Una grande tela salta agli occhi nella chiesa dello
Spirito Santo di Marano, collocata su di un altare della navata destra. E’ del
pittore napoletano Lello Masucci: venne commissionata, nel 1989, dal notaio
Salvatore Sica (buonanima) in memoria del padre, il senatore Amedeo, morto a
Napoli nel maggio del ’75. L’8 maggio del 1989, in occasione della supplica
alla Madonna del Rosario di Pompei, venne celebrata la donazione “ufficiale”
del dipinto al cospetto della famiglia Sica al completo, del marchese de
Goyzueta di Toverana parente dei Sica ed
estimatore della pittura d Masucci, dei membri dell’epoca del comitato Spirito
Santo e di un’assemblea di fedeli foltissima e di partecipanti. La tela, che
venne realizzata nel tempo record di soli nove giorni, rappresenta la Madonna
del Rosario sovrastata dalla colomba dello Spirito Santo; sullo sfondo si riconosce
la sagoma del mausoleo Ciaurro e ai piedi della Vergine un santo identificato
in San Castrese, patrono della città, a confermare un evidente riferimento alla
simbologia maranese. Il quadro, realizzato con pittura acrilica (tempera e
acquerello), è cromaticamente molto intenso, quasi aggressivo se confrontato
con le tonalità tenui dei colori della chiesa.
“Le soluzioni cromatiche – spiegò l’autore
della tela alla giornalista Angela Mallardo, redattrice dell’articolo – non sono
casuali, ma volute. I bianchi, gli azzurri, i gialli accesi sono in definitiva
colori mediterranei, tipici della nostra realtà: il mare, il sole, il cielo…Inoltre
avrebbe rappresentato un controsenso voler usare colori copiati dalle opere
antiche; sarebbe stata una sterile imitazione delle soluzioni cromatiche dei
pittori classici. Invece questo, sebbene inserito in un contesto antico, è un
quadro del 1989 che, necessariamente figurativo, non disdegna le tecniche e i
materiali più attuali”.
Lello Masucci, infatti, all’epoca trentaseienne
pittore autodidatta, ha cominciato dipingendo un genere classico, figurativo,
per poi approdare a una pittura più informale ed astratta, la pittura
concettuale.