Lo dichiarò in un’intervista
al quotidiano “Il Mattino” il presidente dell’Anci (Associazione nazionale
comuni italiani) Antonio Decaro, sindaco di Ba
Palazzo a fianco la sede del Municipio |
Nel Meridione ci sono circa 250mila
stabili a rischio crollo: cosa può fare un sindaco in casi del genere?
“Possono fare pochissimo – dichiarò il
presidente Anci Decaro, al cronista de “Il Mattino”, che lo intervistò qualche
anno fa -. Soltanto il puntellamento a seguito di una perizia di un esperto,
anticipando i costi dei lavori e prendendo i soldi dalle casse comunali. In
teoria, dopo dovremmo rivalerci sui
proprietari, ma se sono all’estero o se ci sono tanti eredi, non riusciamo neppure
a rintracciarli”.
Il Comune non può intervenire sulla
manutenzione o sul consolidamento degli stabili, ma solo puntellare e segnalare
i rischi.
“Se ci spingessimo più avanti – continuò Decaro – rischieremo il
danno erariale e pure di essere denunciati per violazione del domicilio. Per
muoverci facciamo sempre delle ordinanze. Conosco sindaci che hanno avuto
problemi anche per fare bonifica dal punto di vista igienico sanitario. I miei
dirigenti sono arrivati al punto che prima di mandare gli addetti per pulire,
chiedono a chi abita in zona denunce circostanziate sullo stato di degrado e di
sporcizia per avere le spalle coperte”.
E’ un problema anche di soldi?
“In parte sì, perché puntellare un
edificio può costare per un piano tra i 2 e i 3mila euro, ma anche 50mila se è
più alto. In teoria i soldi, almeno nelle zone sismiche, ci sarebbero. C’è il
fondo nazionale per il consolidamento delle zone sismiche. Peccato che è
complicato da attivare: la procedura è lunga e farraginosa, il rimborso arriva
dopo la spesa”.
I palazzi degradati in alcuni casi
sono mine vaganti quando attaccati a stabili sani e abitati. Queste strutture
vengono abbandonate spesso per questioni ereditarie, quando i proprietari all’interno
della famiglia sono molteplici e magari vivono all’estero. Così nessuno si
occupa della manutenzione. Poi basta un’infiltrazione e cominciano a diventare
pericolosi anche dal punto di vista statico. A Calvizzano ce ne sono diversi in
queste condizioni.