La speculazione ai tempi del Coronavirus: mascherine vendute a peso d’oro




Gli “sciacalli” delle mascherine stanno facendo affari d’oro, approfittando del fatto che non se ne trovano. Mentre il coronavirus continua a seminare panico e psicosi tra la gente, mentre i volontari si fanno in quattro per tendere una mano a chi in questo periodo ha perso quel poco di lavoro che aveva, c’è chi continua a speculare sull’epidemia. Prodotti disinfettanti, tipo amuchina per intenderci, e mascherine vengono vendute a prezzi esorbitanti e fuori ogni logica di mercato. Un esempio su tutti. Seguiteci bene. Il Comune di Calvizzano, per tutelare la salute di tutti i dipendenti, tramite MEPA (Mercato elettronico pubbliche amministrazioni) ha commissionato alla soc. STC Srl di Palermo l’acquisto di guanti di lattice monouso  e 1500 mascherine: 500 di tipo FFP1, 500 FFP2  e 500 FFP3 (i numeri ce li ha forniti il capo dell’Ufficio Lavori Pubblici, ing. Lorenzo Tammaro), per una spesa complessiva di 927  euro, comprensiva di iva al 22%. Senza voler contare i guanti, se dividiamo 927 euro per 1500 (il numero di mascherine), vengono a costare circa 60 centesimi di euro cadauna. E non abbiamo tenuto conto che la FFP1 costa meno delle altre due, poiché non protegge dal virus, ma solo da polveri atossiche e non fibrogene. Viene usata nel settore edile o alimentare. Ebbene una quindicina di giorni 15  fa un signore di Calvizzano ha comprato in farmacia due mascherine FFP1 (che non proteggono affatto dal coronavirus, contrariamente alle FFP2 e FFP3), per lui e per sua moglie,  al modico prezzo di 12 euro cadauna per un totale di 24 euro.  Ci ha mostrato lo scontrino. 



Visualizzazioni della settimana