La mission mai tradita di “calvizzanoweb”: anche nel 2020 il nostro obiettivo sarà quello di contribuire a costruire una città migliore
“Io ho un concetto etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di
verità, impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità,
accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei
servizi sociali, sollecita la costante attuazione della giustizia, impone ai
politici il buon governo. Se un giornale non è capace di questo si fa carico di
vite umane. Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, della
verità si porta sulla coscienza tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le
sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze, che non è stato
capace di combattere”.
Giuseppe Fava
Editoriale del “Giornale del sud”, 1981
Editoriale del “Giornale del sud”, 1981
Forse non tutti si sono
resi conto che avere una piazza di dialogo virtuale, di scambio di idee, di
dibattito a trecentosessanta gradi su tutte le questioni politico-sociali e
civili, fa sicuramente crescere il livello di una comunità, nel caso specifico
di Calvizzano, dove la cultura da sempre annaspa. Calvizzano, a differenza di
altri paesi viciniori, non ha un luogo dove poter fare cultura, non ha una sede
pubblica (tranne la sala consiliare) dove si possano svolgere dibattiti e
conferenze, insomma non ha niente. Il nostro scopo, dunque, oltre a quello di informare (su Calvizzano non lo fa nessuna testata), resta sempre quello di fungere da
sprono alla classe politico-amministrativa (tra maggio e giugno ne avremo una nuova, dopo 18 mesi di commissariamento), per invertire il trend negativo nel campo
dell’organizzazione di iniziative socio-culturali, ma anche quello di continuare
a macinare proposte, proprio per svegliare dal torpore sia i politici che la
cosiddetta intellighenzia locale, da troppi anni in letargo. L’obiettivo resta
sempre quello di fornire agli utenti di Calvizzano un servizio e, al tempo
stesso, di continuare a essere un mezzo per trasformare in vere e proprie
comunità luoghi troppo spesso relegati a dormitori e senza identità. Insomma,
puntiamo ad avere un paese migliore in tutti i sensi, per noi ma, soprattutto,
per le nuove generazioni o meglio per la Calvizzano che gli andremo a
consegnare.