Immagini che si commentano da sole. Ormai
le nostre denunce (le uniche) contano ben poco, ma per dovere di cronaca
dobbiamo continuare a raccontare la decadenza del nostro territorio
Testimonianza storica
Il monumento ai caduti di tutte le
guerre, datato 1934, rappresenta sicuramente uno spicchio di storia della
nostra città. Esso ingloba, in un recinto, un cannone sottratto agli austriaci
in ritirata, nella rotta che portò l’esercito italiano alla vittoria nel
novembre 1918. Armando Diaz, artefice di quella splendida pagina di valore dei
nostri soldati, donò personalmente quella preda bellica, quando era ministro
della Guerra, al podestà Domenico Mirabelli, in virtù anche di una parentela
diretta con questi da parte della moglie, Sarah De Rosa Mirabelli, appunto. La
donna lo aveva portato a visitare il nostro borgo e il Duca della Vittoria, al
quale è intitolato l’edificio della nostra scuola elementare, veniva spesso con
la sua famiglia a Calvizzano, durante l’estate, a trascorrere dei periodi di
vacanza.
E così, il cannone, dopo essere stato
conservato per qualche tempo nel cortile di Palazzo Mirabelli e poi nel
deposito del Comune, fu sistemato, in virtù di un progetto unanimemente
auspicato dalla popolazione, nel luogo in cui si trova attualmente, e cioè
piazza Umberto I.