Coronavirus, il governo stanzia 4,7 miliardi per aiutare chi è in difficoltà": il provvedimento è mirato a dare la possibilità a tutti i cittadini bisognosi di acquistare generi alimentari. All’erogazione provvedono i Servizi sociali comunali
Bonus di
300-400 euro a famiglia. Ancora non sono note le somme ripartite ai singoli Comuni
Come avverrà l'assegnazione
dei fondi a cui provvedono i Servizi sociali comunali
Il governo anticipa i
4,3 miliardi del fondo di solidarietà ai Comuni previsti a maggio, e aggiunge,
tramite un'ordinanza della protezione civile, un bonus di 400 milioni, sempre
da destinare a tutti i comuni italiani, da distribuire alle persone in
difficoltà a reperire i beni di prima necessità in questa emergenza
coronavirus.
"La quota del fondo assegnato a
ciascun Comune sarà gestita ed erogata dal Comune medesimo, privilegiando i
criteri di prossimità e sussidiarietà".
"Il riparto di tali risorse aggiuntive sarà basato su criteri nuovi, calibrati per l'esigenza eccezionale, quali i principi del minor reddito pro capite (50-66%) e del numero di abitanti (33-50%) - criteri concordati con l'ANCI (da valutare l'introduzione tra i criteri di riparto dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) calcolato dall'ISTAT - ultimo dato disponibile aggiornato però al censimento del 2011).
Inoltre viene stabilito che "le risorse ricevute da ciascun Comune per la solidarietà alimentare saranno destinate, con un vaglio preventivo molto semplificato e flessibile (evitando requisiti rigidi) da parte dei servizi sociali comunali, a tutti coloro che versano in situazione di necessità alimentare". "Tali risorse dedicate potranno essere rafforzate da ciascun comune (o dall'ANCI, con un riparto pro quota in base alle esigenze) con donazioni defiscalizzate di generi alimentari o di buoni d'acquisto o buoni sconto da parte di privati, di produttori, dei distributori".
"Il riparto di tali risorse aggiuntive sarà basato su criteri nuovi, calibrati per l'esigenza eccezionale, quali i principi del minor reddito pro capite (50-66%) e del numero di abitanti (33-50%) - criteri concordati con l'ANCI (da valutare l'introduzione tra i criteri di riparto dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) calcolato dall'ISTAT - ultimo dato disponibile aggiornato però al censimento del 2011).
Inoltre viene stabilito che "le risorse ricevute da ciascun Comune per la solidarietà alimentare saranno destinate, con un vaglio preventivo molto semplificato e flessibile (evitando requisiti rigidi) da parte dei servizi sociali comunali, a tutti coloro che versano in situazione di necessità alimentare". "Tali risorse dedicate potranno essere rafforzate da ciascun comune (o dall'ANCI, con un riparto pro quota in base alle esigenze) con donazioni defiscalizzate di generi alimentari o di buoni d'acquisto o buoni sconto da parte di privati, di produttori, dei distributori".
Le somme previste dal
Dpcm
Il 66% del FSC viene erogato sulla base delle
regole del Dpcm in corso di pubblicazione; 400 mln con criteri nuovi
specificati nell'ordinanze della protezione civile (mix tra reddito pro capite,
popolazione e indicatori ISTAT); reintegro dei 400 milioni sul FSC con il DL
(tra 10-15 giorni); il 33% del FSC viene erogato successivamente sulla base
delle regole del Dpcm in corso di pubblicazione.