anche agli alunni meno fortunati di poter
accedere alla didattica a distanza, donò 15 sim card alla scuola per poter far
funzionare altrettanti smartphone devoluti dall’imprenditore solidale Bruno
Cesaro.