Marano, “Stop alle lottizzazioni”: in un’interrogazione del 2006 la richiesta Campanile, all’epoca consigliere comunale, oggi sovraordinato

Nicola Campanile
“Ormai dalle nostre parti si costruiscono solo case e discariche”, dichiarò il candidato sindaco, proposto da Bertini alle amministrative del 2006 vinte al primo turno da Salvatore Perrotta

A ottobre 2006 la questione urbanistica fece prepotentemente il suo ingresso in aula consiliare grazie a un’interrogazione presentata dall’allora consigliere di opposizione Nicola Campanile, eletto con la lista dei Comunisti italiani dell’ex sindaco Bertini.
Cosa facciamo delle lottizzazioni previste dal vecchio Prg (ancora in vigore, Ndr) – chiese Campanile – comprese quelle commissariate? Le blocchiamo? Questo è un punto molto importante, perché Marano (come Mugnano e Villaricca) scoppia di case e di persone, per cui credo sia più importante intervenire prima sui servizi, per migliorare la qualità della vita dei residenti, poi analizzare se si possono costruire nuove case. Ormai dalle nostre parti  si costruiscono solo case e discariche che hanno completamente stravolto la vocazione territoriale”.
L’interrogazione di Campanile continuò ad affrontare il punto, ricordando: “Nel mio programma politico c’era scritto chiaramente di fermare le lottizzazioni, come le ha fermate Bertini. Pertanto la mia proposta  rimane quella di fermarle. Con questo non voglio dire che bisogna paralizzare tutto: insomma, fermarle per poi ragionare tutti insieme, maggioranza e minoranza, nell’ambito della redazione del nuovo Puc”.
In sostanza ritornò il problema di sempre. Dal momento che è in vigore un Piano regolatore generale considerato ampiamente superato e visto che bisogna, con la nuova normativa, andare verso la redazione di un Piano urbanistico comunale nuovo di zecca, che cosa si fa nel frattempo? Cosa succede di tutte le licenze e le lottizzazioni previste dal Prg vigente? Si approvano o si sospendono?
Campanile ricordò, nella sua interrogazione, che il suo programma prevedeva la sospensione di tutto, dichiarandosi in continuità con la gestione Bertini. In realtà, durante la gestione Bertini il blocco totale non ci fu. E l’assessore all’Urbanistica dell’epoca Biagio Sgariglia, che rivestì la stessa carica per dieci anni nella giunta Bertini, non ebbe difficoltà a ricordarlo.
Gli obiettivi di questa amministrazione (quella del sindaco Salvatore Perrotta, ndr) – rispose Sgariglia – non si discostano di un millimetro da quelli approvati dalla precedente amministrazione, cioè da Bertini, poco prima che terminasse il suo mandato. I processi urbanistici non vanno demonizzati, anzi vanno affrontati a viso aperto e governati, per cercare di portare quanti più servizi. Parimenti non vanno demonizzati anche i diritti acquisiti (come quelli edificatori). Insomma, costruire  ma non martoriare la città. Chi avrà maturato dei diritti potrà anche costruire, ma dovrà rimodulare  volumi e superfici, per dare più spazio a servizi e infrastrutture. Questa era la posizione della vecchia amministrazione e questa è la posizione della nuova. Comunque, solo con l’adozione di un nuovo Puc sarà possibile fissare i paletti a tutti i processi in corso: spero che si trovino fondi in bilancio per poter incaricare, entro fine anno, i tecnici che dovranno redigere il nuovo piano urbanistico”.
Di anni ne sono passati tredici e i tecnici non sono stati ancora nominati. L’interrogativo posto all’epoca da Campanile, che comunque non tornò più sulla questione, resta. Intanto, lunedì prossimo in Consiglio comunale si ritorna a parlare di C17.    

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