Marano. Agli inizi del 2000 invece il binomio Asl-Comune funzionò alla perfezione: Ospedale veterinario e Distretto sanitario di via Falcone, altre due opere realizzate dall’ex amministrazione Bertini
Agli inizi
del 2000, la collettività
beneficiò di servizi di primaria importanza: oltre al Distretto e all’Ospedale
veterinario, furono istituiti il Pasut e la macchina medicale con defibrillatore,
diversi anni dopo cancellati
Quando le istituzioni
lavorano in perfetta sintonia, nascono progetti e strutture che rendono un
territorio competitivo e offrono alla collettività servizi di primaria
importanza. Il binomio Asl-Comune fu l’esempio più evidente: tra la fine degli
anni ’90 e gli inizi del Duemila, in pochi anni Marano ebbe un Distretto
sanitario che funzionava benissimo (è stato diretto per diversi anni dal dottor
Gaetano Orlando); il Psaut (postazione di servizio assistenza urgenza
territoriale) che ha salvato parecchie vite umane, ma venne chiuso
definitivamente; il 118, una macchina medicale attrezzata con defibrillatore in
zona San Rocco, un ospedale per cani e gatti randagi, un punto di eccellenza
unico in Italia. La struttura, voluta fortemente dall’ex sindaco Bertini, sorge
su un’area di 1200 metri quadrati in via Padreterno. Costò 400 milioni di
vecchie lire (tutti a carico del Comune) ed è dotata di sala operatoria, sala
per la radiologia, diversi box e funziona anche come punto di registrazione per
l’anagrafe canina. Attrezzature mediche e personale sono forniti dall’ASL. Il
Comune di Marano, all’epoca venne additato come esempio in tutt’Italia per come
stava cercando di risolvere il fenomeno del randagismo: l’allora sindaco venne
invitato in diverse città e perfino dall’università La Sapienza di Roma, per
discutere del progetto che fu preso a riferimento per la legge regionale che
stava per essere varata. Questi sono fatti, non opinioni.