In una chiesa gremita si sono svolti stamane i
funerali di Gennaro Gala, per tutti “Genni”.
Persona e personaggio molto conosciuto e stimato, sia per la sua correttezza
che per il suo impegno nello sport locale. Figlio d’arte , il papà Angelo fu
storico gestore dell’impianto calcistico
“Italia”, il campo da anni in abbandono e presidente del “Calvizzano
Calcio”, altra realtà perduta. Gennaro gestiva una scuola calcio, così come del
resto il fratello Nino, ed era molto amato dai suoi allievi presenti e passati,
molti infatti erano presenti stamattina per rendergli omaggio.
Genni aveva solo 54 anni ma una malattia, anzi “la malattia” rapidissima, lo ha tolto all’affetto della famiglia e dei suoi allievi, toccanti le parole del parroco che più di quelle di una omelia, sono state di testimonianza personale del momento del trapasso, vero e proprio momento di Grazia, vissuto insieme alla moglie ed ai familiari, culminati con le parole di Concetta (la moglie): “Se morire è questo, voglio morire anch’io”.
Don Ciro ha terminato con la certezza che Genni saprà ancora prendersi cura, dall’alto, dei suoi cari citando un suo modo di dire frequente “M’o’ veco io”.
Ciao Genni, compagno di banco alle elementari e amico d’infanzia… dai un occhio pure a me.
Gennaro Gb Ricciardiello.
Genni aveva solo 54 anni ma una malattia, anzi “la malattia” rapidissima, lo ha tolto all’affetto della famiglia e dei suoi allievi, toccanti le parole del parroco che più di quelle di una omelia, sono state di testimonianza personale del momento del trapasso, vero e proprio momento di Grazia, vissuto insieme alla moglie ed ai familiari, culminati con le parole di Concetta (la moglie): “Se morire è questo, voglio morire anch’io”.
Don Ciro ha terminato con la certezza che Genni saprà ancora prendersi cura, dall’alto, dei suoi cari citando un suo modo di dire frequente “M’o’ veco io”.
Ciao Genni, compagno di banco alle elementari e amico d’infanzia… dai un occhio pure a me.
Gennaro Gb Ricciardiello.