E’ forte il tentativo di qualche vile di
espormi al pubblico ludibrio
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Fonte il benecomune |
Ci risiamo. Ogni qualvolta un mio articolo non è
gradito a qualche novello moralizzatore,
che alla critica costruttiva e ai chiarimenti, preferisce l’offesa, parte il “linciaggio”
mediatico, per fortuna solo su determinati social, dove il controllo e la
moderazione del dibattito sono diventati una sorta di participio passato,
qualcosa che c’era e che oggi non c’è più. La cosa peggiore è che gli “avvoltoi”
da tastiera in agguato, subito trovano terreno fertile per dare manforte, al
pseudo “eroe” di turno, riempendolo di like (il male minore, anche se una persona di specchiata
moralità non dovrebbe gradire le umiliazioni) o amplificando le offese. Vampiri assetati di “sangue”
da succhiare, ai quali si associano mezze cartucce, quaquaraquà, politicanti da
4 soldi, leoni di carta e ochette spennate. Basta. Non vi darò più la
possibilità di sfogare liberamente i vostri istinti repressi, solo perché un
articolo non è andato a genio a qualcuno: su circa 200 al mese, duemila annui, tra
cui inchieste e reportage, può capitare anche di commettere qualche errore, siamo
esseri umani. Mi dispiace per tutte quelle persone serie che leggono i miei
articoli esclusivamente attraverso qualche social, ma c’è rimedio: da oggi in
poi, se vogliono continuare a essere informati sui fatti di Calvizzano devono
scegliere altri percorsi mediatici. Lavoro alla tastiera circa 12 ore al
giorno, pure di sabato e di domenica, per informare e stare vicino ai lettori anche
in questo periodo particolare della nostra esistenza, senza compensi, nonostante
tutto non chiedo elogi e “carezze”, mi rendo conto che è impossibile per uno
che svolge un ruolo scomodo, ma pretendo rispetto.
Mi.Ro.