Il principio della rana bollita e la perdita di valori



Nella giornata delle elezioni europee mi trovano nel corridoio del seggio di Calvizzano (scuola Media M. Polo) al secondo piano; alla parete era affisso questo cartellone (prima foto), ho letto il “principio della rana bollita” di Chomsky che trascrivo perché sia più leggibile, poi mi è bastato girarmi e guardando dalla finestra  ho visto quello che la seconda foto documenta ed ho avuto un sussulto… ad ognuno le proprie conclusioni.

Tensostruttura vandalizzata media Polo
Il principio della “rana bollita” è utilizzato dal filosofo Noam Chomsky per descrivere le Società e i Popoli, che, adattandosi passivamente al degrado, alle vessazioni, alla scomparsa dei valori e dell’etica, accettano, di fatto, la deriva. Questo principio è spiegato dalla capacità di adattamento tipica anche dell’uomo che può indurlo ad accettare passivamente l’esistente, per quanto drammatico, piuttosto che a tentare di cambiarlo.
Fondamentalmente la paura più grande che la rana si trova a dover affrontare è quella del cambiamento: inevitabilmente per saltare fuori dall’acqua dovrebbe anche cambiare la sua situazione e questo la spaventa molto di più dell’acqua che si sta scaldando.
Gennaro Gb Ricciardiello

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