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Quando venticinque anni
fa ebbi tra le mani “Il giovane Holden” notai che c’era un errore di stampa:
non c’era numerazione che ne segnasse l’appartenenza alla collana che “Repubblica” curava, non c’era altro che
il titolo in uno spazio bianco e basta. Mi precipitai a chiamare il numero
verde di assistenza e il signore dall’altro lato, con molto garbo mi spiegò che
ero appena entrato nel mondo fantastico e geniale di J. D. Salinger! Autore
originale e fuori da qualsiasi schema che non teme confronti tra la vasta
scelta del periodo d’oro americano come quello della “Beat generation”. Il libro, lo lessi e va letto ogni dieci anni, a
vent’anni capisci certe cose, a quaranta, altre. Oggi lo voglio rileggere anche
se lo conosco bene. Il romanzo è incastonato tra le uscite più famose dei
capolavori di quel tempo in America, successi di Elvis Presley, di poeti del
calibro di Jack Kerouach, Allen Ginsberg e tanti altri. È questo anche il
periodo di “Gioventù bruciata”.
Infatti il giovane Holden, sedicenne, sta per bruciare la sua di gioventù. È
appena stato espulso dal college per non aver sostenuto gli esami. Non lo dice
ai genitori, appartenenti a un altro mondo, quello dei suoi professori, di
altri personaggi del libro che seppur di poco più grandi di lui sembrano
appartenere a sistemi esistenziali alieni e a lui estranei. Queste figure, sono
semplicemente o di altre generazioni o cresciute. Lui non vuole o non sa
crescere. Va a salutare un suo vecchio professore ma questi, lo redarguisce
duramente deludendolo, dal momento che lo stimava molto. Si abbandona al
vagabondaggio e all’alcool. Dopo aver lasciato la scuola, non informa i
genitori del suo fallimento e della sua presenza in città dove vive la sua
famiglia, Qui incontra Carl, un suo
compagno di scuola di poco più grande, egli ne ricorda le futili passioni ma
Carl è cambiato, delude Holden che non lo riconosce più. Il suo amico gli
consiglia l’analisi. Egli è intrappolato
tra gli affetti familiari in uno schema sinottico tra due elementi chiave, il
fratellino morto qualche anno prima e la sua adorata sorellina che rappresenta
anch’ella il futuro che Holden non vuol vedere. Lo scontro continuo con una
realtà degradante risulta imbarazzante, tra locali equivoci e motel di infima
qualità. Una prostituta gli truffa dei soldi. La sua inquietudine cresce sempre
più. Egli chiama una sua amica d’infanzia, Sally, risulterà essere vacua e snob
e finirà per litigare perché quest’ultima non mostrerà la capacità di
compenetrazione nelle sue ansie. Holden chiede di passare la notte dal suo
amatissimo professore di lingua e letteratura inglese. Questi, lo ospita e
diversamente dal suo collega, imposta un discorso molto più efficace e delicato
ma che verte sempre verso un’assunzione di responsabilità necessaria per il
ragazzo. Holden non capisce nemmeno adesso. Alla fine nel suo vagare
inconcludente e senza scopo, si incontra con la sorellina di nascosto ai suoi
genitori, è quello un momento molto tenero e commovente. Ognuno di noi è stato
Holden, magari senza alcune delle tragedie come quella del fratellino morto, ma
le ansie, i fallimenti, la naturale resistenza al cambiamento epocale dalla
spensieratezza dell’adolescenza alla maturità le abbiamo vissute tutti. Il gioco
sta nel non farsi imprigionare dalla bellezza e dalla forza emotiva della
gioventù che, quando ormai è trascorsa inesorabilmente, dobbiamo fare i conti
con un nuovo rapporto con la società e noi stessi. Ormai il ragazzo non c’è
più, se non nei nostri sogni e ricordi. Consiglio a tutti di leggere questo
straordinario capolavoro, non una volta ma ogni dieci anni, vedrete l’effetto
magico che vi farà ad ogni lettura.
Enzo
Salatiello
Il giovane Holden è uno di quei libri che sono talmente entrati a far
parte della cultura comune da modificare addirittura la storia, influenzando
decine di generazioni. Da quando è stato pubblicato nel 1951, è subito entrato a far parte
dei romanzi di formazione che “ogni ragazzo dovrebbe leggere”, inserendosi nelle
liste di libri che gli insegnanti, ancora oggi, consigliano alle proprie classi.
"Coming Through the Rye" è il film
che ripercorre i sogni e i problemi della generazione cresciuta con il Giovane
Holden: un viaggio tra il mito bohémien e la ricerca di uno scrittore avvolto
dal mistero: J. D. Salinger.